73. Medical drama

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Quando finalmente vedono apparire un cameriere in fondo alla sala, dal lato vicino alla cucina, con dei piatti in mano, non vedono l'ora. Sono gli unici seduti a tavola senza ancora un piatto, quindi non possono essere che loro. Il cameriere guarda verso di loro e si avvicina, Elsa sorride e prende il tovagliolo per appoggiarselo sulle ginocchia. In quel momento, a pochi secondi dai suoi buonissimi ravioli alla erbe con provola affumicata e noci, si sente un rumore.Come un tonfo, e poi un casino di piatti e stoviglie che si sfracella al suolo.Elsa, Charles, Andrea, Joris, Antonio e le tre guide alpine si girano di scatto verso il lato della sala da cui proveniva il rumore.

Un uomo, sulla quarantina, alto almeno un metro e novanta, con più muscoli che ossa è disteso sul pavimento, svenuto, e cadendo si è trascinato dietro tutta la tovaglia con tutte le stoviglie, compresi piatti, bicchieri, caraffe e bottiglie di vetro.

Elsa guarda Charles, Andrea, Joris, Antonio e Paolo che sono seduti al tavolo con lei: la stanno tutti guardando come per dire 'cosa aspetti ad alzarti'?

Lei pensa a suo padre, uno dei migliori medici specializzati in anestesia e rianimazione di tutto il nord Italia, lui che è sempre pronto ad aiutare tutti dalla mattina alla sera... ma che quando era piccola e a dicembre la sua famiglia andava al centro commerciale per comprare i regali di Natale, all'annuncio all'interfono in cui chiedevano se c'era un medico, suo padre faceva finta di non sentire perché "ci sarà sicuramente anche qualcun altro, per una volta che non lavoro io e sono con la mia famiglia..."

Ma Elsa si guarda intorno, e sa bene che non c'è nessun altro medico in sala.
A un metro da lei c'è ancora il cameriere che le stava portando i suoi ravioli, rimasto impietrito con i piatti in mano a guardare nella direzione in cui è successo il disastro. Sarà solo svenuto, gli faccio alzare le gambe finché non risale la pressione e poi torno a mangiare - pensa Elsa.

Si alza in piedi, dopo essersi tolta il tovagliolo dalle ginocchia e averlo riappoggiato sul tavolo, e rapidamente attraversa la sala e si avvicina all'uomo svenuto sul pavimento. Si fa largo tra la gente - "Permesso, sono un medico" - ma appena si abbassa verso di lui, capisce che la situazione è molto più seria del previsto.

Con un tovagliolo sposta i vetri e i cocci dei piatti rotti caduti accanto all'uomo, mentre le altre persone intorno per fortuna capiscono e la aiutano.
Lo mette in posizione supina e controlla le vie aeree. Controlla il polso, ma non c'è battito. Controlla due, tre, quattro volte, ma non c'è battito. È in arresto cardiaco.

In una frazione di secondo, mentre iperestende la testa dell'uomo all'indietro per iniziare la rianimazione, Elsa si guarda intorno: è pieno di persone ferme a guardare. Camerieri, clienti del ristorante e amici dell'uomo disteso sul pavimento, tutti confusi tra la curiosità e il desiderio di aiutare, ma tutti con la stessa espressione: quella di chi non ha idea di cosa si dovrebbe fare. Nella confusione distingue due soli sguardi diversi, sono quelli di Andrea e Paolo, che, alzati dal suo stesso tavolo, si sono avvicinati e sembrano avere molto più sangue freddo di tutte le altre persone in quel momento.

"È in arresto cardiaco, abbiamo un defibrillatore? Chiamate un'ambulanza per favore" dice Elsa mentre, tra le cose che erano cadute per terra, prende un coltello abbastanza affilato.
Con la lama taglia e strappa a metà la maglia dell'uomo, gli scopre il torace e inginocchiandosi accanto a lui comincia a fargli il massaggio cardiaco.

Metà della gente è in panico, l'altra metà si è spostata più lontana per lasciarli lavorare. Charles, Antonio e Joris sono rimasti al loro tavolo ma vedono benissimo la scena e anche loro sono impietriti mentre guardano Elsa che, con le mani unite una sopra l'altra, e le braccia tese esegue le compressioni sul petto dell'uomo disteso per terra.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now