Capitolo 58

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«Che posti abbiamo?» chiesi.

«3A e 3B.» rispose Donna.

«Bene, non c'è l'ala.»

Erano gli inizi di Febbraio e, come anticipato da Malcolm, Brandon per il suo ventunesimo compleanno aveva invitato noi e altri suoi amici nel Vermont. Lui aveva raggiunto lo chalet di famiglia con gli altri da qualche giorno.

Noi, invece, avendo scuola non eravamo potuti andare prima, per questo ci eravamo organizzati per partire venerdì sera.

I miei genitori erano stati scettici nel lasciarmi andare ma dopo averli pregati diverse volte alla fine si erano arresi.

Ora erano le sette e io e Donna stavamo infilando il borsone nelle cappelliere. Malcolm, Hayden e Travis avevano dei posti in fondo.

«Wow, non ci credo che quei due abbiano pagati i biglietti per tutti. Ma non finiscono mai i soldi?»

«Ho tenuto in mano la black Amex di Hayden,» dissi, allacciandomi la cintura, «era molto pesante.»

«Come va con lui?» domandò.

Io e Hayden dopo la festa di JJ, dopo aver perso le staffe entrambi e aver parlato della sua possibilità che la sua ex fosse viva, dopo avergli chiesto di restare a dormire con me--non mi aveva più rivolto la parola.

Era tornato il solito stronzo distaccato della settimana precedente e io non sapevo più cosa pensare. Sembrava avessimo raggiunto un punto di svolta dopo aver parlato, e invece era stato tutto inutile.

«Mi ignora.» dissi.

«Io non lo capisco davvero,» scosse la testa, «anche Travis mi chiede cos'è successo tra voi, anche lui ha notato quanto sia diverso.»

Era bastata una sola notte a stravolgere tutte le carte in gioco. Una sola mossa.

«È Hayden...» abbozzai un sorriso amaro, «non sai mai cosa gli passa per la testa.»

«Si ma--»

«Lascia perdere, D. Sul serio, non ne voglio parlare.»

Lei sembrò combattuta ma non insistette e la ringraziai.

L'aereo decollò in orario. Avevo viaggiato poche volte in aereo e ogni volta amavo lo spettacolo che mi regalava la vista dall'alto della città illuminata. Il volo sarebbe durato un paio d'ore e per quello io e Donna avevamo deciso di scaricarci un film da vedere per ammazzare il tempo.

Sinceramente non vedevo l'ora di arrivarci. La neve non era un evento ordinario da noi e nonostante non sapessi sciare, mi piaceva fare battaglie a palla di neve o scendere dalle discese con la slitta. Donna e Malcolm, a differenza mia, con le loro famiglie viaggiano spesso e diverse volte erano ritornati in montagna a sciare, perciò loro avrebbero approfittato della stupenda mini vacanza che Brandon ci stava regalando. Assurdo dato che eravamo noi che avremmo dovuto spendere soldi per lui.

Una volta atterrati e dopo aver passato gli ultimi controlli, uscimmo dall'aeroporto. Hayden ci aveva detto che c'era un suv che ci attendeva che ci avrebbe portato alla casa. Era una vettura da sei posti, due file da tre posti che si guardavano -come il suv che guidava Albert a Greenville- e Hayden prese posto di fronte a me. Ormai era tutto buio per cui l'unica cosa che si vedeva era il margine della strada illuminato da qualche lampione.

Sinceramente ero stanca e non vedevo l'ora di mettermi a dormire.

«È tanto distante da qui?» chiesi.

«Mezz'ora.» ripose Hayden, digitando qualcosa sul telefono.

Non avevo idea di come sarebbe andata quella breve convivenza con Hayden. 

It's a ClichéWhere stories live. Discover now