Capitolo 19.4

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Questa parte sarà più lunga del solito. Buona lettura!
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Giunta alla centrale mi occupai di consegnare il file nelle mani di Jane Denver, che venne ad incontrarmi per conto di Catherine. A quanto pare era stata chiamata per una riunione eccezionale di dipartimento e non avrebbe potuto esserci al momento.

<<Grazie Jane, vi terrò aggiornate se scopro qualcos'altro.>>

Salutai la donna e subito dopo guidai verso casa, pensando agli alimenti che avevo nel frigo e in giro per la cucina che avrei potuto usare per cucinare qualcosa di veloce. A dire il vero non avevo molta fame ma sarebbe stato meglio non restare a digiuno; era già successo in passato che commettessi questo errore. Mia madre si era lamentata per una settimana quando aveva visto che ero dimagrita, perciò mi sforzai a pensare con più serietà alla mia salute.

Parcheggiai l'auto, cercando le chiavi per aprire la porta di casa, mentre facevo scorrere gli occhi sui dintorni per assicurarmi che non ci fosse nulla di strano. Proprio quando infilai la chiave nella serratura, il mio telefono squillò, facendomi arrestare.

Il suono risuonò nell'aria e per qualche motivo mi vennero i brividi. Presi il mio telefono dalla borsa e vidi dei numeri che non conoscevo, senza pensarci troppo risposi: <<Pronto?>>

<<Lilith Morgan che piacere...>> parlò un uomo. Conoscevo bene quella voce.

<<Marc D'Owel?>>

Che cosa stava succedendo? Perché mi aveva chiamato? Perché?

<<Pensi di essere stata furba? Ah, davvero, mi sono chiesto perché perdere tempo così... chiamarti, minacciarti, ucciderti magari... ma non sarebbe tanto soddisfacente per me, farlo fare a qualcun altro poi...>>

Entrai in casa frettolosamente, guardandomi attorno mentre ascoltavo le parole dell'uomo, agitata e terrorizzata. Non c'era nessuno in casa o fuori, almeno così sembrava. La risata di Marc D'Owel mi arrestò: <<Immagino ti starai guardando attorno, pensando a quando attaccherò... pensando che ci sia qualcuno- ma non preoccuparti. Non ora, non sarà oggi la tua fine. Ho altri piani per te Lilith Morgan.>>

<<Sei finito ormai Marc D'Owel, non puoi più fare nulla! E se pensi di potermi spaventare->>

<<Ah! Ma lo so che sei davvero coraggiosa, lo so bene, proprio per questo ti darò una possibilità di essere forte e proteggere la nostra cara Tara Lancaster...>>

<<Non osare parlare di lei!>> Urlai e strinsi i denti, reggendomi al bancone della cucina. Come ero arrivata lì? Avevo la voce di D'Owel nella testa che mi stava creando una confusione enorme, avevo paura, non sapevo che cosa fare. All'improvviso mi ricordai di avere un secondo telefono che usavo per il lavoro e corsi in camera mia.

<<Pensi di avermi distrutto? Anche se fosse, non andrò a fondo da solo! Ascoltami bene Lilith Morgan, dovrai fare quello che dico, altrimenti Tara ne risentirà->>

Mentre parlava provai a registrare la chiamata ma per qualche motivo non mi fece uscire dall'interfaccia, così usai l'altro dispositivo, accendendo il registratore e mettendo i due telefoni sul letto. In questo modo avrei potuto usare la conversazione contro Marc D'Owel.

<<Che cosa ti fa pensare che farò quello che vuoi? Non hai più scampo D'Owel, abbiamo tutto quello che ci serve per sbatterti dentro e cacciare in prigione anche tutti i tuoi schifosi collaboratori, quindi ascoltami bene e->>

<<Quanta fretta! Pensi che finirò in prigione così facilmente? Sai che cosa possiedo? Nessun altro oltre a me li ha... i video, i filmati dello studio più importante della storia! Non ti permetterò di distruggere tutto quello che ho creato, ma se devo... se devo decidere, alla fine dei conti, io... si io porterò giù con me il mio miglior risultato! La mia vittoria più grande-!>>

Injection: Phoenix RiseWhere stories live. Discover now