Capitolo 48

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<Starà bene. Tuo padre è un uomo forte.> Dice Paulo mentre torniamo indietro, via dall'aeroporto.

<Lo è.> Dico più che altro a me stessa. Non lo è poi così tanto. È fragile e ho paura trova conforto nell'alcol. So che se sarebbe rimasto qui in quella casa sarebbe stato ancora più soggetto, però non lo so. La California è bella, anzi, bellissima. Ci sono tante distrazioni... Se dovesse trovare una nuova donna? Come reagirei io? Becca hai vent'anni, non sei più una bambina.

<E starai bene anche tu. Ci sono sempre io, lo sai...> Aggiunge vedendomi poco convinta probabilmente.

<Grazie.> Rispondo soltanto.

<Come mai hai una macchina?> Dico così per cambiare discorso.

<La vendevano a poco, e sono molto bravo in meccanica.> Dice. Faccio solo un verso come risposta.

<Tutto bene con i tuoi amici?> Mi chiede poi.

<Bene, si.> Rispondo.

<Molti di loro si sono già laureati, vero?> Mi chiede poi.

<Soltanto Kia, Lea e Isa. Altri no, e altri si specializzano.>

<Nohea si specializza?> Perché mi chiede di lui?

<Esatto.> Rispondo soltanto.

<Quindi è ancora al campus... So che studia per diventare un insegnante per bambini.>

<Sì...> Rispondo per entrambe le cose.

<Posso farti una domanda Becca?> Riprende dopo un po'.

<Certo.> Rispondo distrattamente guardando fuori dal finestrino.

<Tu sai con chi ti ho tradita... Chi ho baciato. Io non ho mai saputo chi hai baciato tu.> E perché gli interessa saperlo proprio ora?

<Non ha più importanza. Non stiamo più insieme.> Dico.

<Mi aiuterebbe a mettere chiarezza. Sto provando a ricostruire la mia fede da quando è iniziata a cadere a pezzi.> Quindi li servirebbe saperlo per ricostruire il suo rapporto con la religione? Non ha senso.

<Non credo sia rilevante.> Dico. Entra nei parcheggi del mio campus cercandone uno libero.

<Lo hai detto tu, non stiamo più insieme, non cambierebbe molto se tu me lo dicessi.> Quando si mette sa essere molto stressante Paulo.

<Li ce n'è uno libero.> Gli indico con il dito sulla destra. Mette la freccia per segnarsi.

<Ecco. Quindi?> Dice mentre spegne il motore parcheggiatosi.

<Grazie per avermi accompagnata qui.> Dico e faccio per aprire la portiera.

<Becca?> Mi richiama.

<Potrei saperlo allora?> È insistente e non demorde.

<Sinceramente, credo ciò ti farebbe male e basta. Non ha più importanza ormai...>

<Sì tratta di Nohea? Voglio solo sapere se sia lui o meno.> Se lo sa già perché me lo chiede?

<Cosa ti cambierebbe sapere se è lui o meno?> A me fece solo male vedere Lizzy, sapere che aveva perso la verginità con lei. Me la sono immaginata e perfino sognata per giorni assieme a lui che era mio. Mi guarda senza rispondere così mi limito a scuotere la testa, negando il fatto. Se a me ha fatto male di Lizzy, benché non stiamo insieme ora, a lui farebbe male sapere di Nohea.

Oasi ProibitaWhere stories live. Discover now