Capitolo 11.2

99 12 1
                                    

JAMES OLSEN

La mattina in cui avevo letto l'articolo di Phoenix Times sull'incidente che aveva coinvolto un camion nel centro della città, avevo capito che era giunta l'occasione del secolo! Un camion distrutto nella sua facciata proprio in centro all' incrocio, senza evidenze della presenza di un corpo che abbia effettivamente colluttato col veicolo. Non era spiegabile. Nessuno sapeva che cosa dire.

Il giorno dopo quello strano incidente avevo raggiunto la centrale di polizia per racimolare un po' di informazioni in più. Prima di partire avevo afferrato la mia macchina fotografica, donata dal mio talentuoso e autorevole capo, il mio taccuino e avevo indossato la maschera da bravo e serio giornalista; una volta giunto sul posto, ero riuscito a scorgere una mia amica e le ero corso dietro, disturbandola volontariamente.

<<Francesca ti chiedo solo questo piccolo favore... Nulla di più!>> Ovviamente la mia amica Francesca continuò a negarmi l'accesso alle informazioni che cercavo ma per fortuna il mio continuo insistere, mi permise di ottenere qualcosa di utile per le mie ricerche.

<<Posso solo dirti che quel giorno le telecamere hanno ripreso dei movimenti e una figura nei dintorni dell'incidente, ma in camera è apparsa una macchia luminosa, nulla di più. Sul posto erano presenti vari testimoni ma nessuno ha riportato di aver visto qualcosa sbattere contro il camion, anche se dei bambini hanno insistito che ci fosse un eroe di qualche genere... Grande fantasia non credi?>> rise, scuotendo il capo, mentre scrollava i file sul tablet sottile e si muoveva nel suo ufficio. Le sue parole mi lasciarono confuso: <<Hai qualche nome dei testimoni? Mi piacerebbe parlare con loro...>> Mi guardò male, ma alzai le mani con un sorriso imbarazzato; stavo semplicemente facendo il mio lavoro, tutto qui!

Mi strofinai i capelli scompigliati, mordicchiando la mia penna mentre aspettavo la sua risposta con anticipazione.

<<Vuoi un nome?>> Il suo sorriso misterioso e lo sguardo di sfida furono indecifrabili finché non pronunciò le prossime parole: <<Era presente anche Lilith Morgan. Perché non vai ad intervistare lei?>>

Le sue risate di derisione mi demoralizzarono. Non sarei mai stato capace di ottenere un incontro con lei! Era la donna più ricercata di Phoenix e sicuramente non avrebbe dato ascolto ad un giovane e inesperto giornalista come me! Dovevo assolutamente trovare una soluzione, per risolvere quel problema e sapevo già con chi parlare.

Presi le mie cose, sistemando nella mia cartella a tracolla e salutai frettolosamente Francesca Devis, ringraziandola per le informazioni che mi aveva confidato.

La donna mi lasciò andare senza dire altro e poco dopo essere uscito dalla centrale, avevo afferrato il mio telefono, chiamando uno dei miei contatti preferiti: Eddy Williams, il mio capo e mentore per la vita. Rispose al secondo squillo e non sprecai tempo: <<Ho uno scoop nel sacco!>>

<<Conoscendoti non hai nemmeno un quarto di uno scoop Olsen. Smettila di disturbare e mettiti seriamente a lavoro!>> Fu sul punto di riattaccare ma riuscii a fermarlo: <<Eddy aspetta, ascoltami. Si tratta di quell'incidente accaduto nel centro della città qualche settimana fa. Pensi davvero che il camion si sia fermato magicamente o che l'aria abbia distrutto il suo cofano? Beh, io certamente ho un approccio empirico nella vita e non mi fermerò finché non troverò le risposte!>>

<<Olsen... Ascolta. Ti chiedo il piacere di non diventare uno di quegli invasati che parlano degli alieni! Ne abbiamo a centinaia che circolano per l'Arizona e si perdono nel deserto come degli sciocchi. Dimmi Olsen, quale spiegazione forniresti allora? Non vorrai credere che sia apparso qualcosa dal nulla!>>

<<Un eroe...>> sussurrai a me stesso, per poi esplodere dalla gioia, ricordandomi che doveva assolutamente rintracciare il bambino coinvolto nell'incidente.

Injection: Phoenix RiseWhere stories live. Discover now