Capitolo 36

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<Becca non risponde a nessuna delle nostre telefonate, non risponderà neanche alla miliardesima tua. Smettila.> Mi toglie il cellulare dalle mani Kia.

Sono passati giorni, e siamo a venerdì. Non sappiamo nulla di lui e benché Lea e Kia abbiano chiamato anche la madre, lei non dà informazioni di nessun genere e non perché non ne sappia, ma perché probabilmente gli è stato vietato di dircele. Sono delusa e affranta. Il mio peggior incubo, che lui non tenesse più una ragione per restare e che neanche io gli bastassi si è avverata. Di lui mi rimarranno solo i bigliettini e il ricordo di un orgasmo. <Avrei dovuto parlargli tempo prima. Magari non sarebbe andata così...> Mastico nervosamente le unghie delle dita delle mani.

<È la centesima volta che lo dici. Dispiace anche a noi, ma è andata così ormai.>

<Come fate a restare tranquille?> Chiedo non capacitandomene.

<Abbiamo fatto il possibile, ma Nohea è testardo. Siamo sicuri tutti quanti si farà sentire a tempo debito. Deve solo volerlo, e ora non lo vuole. Ha bisogno di tempo per sé.> Mi risponde Lea.

Ho pensato di andare nello stato Montana ma non posso permettermelo economicamente e poi non saprei dove trovare quella casa tra le montagne. Come può sparire da un giorno all'altro quando mi scriveva bigliettini fino qualche ora prima? Come ha potuto cambiare idea da un momento all'altro? Mi alzo in piedi dal letto di Kia. <Ci vediamo.> Dico mentre riprendo il mio cellulare.

<Vai via?> Mi chiede Luana.

<Si. Cerco di studiare.> Dico svogliata lasciandole sole a loro stesse.

. . .

Sfoglio il libro senza concentrarmi davvero sulle parole, e quando mi squilla il cellulare per un attimo al numero sconosciuto credo sia lui come una dodicenne fremente, ma le ultime due cifre mi dicono che non lo è: "Pronto?" Rispondo comunque.

"Becca?" È una voce femminile.

"Si, chi parla?" Chiedo.

"Ciao, sono Mei." Mi metto subito dritta come se mi aiutasse a sentire meglio.

"Mei? Ciao!" Mi salgono su le lacrime.

"Ho preso il tuo numero di nascosto, ma ascoltami: ho parlato con Nohea, è a pezzi e come tu ed io sappiamo l'alcol lo rende molto permissivo e socievole. Mi ha raccontato un paio di cose su di te... Su voi ecco. Te lo chiedo per favore: Vieni domenica mattina alla South-west in Texas. Li si svolgerà il mio matrimonio e vorrei che venissi per lui soprattutto. Non voglio perderlo e lasciarlo partire per il Montana da solo in questo stato. Cercherò di trattenerlo fino quel giorno, ma fa in modo di esserci ti prego. Ti ripeto l'indirizzo:..." lo scrivo con la mano tremante su un foglio.

"Quindi è lì? A casa di tua madre e Roland?" chiedo.

"Si. Ora devo andare. Confido in te. Ciao." Riattacca.

Cosa è appena successo? Non ha davvero preso l'aereo come ha detto a tutti, ma in realtà è andato in macchina a casa dalla madre. Sapere che è lì mi consola, ma il fatto che ogni volta che c'è qualcosa che lo turba beva mi distrugge... Ancor di più sapere che questa volta la ragione sono io. Come faccio a partire per il Texas? Potrei utilizzare i soldi che mi inviano i miei mensilmente che mi servirebbero per uscire il mese per un biglietto aereo, ma come faccio con il resto? Cosa dico agli altri e come dovrei presentarmi lì?

 Come faccio a partire per il Texas? Potrei utilizzare i soldi che mi inviano i miei mensilmente che mi servirebbero per uscire il mese per un biglietto aereo, ma come faccio con il resto? Cosa dico agli altri e come dovrei presentarmi lì?

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To Be Continued...

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