Capitolo 31

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Non posso lasciare che il male vinca e che la mia paura vinca, motivo per il quale frequenterò le lezioni oggi. Probabilmente sono anche spinta dalla voglia di non voler vedere nessuno ancora per un po’. Sono annegata nel mio pianto fino ad addormentarmi, e ho gli occhi che sembrano due patate. Credo la stia superando solo ora la rottura. Prima non mi sembrava vero e cercavo di surclassare l’argomentazione “Paulo”. Mi fa male come pensavo il pensiero di non rivederlo. So che avrei potuto fare il contrario e restargli amica, ma probabilmente sarebbe stato anche peggio, no? In balia di continue emozioni contrastanti. Quello che voglio fare ora è solo dimenticare e vivere la mia vita.

. . .

L’ossessione del guardarmi intorno durante le lezioni è stata stancante. Mi sono seduta sempre a prima fila e io odio la prima fila- e praticamente mi sono affiancata agli altri tra i primi ad uscire nella folla nella speranza di essere circondata da tante persone per non essere vista. Sono sicura che riuscirò a superare questa tensione, anche se mi piacerebbe fosse già tutto risolto. Magari dovrei parlare con Eula… Kia dice che ormai lei non c’entra più, ma Boston e Lex rimangono sempre suoi amici e magari potrebbe fare qualcosa, se lo volesse. Inoltre ha sempre esibito il suo amore per Nohea, e non gli sta neanche un po’ ora al cuore il fatto che sia stato picchiato duramente?

Ad ogni modo, sono le due del pomeriggio. Credo che passerò a prendere qualcosa da mangiare- grazie al cielo sto riuscendo a riprendere quei chili- e poi andrò da Nohea.

Oggi c’è filetto di platessa e zucchine. Non male…

<Ciao Girl!> si siede di fronte a me Kia mentre mangio.

<Come va?> mi chiede.

<Bene…> rispondo.

<Hai due occhi…> sottolinea. Prendo un boccone per non rispondere. Si siede accanto a lei Lea seguita da Aron. Mi salutano. Rispondo con il cenno del capo.

<Oggi vieni in spiaggia con noi.> mi impone Lea. Mi affretto a deglutire.

<Non lo so, ho molto da studiare…> dopo il progetto di passare per una visita veloce da Nohea avevo intenzione di tornare in stanza e guardare un film, o magari dormire. Mi sento sfinita.

<Non se ne parla. Vivi nel terrore, siamo tuoi amici e lo capiamo…> dice Kia.

<Hai bisogno di aria. Passiamo a mangiare messicano e poi camminiamo un po’ sulla spiaggia.> cerca di rendere l’idea allettante Lea. So che si farà come vogliono loro, perciò…

<Kealani dov’è?> chiedo.

<Ha molto da lavorare perciò…> dice Aron. Annuisco.

. . .

Ho mangiato le enchiladas con gli altri, e successivamente siamo andati in spiaggia ma ormai era troppo buio per poter godere del panorama, infatti siamo stati lì poco anche perché la pioggia dei giorni scorsi ha reso il meteo serale freddo. Non sono passata da Nohea prima di andare via con loro, ed è per questo che ci vado ora. Non credo alle ventidue stia di già dormendo. Appena arrivo davanti alla porta noto da sotto che la luce è accesa. Giro la maniglia per poter entrare, ma quando noto Eula piegata su di lui, nello stesso modo in cui io venni due sere fa, mi paralizzo. Sento uno schiocco di un bacio, e non riesco a trattenermi dall’andarmene sbattendo la porta con fervore. Inizio a camminare con rabbia. Immagina se avessi bussato prima…

Ma come posso essere così stupida? Appena mi allontano è di già pronto per buttarsi tra le braccia di un’altra, anzi che sarebbe disposto ad aspettare. Non sa aspettare per un bacio, figurati se aspetterebbe in un’ipotetica relazione con me, ipoteticamente di nuovo mormone per fare sesso. <Eula!> lo sento chiamare e subito dopo si corregge chiamandomi con il mio nome. Ora sbaglia anche come chiamarmi…

Oasi ProibitaWhere stories live. Discover now