70. Kings and Queens pt II

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Si erano messi d'accordo per un incontro a metà strada tra Oxford e Milton Keynes, Elsa si sarebbe fatta accompagnare da sua sorella e Toto avrebbe mandato un autista a prenderla. Certo non era il caso che una macchina aziendale della RedBull venisse fotografata mentre entrava dal cancello della casa del team principal della Mercedes, soprattutto ora che aveva più giornalisti e paparazzi davanti di Buckingham Palace.

La Mercedes nera che era venuta a prenderla aveva i finestrini dei sedili posteriori oscurati, l'autista era tra i più seri e silenziosi che Elsa avesse mai incontrato, così erano rimasti più di mezz'ora senza parlare, mentre lei fissava il paesaggio della campagna inglese fuori dal finestrino e pensava a quella situazione.

La verità è che della Formula 1 Accademy non è mai interessato nulla a nessuno, finché non hanno trovato un modo per dar fastidio a Toto Wolf, e l'hanno fatto usando sua moglie. Passando sopra come un caterpillar sulla sua carriera, sulla sua reputazione, sulla sua vita. Ma se questa frase l'avessi scritta in inglese, per 'sua' avrei usato 'her'. Di sua moglie. Lei è l'unica che rischia qualcosa.

E Elsa, della mente di Toto non ci capiva quasi nulla, era un personaggio affascinante e insondabile allo stesso tempo, forse troppo distante da lei per riuscire ad entrare in comunicazione emotiva con lui, ma di una cosa era sicura: amava sua moglie più di ogni altra cosa al mondo, ed era innamorato di lei ogni giorno come se fosse il primo.

L'autista l'aveva accompagnata fino al garage della tenuta, e appena scesa dalla macchina una specie di cameriere, maggiordomo o assistente - o comunque si chiami - sempre vestito con un completo scuro ed elegante simile a quello dell'autista, le aveva chiesto di seguirlo e l'aveva fatta entrare in casa. Le sembrava di essere tornata ai tempi in cui lavorava come consulente per l'FBI, quando era sempre circondata da agenti vestiti tutti uguali che non le parlavano e la scortavano fino al posto in cui avrebbe dovuto incontrare i loro superiori, come se solo loro fossero autorizzati a scambiare due parole con lei.

Il salotto era pieno di gente, almeno dieci persone, quasi tutti uomini che discutevano in inglese tra loro. Al piano di sopra si sentiva il piccolo Jack che piangeva e faceva i capricci, con la tata che cercava di tenerlo buono ma era costretta a ricorrerlo ogni volta che lui, sfuggito dalla sua cameretta, correva per le stanze cercando i suoi genitori.

Elsa aveva capito subito cosa stava succedendo. Al piano terra si stava tenendo una riunione dei vertici Mercedes e degli amici dei Wolf (che poi sono le stesse persone) per decidere cosa fare. Era, in pratica, un consiglio di guerra in cui si discuteva la strategia del contrattacco.
Al piano di sopra, nella camera matrimoniale, c'era Susie, distesa sul letto.

Ma la cosa che l'aveva stupita di più, di tutta quella scena, era stato trovarlo lì, in quella stanza, accanto a sua moglie.

In un momento così critico per la sua carriera e per il suo lavoro, mentre tutto il loro impero rischiava di crollare, con la casa quasi invasa dalle persone che erano venuti ad aiutarli, Toto Wolf non era seduto al centro della riunione tra i manager, non era al telefono con i massimi vertici della federazione né solo alla sua scrivania a calcolare le prossime mosse.

Toto è seduto sul letto, accanto a lei, le parla e le tiene la mano. A dimostrarle che l'unica cosa che conta, di tutto quel casino, non è la carriera né il patrimonio, ma è lei, la donna che ha sposato e che ama.

Appena entra dalla porta, Toto si alza in piedi per accoglierla. Elsa aveva ancora addosso il cappotto, e sulle spalle il grosso zaino nero di lavoro in cui tiene tutte le medicine e gli strumenti medici che riesce a portare con sé ovunque vada.

"Grazie che sei venuta così subito"
"Di niente" risponde Elsa mentre appoggia lo zaino e Toto le prende il cappotto e lo mette su un attaccapanni.

Elsa e Susie non si erano mai parlate, forse si erano viste qualche volta da lontano, nel paddock, certo Elsa l'aveva riconosciuta, anche se non si era mai aspettata il contrario, ma non avevano mai avuto occasione di conoscersi di persona.  Ha sempre avuto una grande ammirazione per Susie, e ha l'immagine che ha sempre avuto di lei era quella di una donna energica, elegante e sportiva allo stesso tempo, perfetta... di certo non si sarebbe aspettata che al loro primo incontro l'avrebbe trovata così, distesa su un letto con i capelli biondi scompigliati sul cuscino e gli occhi socchiusi senza la forza per tenerli aperti.
Eppure, appena incrociano i loro sguardi, Elsa e Susie si capiscono al volo come se fossero due vecchie amiche che si conoscono da sempre, senza bisogno di nessuna parola.

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