28. Flying to Greece

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Sono partiti da 4 aereoporti diversi, hanno fatto scalo ad Atene confondendosi nel caos dei turisti per fortuna più occupati a guardare cellulari e valige che a riconoscere persone famose, e si sono trovati seduti uno accanto all'altro nello stesso piccolo aereo di linea che fa rotta verso una piccola isola delle Cicladi.

Si tolgono i cappellini e gli occhiali da sole, si riconoscono e si mettono a ridere. Nei loro occhi si vede l'allegria di una vacanza tra amici che sta per cominciare, Elsa non si sentiva così da molto tempo.
Nel bagaglio a mano che George l'ha aiutata a sistemare nella cappelliera c'è tutto quello di cui ha bisogno: costumi da bagno, crema solare e vestiti carini.

C'è anche un po' di quella adrenalina leggera che si prova a quindici anni, quando si cerca di fare qualcosa di nascosto.
Nessuno deve assolutamente sapere che sono in vacanza insieme.

Basterebbe una foto sui social e sarebbero rovinati, invasi da eserciti di fan e paparazzi, ed Elsa indagata dalla FIA perché frequenta in contesti altamente informali i suoi pazienti.

È più difficile portare a termine questa vacanza del colpo alla zecca di stato in Casa di Carta, ma l'hanno presa come una sfida, hanno fatto un piano dettagliato e ci stanno provando.
Si sono dati delle regole: cellulare spento dal volo di andata al volo di ritorno, nessun altro dispositivo connesso a internet, niente uscite in posti affollati...
E Lando era riuscito a fare aggiungere alla lista "niente ragazze" visto che lui non avrebbe avuto nessuno da portare "e poi loro non sanno stare senza social, sono modelle e ci lavorano... Paghiamo a tutte un biglietto per la fashion week e risolviamo il problema"
e, non si sa per quale motivo o tasso alcolemico, gli altri hanno accettato.

Le hostess mostrano dove si trovano le uscite di sicurezza, Lando le guarda fare quegli strani gesti e gli viene da ridere. Carlos: "Voglio vedere se ridi ancora quando ci schiantiamo e non sai dove sono le uscite"
Charles, allarmato: "Come quando ci schiantiamo?!"
Carlos: "Beh, non l'hai visto questo aereo? Avrà più anni di noi due messi insieme, non ci vuole molto per capire che stiamo per finire su Indagini ad alta quota"
Charles: "Carlooos, smettila di dire cosiii!"
Ora tutti ridono, ed Elsa deve cercare di fagli fare silenzio prima di attirare l'attenzione di tutti i passeggeri.

Allacciano le cinture e decollano, Elsa nota che Charles per un attimo chiude gli occhi.

Durante il viaggio ascoltano musica, Lando dorme, poi guardano fuori dal finestrino dove gli indica Elsa cercando di raccontargli qualcosa sulle Guerre del Peloponneso e il porto del Pireo, e Lando dorme.
Poi Alex tira fuori una cartina dell'isola e gli spiega dove si trova il loro residence, e Lando dorme.
A quel punto Carlos chiede ad Elsa se ha una penna, Elsa intuisce a cosa gli serva ma gliela presta lo stesso.
E la pelle di Lando si copre di disegnini interessanti, si sveglia solo perché Alex non sa ridere sottovoce.

A mezz'ora dall'atterraggio il pilota annuncia all'interfono che stanno per attraversare una perturbazione, e ci potranno essere delle turbolenze.
L'espressione sul viso di Charles cambia, cerca di non darlo a vedere ma ha le mani sudate, appoggiate sulle ginocchia. George è il primo ad accorgersene, mentre Elsa sta ancora cercando di pulire la faccia di Lando con una salvietta umidificata.
George: "Tutto ok?"
Charles: "Sisi... Finche non ci schiantiamo..."
Adesso che la turbolenza si fa sentire di più ha le gambe e le braccia incollate al sedile e lo sguardo verso l'alto.
George chiama Elsa, che è seduta accanto a Charles ma ancora rivolta verso Lando.
Elsa si gira verso sinistra e capisce il problema.
Lo guarda negli occhi e gli fa l'occhiolino, e gli prende la mano. Vorrebbe cominciare a parlargli di qualcosa per distrarlo, ma Carlos si sporge verso di loro dal sedile davanti.
Carlos: "Qualcuno se la sta facendo sotto eh? È sempre così, anche sul Jet Ferrari"
George: "Shhh non dire quella parola"
Carlos: "Quale parola? Jet o Ferrari?"
George: "Nessuna delle due! Non dobbiamo farci riconoscere, ricordi?"
Ridono, mente Charles, con la stessa espressione con cui tre anni prima aveva preso in braccio un serpente, si sposta sempre più verso il sedile di Elsa, ormai aggrappato a lei con tutte e due le braccia.
"Adesso passa anche la turbolenza, tranquillo" gli sussurra Elsa all'orecchio, accarezzandogli le guance.

Dieci minuti dopo, sospinto da un potentissimo sospiro di sollievo di un ragazzino monegasco, l'aereo atterra dolcemente nel piccolo aeroporto dell'isola di Anafi.
Si rimettono gli occhiali da sole e i cappellini per non farsi vedere bene in faccia e scendono.
L'obiettivo era quello di non dare nell'occhio, in realtà sembrano i Blues Brothers, ma per fortuna l'isoletta è talmente piccola e gli altri turisti talmente disorientati che nessuno li nota.
Ed è solo l'inizio.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now