Capitolo 10.2

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La mattina seguente, mi svegliai a causa dei raggi del sole che si erano infiltrati dalla finestra. Provai a muovermi e mi ricordai della presenza di qualcun altro nel letto. I ricordi di ieri notte non erano del tutto chiari, sia per l'alcool che per le forti emozioni che avevo provato, ma avevo un'immagine abbastanza nitida di quello che avevamo fatto io e Lilith.

Voltandomi tra le sue braccia, guardai il suo volto sereno, solcato da un sorriso. Cercai di non svegliarla, mentre passavo l'indice lungo il suo naso e sfioravo le sue guance: anche di mattina era bellissima e pensai quanto sarebbe stato bello risvegliarmi ogni giorno nelle sue braccia. Mi sentivo al settimo cielo, ma era inevitabile che i pensieri negativi tornassero presto a bussare alla porta della mia mente.

<<Non vuoi dormire ancora un po'?>> La sua voce leggermente roca interruppe la mia adorazione silenziosa. Mi guardava da sotto le sue folte ciglia, con un sorriso stanco, ma sincero.

<<Non vorrei rubarti altro tempo.>>
<<Questa giornata è per noi, fine della storia.>>

<<Okay,>> Mi morsi il labbro e mi avvicinai ancora di più <<quindi ci possiamo rilassare ancora un po'.>> Ci abbracciamo, accarezzandoci. I suoi capelli erano così morbidi e profumavano.

<<Tara...>>
<<C-cosa?>>

Paonazza in viso, la fissai per capire se stessi sbagliando qualcosa: non era colpa mia se ogni volta che la vedevo, non riuscivo a resisterle! Avevo semplicemente infilato una mano sotto le coperte mentre ci stringevamo... tutto qui.

Lilith aveva gli occhi spalancati ma giocosi: <<Spero che riuscirai a trattenerti in aula.>> Affermò portando la sua mano alla mia guancia, passando le sue dita sulla mia pelle in un gesto dolce ed affettuoso.

<<Non sono mica un animale... so controllarmi.>> In quel momento non pensai alle conseguenze della nostra notte insieme, non volevo rovinarmi la giornata o le prossime settimane preoccupandomi dei danni che avremmo potuto provocare stando insieme. Non riuscivo a vederla come una docente e basta, era molto di più per me.

Fare sesso la mattina nel suo letto aveva saziato il mio appetito sessuale, ma il mio stomaco diceva il contrario riguardo il suo. Lilith mi disse di riposare ancora mentre lei andava a preparare qualcosa da mangiare, ma la sua assenza era più intollerabile del solito e non sapevo se vedere la cosa come catastrofica o meravigliosa. Due opposti inconciliabili.

Stanca di rimanere a letto, cercai qualcosa da indossare per il momento: mi rivestii col mio intimo della sera prima e indossai una camicia che avevo trovato nell'armadio di Lilith ed uscii dalla camera, dirigendomi verso la cucina.

<<Mhh... sbaglio o sta diventando un'abitudine questa?>> sorrisi lasciando un bacio sulla sua guancia. Stava preparando qualcosa di molto buono dall'odore e non volli disturbarla, così presi a sedere al tavolo.

<<Una bellissima abitudine se permetti.>> Mi rispose. Mi lanciò un'occhiata prima di tornare ai fornelli: indossava degli shorts neri e una maglietta bianca, un look davvero semplice e casual, che lei faceva diventare sexy e sofisticato semplicemente essendo se stessa.

<<Tara volevo parlare con te di una cosa...>> smise di muoversi per un momento, respirando profondamente, poi mi raggiunse, accarezzando il mio capo: <<Quello che è successo ieri notte->>

<<Te ne stai pentendo?>> sussurrai spaventata, ma Lilith mi calmò afferrando le mie mani e posando dei baci sulle mie nocche. Continuò il discorso rivolgendomi uno sguardo rassicurante: <<Lo stavo chiedendo a te... è stata una giornata intensa quella di ieri e voglio solamente capire che cosa provi in questo momento>>.

Injection: Phoenix RiseМесто, где живут истории. Откройте их для себя