Capitolo 69

3.1K 133 7
                                    

Hayden

Lentamente mi sembrò riacquisire i sensi che non ricordavo di aver perso.

Un forte odore asettico solleticò il mio naso. Si sentiva un sonoro bip al mio fianco, era regolare. Mossi le dita della mano. Sentivo la testa pesante e provai a muovere le gambe ma questo causò solo un terribile dolore alla coscia destra. Mi lamentai in un grugnito. 

«Finalmente hai deciso di svegliarti, cuginetto.»

Udii la voce di Brandon e mi sforzai di aprire gli occhi. All'inizio era tutto sfocato ma quando riuscii a vedere in modo nitido, capii di essere in una stanza d'ospedale. Le pareti erano bianche, le tende tirate e la poca luce entrava dagli spiragli laterali.

I macchinari che controllavano i battiti erano a destra del letto e, mentre i miei occhi scandagliavano la stanza, ignorai la mia gamba destra sollevata con una cinghia. Mi resi conto di star indossando uno di quei camici azzurri e bianchi aperti sul retro. Provai a deglutire e avvertii tutta la gola secca.

«Acqua...» la mia voce uscì molto rauca.

Con la stanchezza che sembrava non voler lasciar andare il mio corpo, vidi Brandon avvicinarmi un bicchiere di plastica. Il liquido fresco scivolò velocemente nella gola dandomi sollievo.

«Ancora?»

Scossi la testa e riprese il bicchiere. Lo osservai. Aveva dei profondi cerchi sotto agli occhi, i capelli erano un disastro e le iridi erano attorniate da venature rosse.

«Hai pianto per me, cugino?» gracchiai con un lieve sorriso.

Sbuffò, scuotendo la testa, «non azzardarti a scherzare in questo momento, bastardo.»

Sospirai e osservai la stretta fasciatura bianca attorno alla mia coscia. Ricordavo quanto fosse successo. Mio padre mi aveva sparato.

«Sono nudo.» dissi, distogliendo lo sguardo dalla gamba.

«Sotto a quel grazioso camice, si

«Voglio i miei vestiti.»

L'idea di essere così esposto a gente sconosciuta mi stava dando la nausea.

«Non credo sia possibile al momento, principe,» sospirò e poi si alzò, «vado ad avvertire che sei sveglio.»

«Quanto ho dormito?» chiesi affaticato.

La testa era ancora pesante. 

Lui era già alla porta, si girò per guardarmi velocemente, «quasi due giorni. Hai perso molto sangue e hanno detto che ti saresti ripreso con calma.»

Quasi due giorni. Cristo. Che diavolo era successo in quei giorni? A Rojas, a Steven...

«Makayla--»

«Adesso pensa solo a non riaddormentarti mentre chiamo qualcuno, okay?»

Il dottore mi aveva spiegato di come avevano ricucito con una sutura dell'incisione l'arteria femorale, che era stata recisa a causa del proiettile -proiettile che ricordavo bene avesse colpito il punto che voleva mio padre-, avevo perso parecchio sangue e se non fosse stato per Brandon e per la cintura attorno alla mia gamba probabilmente non ero qua. Ero stato fortunato, aveva detto il medico, ma ora non ero in pericolo anche se mi avrebbero tenuto sotto controllo ancora per una notte.

«Potrò riprendere a giocare?» chiesi.

«Non immediatamente ma non avrai problemi a riprendere,» rispose con un leggero sorriso di incoraggiamento, «per qualche settimana è meglio tu stia a riposo.»

It's a ClichéWhere stories live. Discover now