Capitolo 28

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«Mak, scendo a fare colazione, okay?» disse Malcolm, dall'altra parte della porta del bagno.

Deglutii continuando a fissare il mio telefono. Mormorai un 'si' che speravo gli fu udibile e mi accasciai contro la porta.

Avevo moltissime notifiche sul mio telefono. Tag in video, foto, commenti e addirittura messaggi nei direct.

E la maggior parte avevano tutti lo stesso contenuto: puttana.

Be', era magnifico svegliarsi e vedere quanto amore stessi ricevendo da gente totalmente estranea.

I video che erano argomento principale anche dei tabloid erano quelli della festa della notte passata.

Io che mi baciavo con Brandon. Se così poteva essere definito quel tocco di labbra.

Hayden che mi faceva quello stupido succhiotto per quel maledetto gioco.

E io che uscivo dalla stanza dopo Hayden.

Praticamente sembrava mi fossi divertita con entrambi i cugini. Cosa in parte vera e in parte falsa. Ma alla gente non importava la verità, voleva solo esprimere giudizio su quello che vedeva e quello che si vedeva era difficile da smentire.

Ma i messaggi e i commenti, per lo più di ragazze, erano davvero cattivi, dispregiativi e alla fine totalmente inutili. Anche se fosse stato così, era un loro problema? Non credevo proprio.

Nonostante la parte più saggia di me diceva di ignorarli, che non sapevano nulla. Non riuscivo a non fissarli, o andare ad aprire le pagine che mostravano quei video e leggere i commenti.

Le persone sapevano essere davvero malvagie e non ti conoscevano nemmeno.

La cosa peggiore era che i miei fratelli li avrebbero visti. I miei amici. E...Hayden.

E come se non bastasse, ero anche a casa sua. Non potevo sfuggirgli.

Dopo la festa io e Malcolm ci eravamo fermati a dormire da Brandon e Hayden, senza però dormire con loro. Infatti utilizzammo la stanza degli ospiti insieme. E ora ero chiusa nel bagno della stanza a cercare di ricacciare dentro le lacrime. Più che per la tristezza, o perché fossero vere quelle parole, per la rabbia.

Malcolm non sapeva niente. Il suo telefono era scarico e non aveva avuto modo di guardare i social, per questo si era dileguato a fare colazione. Altrimenti sarebbe rimasto fuori dalla porta a bussare insistentemente e a dirmi di uscire.

Stavo guardando il video del "bacio" con Brandon quando qualcuno bussò alla porta alle mie spalle facendomi sussultare.

«Apri.»

La voce inconfondibile di Hayden mi procurò un nodo allo stomaco che quasi mi fece vomitare.

«Sono nuda.» mentii, cercando di far risultare la mia voce ferma e tranquilla.

«Un motivo in più per farlo.»

Ruotai gli occhi e se avessi avuto energie avrei anche ribattuto ma ero stanca. Tornai al telefono vedendo altre notifiche apparire sul mio schermo. Altri messaggi. Altri insulti.
Perché la gente si doveva comportare così? Come se fosse una loro questione personale?

«Sappi che ho una seconda chiave.»

«È invasione della privacy.» replicai seccata.

«Sei sempre in casa mia.»

«Non funziona così, Hayden.» dissi, picchiando la nuca alla porta con fare esausto.

Lo sentii sospirare bruscamente, «apri, forza.»

It's a ClichéWhere stories live. Discover now