Capitolo 55

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<L'ho saputo anch'io soltanto stamattina a dire il vero...> Dice ed è super teso mentre guida.

<So che non ti andrà di parlarmi di come ti senti all'idea di stare lì stasera, perciò cambiamo discorso. Cosa hai fatto stamattina? È andata bene la consegna di quel progetto?> Lo ha tenuto impegnato tutta la mattina e ci vediamo solo ora che siamo in auto diretti a casa dalla madre... Intendo la casa nuova, visto che quella che aveva con Roland dal quale ha divorziato l'ha venduta.

<Si è andata bene, abbiamo superato la prova... E no, mi va di parlarne.> Dice. Mi lascia sorpresa tanto che sbatto più volte le ciglia. Mi giro verso di lui con le gambe mentre la cintura di sicurezza mi tira. Piego un po' una gamba, mentre la gonna a campana del vestito verde smeraldo elegante mi si alza. Il tacco della scarpa mi graffia la pelle della gamba, ma voglio vederlo mentre gli parlo... Dimostrargli che sono felice voglia parlarmene e che sono interessata ad ascoltarlo.

<Bene... Come ti senti?> Gli chiedo mentre sistemo il laccetto sul braccio del vestito che si intreccia sulla schiena.

<Mi sento come ogni volta che ci vado, agitato.> Dice e tira fuori un sospiro mentre stacca una mano dal volante per poter allargarsi il colletto della camicia bianca.

<... Non per via di mia madre, con lei sono cambiate molte cose, ora va meglio.> Ricordo che mi disse che secondo lui non lo sopportava per la storia della sua assenza al matrimonio con Roland quando poi era in California per convincere suo fratello Maui a tornare. Il che secondo me, o almeno da quel che ho potuto vedere, è sempre e solo stata una sua paura. Il padre- quello adottivo, marito di Cora- mi desse Mei era l'unico quando ancora era in vita a saperlo coinvolgere, farlo sentire parte della famiglia, e quando è morto si è sentito da solo.

Sono felice ora con la madre vada meglio, immagino che anche il divorzio tra lei e Roland un po' lo abbia fatto riavvicinare a lei. Roland non gli è mai piaciuto... Soprattutto perché aveva preso il posto del padre adottivo neanche sei mesi dalla sua morte.

<Per Maui?> Gli chiedo così visto che non trova la forza di continuare da solo. Annuisce così. Di Maui so soltanto che l'ultima volta che si sono visti, è stato prima che la sorella si sposasse. Infatti lei dovette rinviare il matrimonio per via delle trasfusioni di sangue che gli dovette dare dopo un'emorragia interna a causa di un incidente in bugee junping. Nohea era partito per il Montana ci disse, ma poi grazie a Mei che mi telefonò scoprimmo che era a casa della madre e io poi lo raggiunsi in Texas. Maui non c'era al matrimonio...

<Credi stasera ci sarà?> Gli chiedo così.

<Non ne ho idea. Ha rapporti solo con Mei.> Dice. Rimango a guardarlo e infatti poco dopo prosegue, ma lo vedo che per lui è difficile farlo, non per niente ogni volta finisce per bere alcol... E spero tanto stasera non lo faccia.

<Quando il mio vero padre morì, avevo soli dieci anni, e mio padre adottivo era il mio insegnante alle elementari. Decise di adottarmi dopo che seppe la mia situazione.> Vorrei chiedergli quale situazione, ma so che sarebbe troppo e perciò preferisco lasciarlo parlare, così può scegliere lui cosa dirmi.

Mi chiedo che fine abbia fatto anche la madre biologica... Quando il padre biologico morì in teoria avrebbe dovuto avere lei perlomeno, no? In teoria appunto...

<Maui è loro figlio naturale, l'unico. Nella loro famiglia sono prima arrivato io, e mia madre all'inizio era tanto contrariata quanto mio fratello. Poi quando è arrivata Mei le cose sono cambiate per mia madre... Ma non per Maui. Lui continuava ad odiarmi.> Dice. Ora si spiegano molte cose. Il solo pensiero di lui, così piccolo non accettato perfino da Cora mi fa male, e perfino provare tedio nei suoi confronti. Come poteva una persona adulta non accettare un bambino fragile e solo? Magari lo era più che altro per il gesto fatto del marito... Magari decise di adottare Nohea senza prima realmente parlarne con lei. Non puoi saperlo Becca, e pertanto giudicare.

Oasi ProibitaWhere stories live. Discover now