Capitolo 6.2

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CATHERINE

Appena Harry mi spiegò quello che era successo, capii che Kellan era in uno stato confusionale e poteva essere un pericolo per chiunque se non lo avessimo fermato al più presto: dopo il tentativo di fuga all'ospedale, durante il trasferimento in prigione, era riuscito a ferire una guardia, liberandosi definitivamente del controllo della polizia. Non sapevo quale fosse il suo obiettivo, ma potevo sospettare che riguardasse uno dei suoi collaboratori. Con un po' di fortuna mi avrebbe portato direttamente a casa dei criminali che lo avevano aiutato.

Mentre Harry guidava verso l'area in cui era stato avvistato Kellan, controllai il telefono notando un messaggio da parte di Jane, la mia collega a cui avevo chiesto di rintracciare la vittima della stazione assalita lo stesso giorno dell'incidente ferroviario: lessi il nome dell'uomo e ringraziai la mia collega. Per il momento dovevo concetrarmi solamente sulla cattura del criminale in fuga.

Dinah era seduta nei sedili posteriori e sembrava calma, ma sapevo bene che doveva essere una situazione spaventosa per lei: l'uomo che aveva tentato di ucciderla era a piede libero e noi lo stavamo raggiungendo. Kellan si trovava in un distretto poco distante dal centro della città e stava tentando di irrompere in un'abitazione.

Quando arrivammo sul posto, Kellan si trovava con la pistola puntato contro un uomo e minacciava di sparare: riconobbi da lontano Vincent Lilywhite e la mia sorpresa fu tale che non riuscii a trattenermi dal correre verso i poliziotti appostati per fare domande sulla situazione. Controllai che Diana fosse vicino a me, ma Harry mi fece un cenno col capo verso il criminale dicendomi che lo avrebbero preso da lì a poco.

<<Diana rimani qui... io vado a parlare con Kellan.>>

<<Sei pazza? Ha una pistola in mano!>> spalancò gli occhi e mi afferrò per la giacca cercando di fermare i miei passi; le strinsi dolcemente la mano che mi teneva e cercai di rassicurare la mia amica: <<Questo è il mio lavoro, pericoli del genere accadono ogni giorno ma non preoccuparti... lui è circondato, non potrà scappare adesso o farti del male.>>

<<Chi proteggerà te allora?>> mi chiese a bruciapelo, con uno sguardo che sul suo viso avevo visto poche volte negli anni della nostra conoscenza. Era decisa a fermarmi a tutti i costi se avesse capito che ero in pericolo.

<<Diana non preoccuparti, la terrò al sicuro>> Harry mi strinse le spalle e ci separammo definitivamente da lei, lasciandola insieme ai poliziotti appostati sulla strada, poco distante da Kellan e dall'ostaggio.

<<Approccio?>> domandò sottovoce Harry mentre ci avvicinavamo con cautela all'abitazione accerchiata. Alcuni poliziotti si stavano occupando di tenere lontano le persone del distretto che avevano scoperto della presenza del criminale nella loro zona: vedevo sguardi spaventati e sussurri pieni di timore, ma la cosa che più mi stupii fu lo sguardo di un uomo che da lontano scrutava la situazione, prestando attenzione allo spostamento degli agenti. Tenendolo d'occhio, risposi al mio collega: <<Sarà impaziente... facciamogli pensare che otterrà quello che vuole.>>

<<Credi che sia così stupido?>> mi chiese titubante.

<<Sì, penso che sia un animale senza cervello. Sarà il braccio e forse... forse Vincent Lilywhite è la testa. Concludiamo velocemente, voglio interrogare quell'uomo e perquisire la sua abitazione se sarà necessario.>>

<<Non è azzardato credere che sia anche lui un uomo affiliato con il gruppo criminale che stai indagando?>>

<<Il mio istinto mi dice di non lasciarmelo sfuggire... non posso permettermi di tralasciare niente e nessuno in questa indagine. Si tratta di qualcosa di troppo grosso persino per me, lo so bene, ma non chiuderò gli occhi davanti all'ingiustizia e certamente non permetterò a nessuno di chiudermi la bocca! Ora è il momento... Kellan!>>

Injection: Phoenix RiseWhere stories live. Discover now