Capitolo 11.3

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TARA

<<Moon Valley?>> lessi l'insegna ad alta voce, apprezzando i colori al neon che andavano dal blu elettrico al viola. Dall'esterno il locale ricordava una discoteca qualunque e all'entrata vidi un paio di uomini che indossavano vestiti scuri con auricolari luminosi e avevano espressioni impassibili. Non mi ero fatta nemmeno la domanda riguardo il loro ruolo nel locale.

<<Mai sentito? Si tratta di un posto piuttosto famoso qui a Phoenix>> commentò Lilith, circondando la mia vita col suo braccio raggiungevamo l'entrata. Quando mi tirò a sé, mi pentii di aver accettato la sua proposta di bere fuori; avrei voluto essere in un posto sicuro ed isolato per potermi dedicare solamente a lei, baciarla e perdermi nelle sue carezze intime.

<<Sai che non frequento ambienti del genere...>> sussurrai.

<<Vuoi che andiamo via? Scusami non ho pensato che potresti trovarti a disagio e->> la fermai dandole un rapido bacio sulle labbra, ignorando gli sguardi curiosi che ci rivolsero i bodyguard.

<<Tranquilla, mi basta stare con te e sarò felice dappertutto>> dissi a bassa voce premendo le labbra contro la sua guancia.

<<Mh... Non è giusto... aspetta che siamo sole per dire queste cose.>>

<<Perché?>>

<<Sai il perché...>>

Eravamo abbracciate, perse completamente nel nostro mondo, finché un uomo si schiarì la gola e ci fermammo. Io sbuffai, Lilith invece sorrise timidamente ai bodyguard e presentò una carta, quella che doveva essere per l'accesso al Moon Valley. Quando entrammo mi accorsi che il locale era quasi vuoto, solo qualche persona qua e là. Tre ragazze si trovavano al bancone del bar e chiacchieravano ad alta voce con un uomo piuttosto affascinante: indossava una maglietta nera attillata che fasciava il suo corpo atletico e i suoi capelli erano bruni, ricciolini e corti, mentre i suoi occhi azzurri e ridenti si accoppiavano perfettamente col sorriso smagliante che mostrava in volto.

<<Tommy grazie di averci accolte nel tuo giorno libero>> appena parlò Lilith, Tommy alzò lo sguardo su di noi, fermando la conversazione che stava avendo con le tre ragazze di cui vedevo solo le spalle al momento. Il ragazzo, che non doveva avere molti più anni di me, si illuminò appena vide la corvina e si rivolse a noi: <<Lilith sai che non posso mai dirti di no... E poi mi sei mancata!>>

L'uomo ci raggiunse e abbracciò la corvina, ridendo con lei di qualcosa che doveva essere divertente a quanto pare. Io incrociai le braccia al petto fissandola con sospetto e la stessa cosa, mi accorsi con la coda dell'occhio, fecero le tre ragazza al bancone.

<<Tu sei..?>>

Quando i due finirono di salutarsi, e per i miei gusti ci volle troppo, il ragazzo si voltò verso di me: <<Mi chiamo Tara- oh!>> Non mi fece nemmeno finire che mi strinse tra le sue braccia forti; mi investì il piacevole odore della sua colonia, ma non fu abbastanza per farmi rilassare. Si comportava così con tutti?

<<Lilith mi ha detto che sarebbe venuta con una persona speciale. Non vedevo l'ora di conoscerti!>>

Rivolsi gli occhi a Lilith e in un solo secondo persi tutta la gelosia che stavo sentendo crescere dentro di me da quando i due si erano abbracciati. Arrossii, rendendomi conto di quanto fossi stata stupida: Lilith non era quel genere di donna che dava confidenza a tutti, quindi questo Tommy doveva essere un suo caro amico. Soprattutto non avrebbe detto a tutti di noi.

<<Immagino vorrete la vostra privacy, seguitemi...>> Tommy ci sorrise, indicandoci una stanza con un cenno del capo e fu sul punto di accompagnarci, ma venne bloccato da una delle ragazze.

Injection: Phoenix RiseWhere stories live. Discover now