Capitolo 13

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Era la prima volta che indossavo qualcosa di così principesco.

Anche ai miei genitori il vestito a tulle a sbuffo, con il corsetto a scollo a V con ricami in pizzo e brillantini era piaciuto molto, infatti mia madre quasi si commosse quando mi vide scendere dalle scale. Io e Gabe facemmo moltissime foto, contro la nostra volontà, ma era bello vedere i sorrisi sul volto dei miei genitori.

In fondo per me, sarebbe stato l'ultimo alla quale avrei partecipato. Ed ero emozionata al pensiero.

Il blu navy del tessuto era abbinato da un perfetto trucco che mi aveva fatto Donna durante il pomeriggio. Uno smokey eye dai toni dell'oro che riusciva a risaltare anche il colore dei miei occhi nonostante fossero scuri. E alle labbra avevo applicato una tinta naked con una leggera passata di un gloss trasparente per risaltarne bene la forma carnosa.

Eravamo da poco fuori dalla scuola e io mi stavo sistemando i boccoli che mi incorniciavano il viso perfettamente osservandomi nello specchietto della macchina di Donna, quando Malcolm tossì e mi diede un colpetto al braccio.

Alzai gli occhi per capire cosa volesse e fece un cenno con la testa alle mie spalle, così drizzai la schiena e mi voltai.

Per tutti i babbani...

Hayden era a pochi metri da noi, stava dicendo qualcosa ad Albert, era chino nella portiera con il finestrino abbassato e nonostante non lo vedessi in volto potevo confermare con certezza che fosse un Dio assoluto.

Solo dallo smoking che indossava potevo affermare che sembrava dovesse partecipare ad una sfilata e non un semplice ballo della scuola.

«Non pensavo sarebbe venuto.» mormorò Donna.

Neanche io.

In fondo la sera prima, quando mi aveva riaccompagnata a casa dopo la nostra fuga al Mc, non ci eravamo lasciati con una conferma su questa sera.

E dato che per tutta la giornata non ci eravamo sentiti perché non ce n'era bisogno, avevo pensato che semplicemente non sarebbe venuto.

Mi schiarii la voce e chiusi la bocca che si era leggermente aperta per guardarlo e poi mi rivolsi a loro con un sorriso impacciato, «ci vediamo dentro.»

Malcolm ammiccò e io ruotai gli occhi mentre mi sistemavo la borsetta sulla mia spalle e mi avvicinavo ad Hayden.

Mi passai le mani sul vestito terminante a metà coscia per lisciarlo.

Sentendo la presenza di qualcuno voltò la testa, con ancora le mani appoggiate al finestrino abbassato.

Non potei non arrossire quando mi scrutò da cima a fondo ma senza commentare, deglutii e mi fermai ad un paio di metri di distanza.

Osservai incantata quel suo completo blu notte sopra ad una camicia bianca con tutti i bottoni rigorosamente chiusi, gli calzava il corpo in modo divino. Aderiva alle spalle e le mostrava per tutta la loro rigidità e ampiezza, per non parlare delle braccia muscolose fasciate sia dalla camicia che dalla giacca. I capelli invece erano più sistemati del solito, le corte onde boccolose erano sistemate indietro perfettamente, tranne una ribelle che gli accarezzava la fronte.

Trattenni la voglia di sistemargliela e incrociai le braccia.

Chi aveva pagato per avere una tale bellezza?

Salutò Albert e anche io alzai una mano per salutare l'uomo. Aspettò che il suo autista se ne andasse prima di avanzare di qualche passo sistemandosi la giacca aperta e infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.

«Non pensavo venissi. Ieri non sembravi essere stato convinto dei miei pro.» affermai con un lieve sorriso giocoso.

Nonostante avesse lo stesso viso di sempre, quella sera era ancora più bello e affascinante. Gli occhi sembravano brillare di più grazie a quel colore che stava indossando.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now