Capitolo 2 Bonus - Parte 2

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Oggi era il 18 Marzo. Era il ventunesimo compleanno di Hayden.

Quella mattina quando mi svegliai pronta a deliziarlo con una bella sorpresa, trovai la sua metà del letto vuota. Mi imbronciai a quella scoperta.

Poco dopo i miei sensi si svegliarono tutti e sentii il rumore della doccia accesa.

Scivolai fuori dal letto. Indossavo solo una sua maglia con sotto niente.

Arrivata in bagno mi appoggiai alla porta aperta e mi beai della vista del suo corpo nudo. Il getto colpiva il suo volto e si stava passando le mani tra i capelli insaponati. Tutto era in bella vista e io mi accesi come un'insulsa candela.

Non si accorse di me, così, mi sfilai la maglietta e aprii il vetro della doccia. Solo allora Hayden si girò e, vedendomi, sogghignò.

«Buongiorno, Adams.»

«Si può sapere perché diavolo sei già sveglio?» sbuffai.

Avanzai e gli piantai le mani sul petto duro e lo spinsi contro la parete. Lui mi lasciò fare con un sorrisetto beffardo.

«Domani parto. Se non sono in forma il coach mi taglia le palle.»

«Digli che l'unica che può toccarti le palle, sono io.»

E con quello, mi inginocchiai a lui. L'acqua ora colpiva me. Accarezzai e infilzai le unghie nelle sue cosce. La cicatrice dello sparo era sempre lì, lucida e bianca. Gliela baciai e poi lo guardai da sotto le ciglia umide. Lo vidi inclinare la testa e gonfiare il petto. Sorrisi soddisfatta e, mentre accarezzavo i suoi addominali, afferrai con sicurezza la sua lunghezza che con quei semplici gesti si era già risvegliata. La massaggiai dal basso fino arrivare alla punta e stuzzicarla con il pollice.

«Mi mancherai.» sussurrai e gli baciai dolcemente la coscia tonica.

«Ci vedremo presto, bellissima.» La voce di gola era carica di piacere.

Sbattei le ciglia civettuola, «promesso?»

Il suo collo era gonfio. I suoi muscoli tesi. Annuì con la mascella stretta.

Poi, guardandolo innocentemente, tirai fuori la lingua e leccai tutta la sua virtù. La sentii pulsare contro la mia lingua. Imprecò e respirò con affanno. Ruotai la lingua sulla sua punta e stuzzicai il punto giusto che gli fece scattare il bacino e gemere.

«Porca puttana, Kay...»

Continuai a guardarlo dal basso mentre chiudevo le labbra attorno a lui e lo succhiavo piano. Con le mani giocai e massaggiai il resto del suo sesso che non doveva essere trascurato.

«È il buongiorno speciale per il mio compleanno?» domandò roco con un mezzo sorriso.

In risposta, spinsi la mia testa verso il suo ventre e gli feci scontrare la punta con il tessuto spugnoso della mia gola.

Gemette ancora e a quel punto incastrò le mani nei miei capelli bagnati e aggrovigliati.

Essendo il festeggiato, gli lasciai il controllo.

Prese a scopare la mia bocca senza pietà. Il suo bacino sfiorava il mio naso e io rilassai i miei muscoli e svuotai la mente, per accoglierlo fino in fondo.

Quando la velocità si fece più intensa, affondai le unghie nelle sue cosce e sentii i miei occhi lacrimare mentre la saliva si accumulava ai lati della mia bocca.

Gemeva ed era la cosa più sexy che esisteva al mondo. Allungai una mano verso il sull'addome e infilai le unghie graffiandolo dolcemente. Più lui mi scopava, e più io mi bagnavo, e non parlavo dell'acqua della doccia.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now