CAPITOLO 2.1

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<<Vedo che non ha toccato il vino

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<<Vedo che non ha toccato il vino... per caso non ama questo tipo di bevanda Miss Morgan?>>

<<No, solitamente bevo altro.>>

<<Qualcosa di più forte Miss Morgan?>>

Avevo passato parte della notte a ripensare alla cena e quello che era successo tra me e Lilith: avevo esagerato? Vedevo qualcosa in quei piccoli gesti e quegli sguardi; avevano provocato brividi lungo tutto il mio corpo. Non mi ero mai sentita coinvolta a quel punto con una persona che avevo appena incontrato, ma forse il motivo risiedeva in unico fatto: le persone comuni non erano attraenti e irraggiungibili tanto quanto Lilith Morgan.

Non era facile per me legarmi a qualcuno, ma preferivo evitare rapporti occasionali: avevo avuto un paio di relazioni serie in passato e non ero riuscita ad aprirmi con nessuno dei miei partner sul mio passato burrascoso e questo perché nemmeno io sapevo come affrontarlo. Forse non sarei mai riuscita a trovare la persona giusta con cui farlo: esisteva? Come potevo coinvolgere nella mia vita qualcuno e pensare che potesse capirmi? Non avrei potuto raccontare ciò che vivevo la notte, quegli incubi e quell'inferno continuo, e anche se sentivo il forte bisogno di amare qualcuno ed essere amata, la paura di ferire quella persona o di rimanere ferita nel profondo, mi tormentava. Detto questo, non avrei rinunciato alla speranza che la situazione e i miei sentimenti potessero cambiare.

La mattina prima di andare a lezione persi tempo a guardare il mio telefono, cercando online articoli su Lilith Morgan e sui progetti a cui aveva lavorato: i giornali che avevano avuto l'onore di intervistarla e averla in copertina erano il Phoenix Times e il Science and Technologies di Arizona, una rivista scientifica rinomata, mentre vari show televisivi erano riusciti a invitarla nei loro studi per discutere sia di argomenti del suo campo di lavoro, sia della sua vita privata; per curiosità cercai un'intervista che aveva tenuto per il Phoenix Daily, programma trasmesso fin dalla mattina presto, anche via radio, per informare e tenere compagnia ai mattinieri:

<<Lilith Morgan è un piacere averla qui con noi! Una donna affascinante e brillante come lei non si incontra tutti i giorni...>> disse l'intervistatore del video che stavo guardando. Aveva un abito elegante grigio e indossava una cravatta eccentrica, con una fantasia dai colori sgargianti, ciano e magenta. Pensai che l'uomo avesse appena esposto i pensieri di molti ascoltatori, me compresa.

<<Sono felice di poter essere qui, ascolto sempre la vostra trasmissione.>>
Lilith era bellissima come sempre: per quella intervistata aveva indossato un abito floreale che faceva risaltare il colore scuro dei suoi capelli e la pelle chiara. Aveva il classico sorriso che ti aspettavi da una star della televisione, brillante e capace di farti innamorare.

<<Come stanno andando le tue ricerche Lilith?>> Avevo portato avanti il video per ascoltare parti più interessanti: nel bel mezzo dell'intervista l'host del programma si mostrò più rilassato e il solo fatto che potesse rivolgersi a Lilith in maniera informale, mi faceva sentire invidiosa. Volevo ottenere il privilegio di chiamarla Lilith, volevo potermi riferire a lei come una confidente, qualcuno che si potesse ritenere una persona a lei vicina. Ero strano desiderarlo?

Injection: Phoenix RiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora