Capitolo 7.3

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<<Ti presento Tara... lui è Chris>> parve imbarazzata quando Chris fece correre gli occhi da lei a me. Mi porse un sorriso cordiale e ricambiai solo per non sembrare strana, ma avrei voluto ignorarlo, afferrare Lilith e tenerla fra le mie braccia, lontana da lui. Mentre Lilith e Chris conversavano tra loro, il mio cervello era occupato a risolvere il mistero del rapporto che legava quel tipo e la mia Lilith Morgan. Sì, mia, avrei usato quel pronome con lei da quel momento in poi! Solo nella mia testa ovviamente...

<<Siete amici da molto?>> domandai all'improvviso, stanca di essere tagliata fuori dai loro discorsi: Chris aveva posato la giacca sul divano e aveva raggiunto la cucina con Lilith, mostrando quello che aveva portato con sé; a quanto pare buste per riempire il frigo vuoto della donna dai capelli scuri.

<<Sì, parecchi anni ormai>> sorrise Lilith stringendo il braccio del suo amico; Chris aveva un portamento e un aspetto da classico dandy, mi faceva pensare alle storie di altri tempi: era curato e in ogni suo gesto elegante, i suoi occhi lasciavano trasparire una vivacità controllata e il suo volto mostrava solo briciole di emozioni a volta. Guardarli parlare con tanta complicità, scherzare giocosi e fissarsi, mi fece venire un bruciore allo stomaco.

Pensai a quello che avrebbe detto Isabella se fosse stata lì con me e mi venne un'idea davvero stupida: raggiunsi i due e mi intromisi ancora una volta nella loro discussione. <<Chris mi conoscevi già per caso? Non sembravi tanto sorpreso di vedermi... Lilith ha parlato di me?>> strinsi il braccio di Lilith contro il mio petto, sorridendo scherzosamente, ma mostrando a Chris che non poteva semplicemente ignorarmi.

La donna mi guardò confusa dalle mie azioni ma non ci separò.

<<Tara Lancaster, è ovvio che io abbia sentito parlare di te>> l'uomo alzò gli angoli della bocca mostrando un sorriso smagliante e mi guardò da capo a piedi, facendosi serio quando tornò con gli occhi nei miei: <<Lilith non è riuscita a trattenersi dall'elogiare la tua bellezza e fascino... ed è tutto così veritiero. Ti chiedo scusa se non mi sono presentato subito, ma ero curioso e di scoprire come ti avrebbe presentato la mia cara amica >> lasciò intravedere la sua malizia rivolgendo un occhiolino alla donna dai capelli scuri. Corrugai la fronte, ma Lilith arrossì all'istante, sgridando il suo amico e intimandogli di chiuder la bocca.

<<Non voglio togliervi tempo, ero venuto per accertarmi che stessi bene>> disse guardando l'amica, poi volse gli occhi chiari a me, carichi di una curiosità misteriosa, e porse la sua mano per stringere la mia: <<Tara Lancaster è stato un piacere>> acconsentii al suo gesto, ma Chris non lasciò andare la presa e rimase a guardarmi con un sorrisetto sulle labbra che mi rese irrequieta. Ci staccammo appena Lilith afferrò il braccio del suo amico per condurlo alla porta: <<Non ho intenzione di essere la causa del tuo ritardo sul lavoro... corri, vai! Sto bene e non devi preoccuparti.>>

Chris rise davanti alla fretta della donna e prima di andarsene lasciò un bacio sulla sua guancia abbracciandola, sussurrando anche qualcosa nel suo orecchio, e nel farlo mi fissò: avvampai, completamente disturbata dall'immagine di quell'uomo stretto a Lilith, ma trattenni la mia gelosia per non fare scenate del tutto insensate. Io non ero nessuno per Lilith, lui era il suo migliore amico.

Quando si chiuse la porta, abbassai il volto e rimasi silenziosa, nascondendo il mio fastidio per evitare incomprensioni e problemi.

Lilith si appoggiò alla porta nera e mi guardò da lontano, con silenziosa contemplazione, nascondendo i suoi sentimenti: non capivo il perché, ma percepivo qualcosa di diverso nell'aria dell'abitazione, come se la tensione prima giocosa e sensuale, all'improvviso si fosse raggelata.

<<Lilith?>> mi avvicinai, o almeno ci provai, ma Lilith mi superò raggiungendo la camera da letto e dicendomi che mi avrebbe portato al mio appartamento se ne avessi avuto bisogno; sembrava quasi arrabbiata, di sicuro troppo distante per i miei gusti e non avevo fatto assolutamente nulla per meritarmelo. La raggiunsi nella stanza da letto e la richiamai mentre si metteva qualcosa per uscire, non ricevendo nessuna risposta da parte sua: il suo volto era nascosto dai capelli ondulati e neri, ma sentivo fin troppo bene la sua freddezza nei miei confronti.

Injection: Phoenix RiseWhere stories live. Discover now