Capitolo 41

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«Ripetimi di chi è la festa?» domandò mia madre.

Stava sistemando i vestiti di Ashley nel suo armadio mentre io stavo sistemando il mio zaino per quella sera. Dato che sarei andata da Donna a mangiare e mi sarei preparata da lei.

«Travis. È il suo compleanno.»

«A casa sua.»

«Esatto.» sospirai.

«E sarà una cosa tranquilla?»

Certo. Se per tranquilla intendeva mezza scuola.

«Pochi amici.» la guardai oltre la stanza, sorridendo innocentemente.

Mi guardò sospettosa e poi continuò, «e ci sarà anche quell'Hayden?»

Mi fermai dallo scegliere quale gonna portare per incrociare le braccia e guardarla confusa, «sono amici. Noi lo siamo, quindi si. Perché?»

Alzò le spalle, «voglio solo capire quale rapporto hai esattamente con questo ragazzo.»

«L'hai già conosciuto, mamma. E sai che siamo solo amici.»

Con loro era così semplice mentire.

«Ed è sicuro della sua scelta? Sui soldi?»

Mi morsi il labbro, «si, almeno così sembrerebbe.»

«Mh, apprezzo il gesto anche se lo trovo un po' strano.» commentò, piegando velocemente le magliettine di mia sorella.

«Sinceramente ho smesso di farmi domande sul perché. È sicuro della sua decisione e non si smuoverà da lì.»

«Okay e...» mi lanciò un'occhiata traversa, «dormirai da lui dopo la festa?»

Schiusi la bocca e rimasi a fissarla perplessa. Dove voleva andare a parare con queste domande?

Continuando a guardarla, andai verso la porta e la chiusi.

Mi ci appoggiai contro e sospirai, «dormirò a casa ma...spara, mamma. Cosa vuoi sapere?»

I suoi occhi chiari mi fissarono interdetti e poi si fermò dal piegare i vestiti e mi guardò più seria, «hai rapporti sessuali con lui?»

Dio, che serietà. Già che c'era poteva usare coito o amplesso e poteva andare a cena con Sheldon Cooper.

«Vogliamo davvero fare questo discorso?» arricciai le labbra schifata.

«Voglio solo sapere se sai cosa stai facendo.»

Prima rispondevo e prima avremmo concluso.

«Io non faccio sesso con lui o con altri. E se dovessi farlo so perfettamente come comportarmi e cioè utilizzare quei graziosi palloncini in lattice che tu e papà sembrate odiare così tanto.» tirai un sorriso sornione.

Mi lanciò un'occhiataccia all'ultimo commento e poi dopo essermi allontanata dalla porta, lei si avvicinò per aprirla.

«Mi fido di te, Makayla. È degli altri che non mi fido, quindi, stai attenta.» sottolineò, puntandomi un dito contro.

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