Capitolo 37

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Sono su un volo che mi è costato praticamente tutti i soldi da parte datimi dai miei per affrontare il mese. Ho dovuto dire alle altre della telefonata di Mei e loro hanno reagito bene, e Lea mi ha perfino prestato un vestito da sera per il matrimonio- anche se era l'ultimo dei miei pensieri questo.

Il Texas non è uno stato nel quale avrei mai pensato di andare, eppure. Decollo due ore prima del ricevimento- mi perderò la cerimonia che non so neanche dove si svolgerà visto che Mei mi ha detto solo il luogo del dopo chiesa- così mi preparo direttamente qui in aereo e sarò ben che pronta per affrontare un'oretta di taxi fin il luogo.

Vado in bagno portandomi dietro il vestito e un fermaglio per i capelli, mentre per quanto riguarda le scarpe rimanderò quanto più possibile. Mi specchio. Mi viene da vomitare e ho un'ansia che si è attaccata allo stomaco dondolandosi come fosse su un'altalena. Inizio a sistemare i capelli raccogliendoli in una crocchia bassa e lasciando dei ciuffi sul davanti- semplice e veloce. Inizio a spogliarmi per mettere il vestito che mi ha dato Lea- nero a bretelline, lungo fin metà polpaccio che aderisce alle gambe. Avessi previsto codesta tanta ansia mi sarei portata qualcosa di diverso... di più largo che mi consentisse di prendere respiri profondi senza troppi sforzi- certo come se fosse la stoffa ad impedirti di respirare decentemente. Rinfilo le mie scarpe di tela bianche e torno con i vestiti appena tolti al mio posto chiedendo permesso al signore sedutomi accanto. Mi presso il diaframma come per costringermi a prendere aria. <Cambio outfit?> ce l'ha con me? mi giro verso il mio compagno di viaggio.

<Cosa?> chiedo per accertarmene.

<Dico, cambio di abbigliamento?> ripete allegramente.

<Si...> mi sforzo di sorridere.

<Piacere Zot. Nome russo, esiste davvero.> allunga la mano verso di me ridendosela sull'enigma del suo nome.

<Becca.> la stringo. Mi giro verso il finestrino sperando non vada oltre con il parlare.

<Appuntamento di lavoro?> è andato avanti.

<No, solo un matrimonio.> rispondo indifferente.

<E ci va da sola una bella donna come lei?> mai nessuno mi ha dato della donna, e in qualche modo mi sa di un termine troppo vecchio per la mia età.

<Sono una ragazza single, perciò...> dico evitando il suo complimento.

<Quanti anni ha?> mi chiede poi accennando una risata. Il vestito mi invecchia davvero così tanto? Oppure sembro più grande dell'età che ho e basta?

<Quasi venti. Immagino lei quasi trenta.> mi tappo subito la bocca diventando rossa.

<Scusi, è che sono molto tesa...> mi giustifico. Cosa ti prende Becca? Lui ride e dice: <I miei vestiti mi fanno sembrare molto più vecchio di quanto voglia, un po' come i suoi!> lo guardo sorpresa.

<Mi ha appena dato della vecchia?> prima indossavo una delle poche gonne plissettate che mi sono rimaste e una camicia, per stare comoda...

<Gliene davo venticinque o qualcosa in più, e per la cronaca io ne ho soli ventiquattro.> dice in tono allegro.

<Bhe, credo se li porti male a prescindere dai vestiti.> sto al gioco. Ride.

<Allora prima mi ha detto che è tesa, quindi o a sposarsi è un suo ex- cosa che non credo- oppure non ama i ricevimenti formali.>

<Non ci è andato vicino per niente.> dico.

Mi guarda interrogativo: <Ecco, questo evento è probabilmente la mia ultima possibilità per recuperare il rapporto con una persona e fare in modo che io sia una ragione per la quale rimanga nelle Hawaii.>

Oasi ProibitaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant