Capitolo 10.3 - "Confronto"

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LILITH

Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo corpo, soprattutto dalle sue labbra e dai suoi occhi; desideravo ardentemente baciarla, prenderla e scappare insieme da qualche parte lontano da tutti. Avevo superato ogni limite con lei ormai, ma non ne avevo paura, anzi non riuscivo a contenere la gioia.

La mattina dopo aver passato la notte con Tara, avevo scritto a Diana, per condividere con lei la mia felicità e avere delle rassicurazioni da parte sua: sapeva sempre dirmi la cosa giusta, specialmente quando mi sentivo incerta e cominciavo a ragionare troppo sulle cose.

Diana appena aveva letto i miei messaggi mi aveva tempestato di domande, costringendomi a rivelare tutto. La informai anche che Tara sarebbe rimasta da me per il momento e le avevo dato l'impressione, citando le sue parole, di "aver già perso la testa" per lei. Non volevo negarlo: quella ragazza era speciale, in molti sensi, e non mi vergognavo di ammettere di essere completamente e profondamente affascinata da lei. Inoltre non avrei avuto il coraggio di lasciarla da sola in quel momento così difficile per lei, ma riguardo questo non avrei potuto parlarne con nessuno.

Era tutto così confuso e l'unico modo per porre fine ad ogni incomprensione e dubbio era quello di affrontare Victoria e Xavier Morales.

Sapevo bene quali paure stavano soffocando Tara, lo leggevo nei suoi occhi: temeva che in qualche modo la sua famiglia fosse coinvolta in quello che le era successo in passato, nel rapimento da parte di Marc D'Owel.

Come potevano fare del male a dei bambini? A delle persone innocenti?

La notte meravigliosa che avevo passato con Tara si era conclusa con lei addormentata e io che silenziosamente la ammiravo, cercando di trattenere i singhiozzi: vederla così vulnerabile e disperata mi aveva distrutto, mi aveva lasciato con una tristezza e una rabbia infinita. Mi sentivo impotente e io volevo avrei dato tutto per renderla davvero felice.

Nessuno mi aveva mai fatto sentire così viva prima di allora. Tara era bella, intelligente, umile, buona, forte, responsabile, caritatevole e sensibile. Prima di lei non mi ero mai accorta di quanto avessi bisogno di una persona come lei nella mia vita.

Mi sarei battuta per lei, per entrambe.

Avevo già pensato di cambiare corso alla Newrise, rimanendo a lavorare al progetto di ricerca, senza essere coinvolta in un rapporto docente-studente con Tara. pCerto, avrei dovuto trovare una spiegazione adatta da fornire al rettore dell'università e al consiglio dei docenti e del personale, ma in qualche modo sarei sfuggita a quei problemi di poca importanza.

Non mi importava dell'opinione della gente, ma avevo paura che la pressione dello sguardo degli altri potesse pesare troppo su Tara. Questo però non era un argomento su cui potevo riflettere da sola.

Con calma, avrei pensato a tutto con ordine.

<<Lilith?>> distolsi lo sguardo dalla strada per guardare per un attimo la ragazza al mio fianco, che mi sorrideva, stringendo la mia mano che avevo sulla sua coscia.

<<Sì?>>

<<Volevo solo dirti che sei davvero sexy quando guidi.>>
Strinsi i denti cercando di concentrarmi sulla strada davanti a me. <<Non ora...>>

<<Perché no? Accostiamo un secondo...>> propose, avvicinandosi pericolosamente al mio corpo.

<<Siamo quasi arrivate Tara, fai la brava...>> arrossii non riuscendo a nascondere quello che mi stava facendo provare in quel momento. Era così imprevedibile delle volte: solo io sapevo quanto avrei voluto fermare la macchina in quel momento e avventarmi su Tara, ma dovevo resistere.

Injection: Phoenix RiseWhere stories live. Discover now