Partecipazione ai Wattys2023
Storia realizzata da: Saturnine Morose & Vikibiava
°°°
Amore, odio, pazzia non hanno mai avuto confini così sfumati.
Tara Lancaster se ne renderà conto, vedrà con i propri occhi i mostri che si nascondono a Phoenix e cr...
Ups! Gambar ini tidak mengikuti Pedoman Konten kami. Untuk melanjutkan publikasi, hapuslah gambar ini atau unggah gambar lain.
Warning: hot stuff here. Steamy scene (scena bollente).
Ripresi la capacità di parlare solo quando Lilith mi bloccò contro un muro freddo e ruvido, facendomi rabbrividire. I suoi occhi verdi erano spaventati e continuavano a saltare da me ad un'altra direzione; la sua voce non mi raggiungeva del tutto. Udivo alcune parole, ma erano sconnesse, non le capivo: andare via, festa, Victoria...
<<Tara!>>
All'improvviso la bolla in cui ero racchiusa scoppiò e tornai ad udire ogni cosa, ogni rumore circostante e soprattutto la voce di Lilith, ansiosa e ferma: <<Tara dobbiamo andare, a quanto pare i paparazzi hanno trovato una strada per raggiungere il parcheggio. Sono già qui!>>
Mi guardai attorno, notando una massa di persone con macchine fotografiche e altri strumenti che occupava il parcheggio dell'edificio, aspettando l'uscita dei vip presenti alla festa di beneficenza e sicuramente Lilith Morgan che non poteva essere mancata. Noi eravamo nascoste dietro ad una colonna di cemento e il corpo di Lilith mi schiacciava contro il muro al suo fianco, per evitare che ci vedessero.
Sapevo che sarebbe stato un problema se i paparazzi ci avessero trovato insieme alla festa. Si sa com'è la stampa, vuole sempre creare scandali da nulla, inventare storielle per catturare l'attenzione del pubblico.
<<Non ancora.>> Sussurrò Lilith guardando il gruppo, finché non mi strattonò per la mano girandosi improvvisamente di scatto verso la direzione opposta. Corremmo per qualche metro, finché non raggiungemmo un bivio e nel girare l'angolo, andammo incontro ad un uomo. Era un ragazzo giovane, con capelli rossicci e lentiggini, che indossava vestiti formali.
Aveva una macchina fotografica appesa al collo.
<<L-lilith Mor-gan?>> balbettò sconvolto. Lilith si mise davanti a me, guardandosi attorno. All'improvviso delle guardie uscirono da una porta di servizio e compresi subito che sarebbe stata la soluzione migliore per far allontanare il paparazzo, ma Lilith afferrò la cravatta che indossava l'uomo, tirandolo verso di sé e gli disse: <<Non chiamerò le guardie, ma tu devi lasciarci passare e rimanere in silenzio, intesi?>>
<<E-hm, sì, intesi!>> alzò le mani verso il suo petto e annuì col capo in modo energico. Io li fissai senza dire niente, ma quando Lilith afferrò la mia mano per andare via, dopo essersi allontanata da lui, gli lanciai un'occhiata di avvertimento.
Lilith riuscì finalmente a condurci alla sua macchina e chiamò uno del personale appostato vicino alla porta di servizio per farsi dare le chiavi e andare via. Guardai un'ultima volta il parcheggio per cercare qualche segno dell'arrivo dei giornalisti, ma non vidi nessuno. Mi sarei rilassata se non avessi ricordato tutto quello che era successo prima di abbandonare la festa e fu proprio una domanda di Lilith a far scattare il meccanismo che teneva chiusi i miei ricordi.
