Capitolo 65

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Hayden era rimasto.

Dopo quel terribile momento di incertezza dove tutto sembrò sgretolarsi sotto ai piedi, alla fine aveva deciso di ascoltare le mie suppliche non era andato via.

O meglio, mi aveva detto che non sarebbe andato via ma aveva bisogno di restare da solo e ragionare. Fidandomi di lui, e del fatto che mi avesse giurato guardandomi negli occhi che sarebbe tornato, lo avevo lasciato andare.

Nell'assenza di Hayden, avevo raccontato a Brandon tutto l'accaduto ed era rimasto scioccato, oltre che dispiaciuto per essere andato via quella sera.

I giorni passarono e pian piano tutto tornò alla normalità. Hayden ogni volta che poteva mi accarezzava la mano e mi lasciava baci sul dorso, come se potessero alleviare il dolore che sentiva nel vedere quella cicatrice su di me. Ai miei genitori avevo detto di essermi bruciata mentre cucinavo. 

A scuola cercavamo di ignorarci il più possibile per non far parlare di noi ma era difficile. Vedevo coppie nei corridoi che si scambiavano dolci effusioni mentre io e lui dovevamo scambiarci messaggi di nascosto e, ogni tanto, capitava di fare cose vietate ai minori nello sgabuzzino del bidello. O nei bagni. O in biblioteca. 

Alla fine, avevo anche scoperto perché Hayden fosse scomparso il giorno dell'audizione. Me lo aveva raccontato durante il volo di ritorno.

A quanto pare aveva incontrato due agenti della DEA.

Si, cazzo. Agenti federali antidroga.

Quando me l'aveva detto ero rimasta a bocca aperta per qualche secondo, completamente scioccata. Non avevo assolutamente idea che l'organizzazione di Rojas fosse così conosciuta da essere tenuta d'occhio da un servizio federale del genere.

Raccontò che erano entrati in contatto con Juliette diversi mesi prima ed era stata lei a proporre l'idea di parlare con Hayden, ma solo se promettevano che lui non sarebbe stato processato in alcun modo. L'accordo venne accettato e firmato e fu così che parlarono con Hayden.

Hayden, nonostante la titubanza iniziale, raccontò tutto quello che sapeva e che sarebbe servito a loro. Mi disse che erano sorpresi dalla sua partecipazione all'operazione, non si aspettavano un "tradimento" del genere.

Il piano per buttar giù l'organizzazione era quello di beccarli sul fatto e processati per i vari crimini commessi e confessati da Juliette, Hayden e anche Elijah. Perciò, avrebbero dovuto assistere ad uno degli eventi che venivano organizzati.

Tutto questo sarebbe potuto finire, mi dicevo ogni volta che ripensavano a questa storia.

Hayden sarebbe stato protetto dall'accordo e suo padre, Rojas e tutti quelli che ne facevano parte sarebbero stati arrestati.

La sola idea di un possibile finale sembrava ancora lontana ma non così impossibile.

«Non ti muovere, okay?»

«Okay. E se devo starnutire?» chiesi.

Hayden sospirò pesantemente, «me lo dici e mi fermo.»

«Okay. Ma fa tanto male?»

«Il dolore è soggettivo, Adams.»

«Non mi puoi drogare?»

«No, che non ti drogo!» mi guardò male, «se non vuoi farlo--»

It's a ClichéWhere stories live. Discover now