Capitolo 29

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Indosso il mio nuovo pantaloncino largo in tessuto color cachi e una canotta che mi costringo a tenere bassa sul petto senza accollarla talmente tanto dal finire con l'ombelico di fuori. Becca, l'hai comprata ed è fatta in questo modo. Non ti si vede tanto il seno, e anche se fosse quale sarebbe il problema? Sbuffo a me stessa allo specchio e senza pensare altro mi dirigo alla mia prima lezione di un piovoso lunedì mattina. Non pensavo piovesse per giorni di seguito in Hawaii. <Becca!> Mi anticipa aprendo la porta Isa che rincasa dal suo fine settimana da Peter solo ora.

<Buongiorno.> Rispondo e faccio per uscire.

<Paulo è tornato presto e so che si è rotto il polso...> Dice tastando la situazione.

<Si, incidente su strada.> Dico.

<Oh, ha un'auto?> Mi chiede. Non ha un'auto e non so come facesse a guidarne una, perciò rimango per un po' di secondi a bocca aperta, e mentre stavo per dire una cazzata perché fondamentalmente non mi va di raccontarle i fatti miei, ecco che mi interrompe e scoppia: <Becca ci rimugino da tutto ieri e per tutto il tragitto di ritorno. Probabilmente non dovrei dirti niente, però ti considero mia amica e mi sento in obbligo di farlo anche se Peter mi ha pregato di non intromettermi...> Si agita i capelli impacciata.

<Tranquilla, dimmi tutto Isa.> Mi avvicino a lei senza richiudere la porta. Mi guarda con gli occhi lucidi e fermi nei miei per una manciata di secondi e poi: <Credo ti tradisca. C'era una ragazza in camera loro, e lei lo baciava... Si baciavano insomma...>

Niente di nuovo. <Ci siamo presi una pausa... A dire il vero ci siamo lasciati, quindi so già di questa ragazza.> Dico benché all'inizio non volessi ma come potevo mentire su ciò? Credo che Paulo ne parlerà con Peter prima o poi no? E Peter lo avrebbe comunque detto a Isa.

<Oh Dio. Mi dispiace!> Mi tira a sé stringendomi.

<E come stai?> Mi stringe più forte.

<Bene. Passerà. Gli auguro il meglio.> Rispondo e le faccio pac pac sulla spalla per poi allontanarla.

<Certo... Se hai bisogno di qualcosa sappi che ci sono.> Non mi è morto nessuno e il peggio è passato durante i giorni scorsi.

<Grazie. Ora scappo, ho lezione e sono in ritardo. Ciao!> Corro via letteralmente.

. . .

È strano che Nohea non sia venuto a lezione di filosofia. Ieri sera mi ha detto che ci saremmo visti stamattina...

Esco dall'aula con lo scopo di dirigermi in camera sua. Ieri ci ho passato davvero una giornata stupenda assieme, e vorrei fosse sempre così. Il comportarsi da amici non sta andando poi così male...

Busso alla sua porta, ma visto che dopo circa un minuto nessuno mi apre decido di fare dietro front per tornarmene indietro. Mi sembra strano. Magari ha deciso di non voler più niente a che fare con me. Deve aver rimuginato stanotte sulle cose accadute ieri e se n'è andato. Magari non è più in Hawaii. Mi aveva detto che l'unico motivo per il quale rimaneva qui era per la madre, e se ora quel motivo non li basta più? Avrà capito che non ha bisogno di me, che la mia amicizia, la mia presenza non conta nulla e così...

. . .

Ho continuato ad assistere alle mie lezioni, anche se sinceramente non ho appreso molto visto la mia testa dove andava sempre a parare. Continuo a pensare che abbia sbagliato qualcosa ieri. Forse non mi sarei dovuta spingere così oltre con lui. Devo ricordarmi che lui prova dei sentimenti verso di me, che io gli sto costringendo a mettere in stand by, e probabilmente alcuni atteggiamenti gli hanno dato prova di non poter combattere così allungo per attendere un responso positivo o negativo che sia. Mi va la testa in fiamme. <Fisher!> Vengo sbattuta di prepotenza contro una parete mentre stavo andando in mensa. Per la botta presa alla testa ci metto un po' per riaprire gli occhi.

Oasi ProibitaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang