Capitolo 56

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<Lo festeggiavamo a gennaio, ma non sono più mormone quindi non fa differenza.> le dico mentre tengo milioni di cose da supermercato tra le braccia come d'altronde lei, che si è ostinata a non prendere un carrello perchè fondamentalmente troppo eccitata per la spesa in sé.

<Non lo sei più?> mi chiede così
mentre tenta di guardarmi dalla cima dei suoi prodotti.

<No, sono cambiate molte cose, e sono cambiata io...>

<La religione è un fatto personale. Ma quindi non ti dispiacerà domani mattina venire in chiesa con tutti noi altri... sai è una tradizione come quella della cena.> dice.

<Certo che non mi dispiacerà.> rispondo. Siamo nel supermercato, anche se dapprima siamo andate al mercato aperto per poter comprare uno dei tacchini più
grandi quale peso è di dodici kili, da ben cinque ore, nonché dalle sei di questo mattino.
Mei a quanto pare prepara la cena del ringraziamento da tre anni a questa parte da sola, con l'aiuto di una sola cuoca, Nina di cui mi ha parlato molto poiché considera come una zia, e con chiunque altro si voglia unire. Inizia a cucinare dal giorno prima, cioè oggi e la lista delle cose da fare è infinita: Sidro di mele, Cioccolata calda a volontà, Crema pasticciera, Bastoncini di zucchero, Zabaione, Torta Di Frutta, Budino di prugne, il classico tacchino ripieno e le molteplici salse di accompagnamento, pane di mais, purè di patate, zuppa di zucca, la crostata di zucca... Mei è molto propositiva, ma secondo me non riuscirà davvero a cucinare tutte queste cose. A
questo punto mi chiedo realmente quanti saremo per dover fare così tante cose.

Comunque non siamo da
sole, ma c'è con noi anche Cora, Nina la cuoca e la madre di Frank, Abigail. Inutile che evito di parlarne, questa notte non ho dormito per nulla, e non lo dico tanto per dire. Appena sulla sveglia ho visto segnare le cinque mi sono alzata e preparata per uscire con loro come Mei mi aveva chiesto. Non ho avuto modo di parlare con Nohea su quanto mi assilla, ovvero Slava e tutta la storia, ma sinceramente non voglio farlo.
Quando lui la vedrà, saprà della sua presenza, voglio capre se avrà intenzione di dirmelo da sé, oppure se me lo terrà nascosto per sempre. Già le cose tra noi sono cambiate da ieri sera, ma questo...

. . .

<Buongiorno...> mi dice non appena rincaso con le altre. Lascio che mi dia un bacio sulla guancia mentre anche Mei viene accolta da suo marito. Cora e Nina con Abigail spariscono subito nelle altre stanze.

<Buongiorno fratellino.> Mei saluta poi con un bacio sulla guancia Nohea. Sorrido a Frank che fa lo stesso come saluto tra noi, e poi Mei avverte che va in cucina e che probabilmente oggi pranzeremo in ritardo,
così resto sola con Nohea.

<Come è andata?> mi chiede, e sento perfino io il ghiaccio crescere tra noi.

<... bene. La suocera di Mei è moto simile a mia madre...> dico, ed è davvero così.

<Vado in stanza, ho bisogno
di cambiare le scarpe.> dico riferendomi agli stivaletti con il tacco di Mei che non sopporto. Rimetterò le mie
espadrillas nonostante qui il clima sia tremendamente più freddo.

<Si, vengo con te.> dice così mi segue e
per l'intero tragitto rimaniamo in silenzio, e solo una volta in stanza, quando richiude la porta inizia: <Mi dispiace per ieri sera, ma non avevo voglia di litigare...> resto in silenzio mentre metto la prima scarpa.

<Non ne vedevo motivo...> dice poi mentre infilo l'altra. Mi alzo in piedi dal letto una volta fatto e tiro su i jeans ad alta vita che mi stanno un po' grandi, e solo ora faccio per guardarlo, ma ritrovo i suoi occhi sulle
mie gambe. Non mi lascio distrarre dalle sue parole nella mia testa di quanto io gli piaccia con i pantaloni, ma mi concentro su quanto accade.

Oasi ProibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora