Capitolo 73

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Hayden

Portai le valige dei miei nonni nella stanza degli ospiti mentre loro parlavano con Brandon.

«Mi fa piacere che siate venuti.» dissi, quando entrarono.

Era la prima volta che venivano in questa casa. Il terreno era ancora loro e mio padre aveva costruito questa casa con loro permesso, ma non erano mai tornati a Greenville dopo essersi trasferiti a Charleston.

«Non potevamo perderci il tuo Graduation Day, Hayden.» disse mia nonna con un lieve sorriso.

«E nemmeno l'ultima partita. Giocherai, vero?» aggiunse il nonno.

«Si, giocherò.»

Ci sarebbe stata domani la finale e il coach aveva già programmato un doppio allenamento al pomeriggio.

«Makayla cena con noi?» domandò mia nonna.

«No,» dissi, «voleva che passassimo la serata noi quattro. Però, domani la vedrete alla partita.»

«Oh, perfetto.»

Sorrisi all'entusiasmo di mia nonna. Sembrava piacerle davvero molto e questo era bello. Alla fine erano l'unica famiglia che mi era rimasta e sapere di avere supporto almeno da parte loro era tutto ciò che mi serviva.

Durante la cena mi chiesero cosa avrei fatto durante l'estate e se avessi deciso definitivamente di non voler prendere un appartamento per quando sarei andando alla Stanford. In quei giorni avevo cercato di tenermi lontano da determinati pensieri ma era stato difficile, soprattutto perché Travis non parlava d'altro. Aveva paura che avrebbe dovuto chiudere la relazione con Donna perché non era sicuro delle relazioni a distanza. Le sue preoccupazioni avevano intaccato leggermente le mie convinzioni, ma sparivano ogni volta che vedevo Makayla. Tuttavia, meno ci pensavo e meglio stavo.

«Sono felice che tu abbia deciso di fare questa esperienza...» disse mia nonna.

Eravamo solo io e lei, seduti sul dondolo in giardino. Brandon e il nonno stavano guardando un film in soggiorno.

«...non sono mai stata d'accordo con tuo padre, sul fatto dello studio in casa. Be', non sono mai stata d'accordo su tutto quello che faceva...» risucchiò un respiro, «ma da quando hai preso la decisione di venire qua, sei diverso. Anche quando sei venuto a trovarci, con Makayla, ti ho visto che stavi davvero bene. Quella ragazza tira fuori il meglio da te.»

Mi sfuggii un piccolo sorriso mentre mi rigiravo il suo anello tra le dita.

«Makayla è speciale.» fu tutto quello che dissi.

«Sei innamorato,» mi guardò con occhi delicati, le rughe visibili attorno agli occhi e alla bocca, «e spero che riusciate stare a insieme anche a distanza.»

«Sono certo accadrà. Lei-» mi bloccai non trovando le parole giuste per descriverla, «-non so, nonna. Una parte di me, pensava sempre a lei quando osservavo quel trofeo e quando l'ho trovata nella mia piscina, pensavo fosse uno strano scherzo del destino.»

«L'hai trovata nella tua piscina?»

Schiusi le labbra e mi grattai la guancia, «storia lunga. Ad ogni modo, non mi sono mai dimenticato di lei e ritrovarla qua, è stato come se avessi trovato uno scopo per la mia presenza qui. Non ero sicuro della decisione di venire e frequentare una scuola normale ma quando l'ho vista, ho capito che dovevo farlo. Volevo conoscerla.»

It's a ClichéWhere stories live. Discover now