Capitolo 1 Bonus - Parte 1

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Un mese dopo


Era proprio vero quando dicevano che se facevi qualcosa che amavi non ne sentivi il peso. 

La vita al college era tutt'altro che semplice ma nessuna delle lezioni del corso mi pesava. Mi svegliavo alla mattina felice. Ovviamente non perchè fosse mattina ma perchè sarei andata a fare qualcosa che amavo. Le lezioni si svolgevano o alla mattina o al pomeriggio, ma tendenzialmente dalle quattro o cinque ero libera. 

Avevo deciso di organizzarmi con lo studio e non fare come al liceo. Ogni volta che avevo un momento libero, sistemavo gli appunti così da non dover arrivare all'ultimo a farli e studiare con l'acqua alla gola. Dovevo ammettere che i primi giorni erano stati complicati da gestire, dovevo ancora capire dov'erano tutte le aule ma una volta abituata, niente mi fermava. 

Quando potevo, e quando poteva Donna, ci incontravamo a Central Park per chiacchierare e passeggiare, mentre la sera, soprattutto nei weekend, mi vedevo per lo più con Brandon, ma capitava che ci fosse anche lei. 

Malcolm, invece, lo sentivamo spesso e ci vedevamo quasi sempre su Skype. Ovviamente dopo solo due settimane aveva già adescato qualche povero sfortunato e non la smetteva di parlarmi delle loro scopate. 

Non sopportavo sentirlo perchè questo ricordava che io non scopavo, perchè Hayden era a chilometri di distanza. Tuttavia, anche con lui, non c'era niente che non andava, a parte la distanza che a volte si faceva sentire più di altri momenti.

Ci sentivamo ogni giorno. Ogni volta che entrambi eravamo liberi, ci chiamavamo e stavamo al telefono finchè uno dei due non aveva qualcosa da fare. Sentirlo mi riempiva il cuore di gioia e, soprattutto. sentirlo felice mi faceva capire che, nonostante fosse difficile, era stata la scelta più adatta per lui. Si trovava bene alla Stanford e inoltre aveva legato molto con Travis. Non potevo mentire, però, che la mancanza fisica era davvero fastidiosa e in certi momenti pesante da sopportare. 

«Torni a dormire?» Domandò Lola, una delle cinque ragazze con cui dividevo la stanza.

Era un sabato sera e questo significava che Hayden avrebbe giocato la terza partita stagionale. Non ne avevo persa nessuna e non avrei iniziato a farlo adesso.

«No, resto fuori.» le dissi mentre infilavo un cambio nel mio zaino, pronta a trasferirmi nell'appartamento di Hayden, come tutti i weekend da un mese a questa parte.

 Anche Donna,  Brandon e un suo amico ci sarebbero stati questa sera. 

«Gioca Hayden?» Domandò.

Sorrisi e annuii, «prima o poi andrò a vederlo dal vivo.»

Lola, rispetto alle altre quattro ragazze, era quella con cui mi stavo legando di più e questo perchè non era stronza come loro.

Dal primo giorno mi avevano riconosciuta subito come la ragazza di Hayden Miller e, oltre ad aver rinfacciato più volte il fatto che non saremmo durati a distanza, erano parecchio ossessionate da lui ora che era un giocatore di football e i commenti che facevano su lui mi irritavano e non poco. Sentendoli continuavo a pensare alle ragazze che c'erano al suo college, che lo vedevano dal vivo, e mi chiedevo sempre quante ci avessero provato nonostante fosse fidanzato.

Lola era tranquilla. Eravamo nella stessa facoltà, studiava piano con me e avevamo tutte le lezioni insieme, quindi passavamo molto tempo insieme. Era decisamente più simpatica rispetto alle altre.

«Ti hanno pagato quelli del bar?» Chiese.

«Non ancora, domani ho un turno e chiederò la busta.»

Non potendo chiedere soldi ai miei genitori, e non volendo chiederne ancora ad Hayden, anche se più volte mi aveva detto che non sarebbe stato un problema darmeli, da un paio di settimane avevo iniziato a lavorare come cameriera in un bar tre volte a settimana, dalle sei a mezzanotte.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now