60. Stress and love pt II (Daniel)

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* Questo capitolo è rimasto qui nelle bozze da maggio 2023 con il titolo provvisorio di "Quando Daniel tornerà in Formula Uno".

A Spa piove ed Elsa non ricorda di aver mai odiato la pioggia prima di cominciare a lavorare in Formula Uno.
Il circuito di Spa è già pericoloso da asciutto, ma sul bagnato, con poca visibilità e poco attrito, il rischio di incidenti è altissimo.

Per la prima volta in un fine settimana di gara ha dovuto occuparsi di tutti i piloti di tutte le categorie, solo per fare gli esami del sangue ci aveva messo una giornata intera di lavoro... poi, per tutto il weekend, era di turno con Mark al muretto.

Venerdì mattina, quando arriva al circuito, stava già piovendo tantissimo. Come ormai quasi ogni anno in questa tappa del calendario, Elsa sente i suoi vestiti inzupparsi di pioggia, un indumento dopo l'altro, a partire dal fondo dei pantaloni, poi i calzini e per ultima anche la maglietta sotto la giacca a vento. E come ogni anno Elsa passa tutte le ore di lavoro al muretto rallegrandosi di non essere tra i poveri tifosi in mezzo al fango e sognando i suoi vestiti asciutti che la aspettano al centro medico per cambiarsi appena avrà finito.

Questa volta, però, sembra che il freddo, il vento e i vestiti bagnati siano l'ultima delle cose che la preoccupano.

Il circuito è pericoloso, lo è sempre stato. La pioggia aumenta il rischio, è così in tutti i circuiti. Gli ultimi due incidenti mortali nelle categorie minori si sono verificati lì, uno dei due sotto i suoi occhi, senza che lei potesse farci niente. Tutte queste preoccupazioni
ogni anno, quando torna lì, deve riuscire a non pensarci. Serve calma e lucidità per fare il suo lavoro, la paura sarebbe solo d'intralcio.

Oggi, invece, mentre guarda le scie d'acqua che le macchine lasciano sull'asfalto bagnato passando sul rettilineo, Elsa non riesce a stare ferma. Non riesce a concentrarsi, non riesce a toglierselo dalla testa. Continua a pensare a Daniel, ad aver paura che sul bagnato perda il controllo della macchina e sia coinvolto in un grave incidente. Ogni volta che vede il segnale della bandiera gialla apparire sullo schermo è terrorizzata di vedere comparire i colori della sua macchina sullo schermo.

Mentre le prove libere procedono bene e i piloti cominciano a migliorare i tempi, Elsa al muretto si sente sempre più male. Ogni volta che le macchine le passano davanti e vanno verso l'Eau Rouge alla fine del rettilineo, sente una fitta allo stomaco le sembra di stare per vomitare.

Ogni volta che le macchine passano sul rettilineo principale - succedeva più spesso con la tecnologia di una ventina di anni fa, ma in alcuni casi ancora oggi - trasmettono i dati al muretto e aggiornano le telemetrie.
Allo stesso modo, come fosse uno strano filo di comunicazione, ogni volta che la macchina di Daniel passava davanti a lei in rettilineo, le tornava in mente un ricordo.

La prima volta che lo aveva visto, alla prima riunione con tutti i piloti, quando si era presentata e l'aveva visto ridacchiare con Max.

Una delle prime chiacchierate con lui, quando Elsa era arrivata in F1 da poche settimane e cercava di lavorare mentre lui la faceva ridere divertendosi a sconcentrarla.

Il giorno in cui l'aveva accompagnata sul tappeto rosso del gala della FIA e l'aveva fatta sentire una principessa.

Il loro primo bacio, nel cuore della notte, sulla spiaggia del principato di Monaco.

Il tramonto che avevano visto insieme dalla ruota panoramica di Suzuka, mentre lei gli raccontava di Jack e Aaron e lui la convinceva a dare alla sua vecchia vita una seconda possibilità.

Daniel che camminava con il piccolo Jack addormentato in braccio a lui, mentre tornavano da un concerto, la sera del Gp del Texas.

Il momento in cui si erano abbracciati in aeroporto a Melbourne, scappati di nascosto in un corridoio, rivedendosi dopo tutta la pausa invernale.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now