Capitolo 61

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<Ciao.> abbraccio Arianna, la mia coinquilina avuta quest'ultimo anno. È stata un'ottima compagna di stanza, molto introversa, ma educata. Mi porto un buon ricordo di lei, sempre così impacciata e istruita al non essere mai in ritardo.

<Ciao!> mi dice ricambiando l'abbraccio.

Prendo un piccolo scatolo dove all'interno ho messo i libri di studio, l'unica cosa che non si è accollata Paulo, che mi ha accompagnato oggi, che è domenica, per fare il trasloco. Infatti è andato a portare le valige, e alcune borse in auto. In realtà si è fatto già due viaggi di trasporto delle mie cose da qui all'auto, e ora credo proprio io debba raggiungerlo. Inizio perciò a dirigermi all'uscita, ma i miei piedi decidono per me cosa fare, e mi ritrovo presto nel braccio del dormitorio D, dove sono successe così tante cose a cambiarmi, a cambiare il corso della mia esistenza... questa stessa area che ho evitato per non so quale preciso motivo.

Cammino fin la mia prima stanza, la prima che condividevo con Eula, e la porta è aperta, alcune nuove inquiline si preparano per uscire. Rimango imbambolata a guardare: <Ti sei persa? Cerchi la tua stanza?> mi chiede una di loro.

<No...> rispondo molto dopo, mentre guardo quei letti rimasti gli stessi, e quel muro, dove per la prima volta baciai lui.

Scuoto la testa: <...scusate.> dico e me ne vado. Prendo un grande respiro. Devo andare via da qui. Infondo non mi mancherà affatto. Rimane sempre lo stesso luogo dove sono stata minacciata, quasi stuprata, e abbandonata da persone che credevo mie amiche:

💭

"<È adulto, non ha bisogno voi prendiate le sue parti o che lo rendiate vittima ai miei occhi perché io soffro quanto lui!>

<Si? Soffri quanto lui? Hai scopato con Paulo, la sera stessa che lo hai lasciato lì mentre ti aveva chiesto di vivere con lui!> mi sbotta Lea.

<Ho sbagliato a chiamarvi, a dirvelo, ma credevo mi avreste capita. Sono i miei sentimenti, non i vostri!> dico delusa mentre esco dalla mia stanza, visto che non lo fanno loro due, Lea e Kia.

<Sei egoista, hai pensato solo a te stessa, lui non ha perso nulla!> mi dice dietro Kia.

<E non si sbagliava quando diceva che avresti amato sempre più Paulo che lui!>

<Non è mai stato così, io ci ho creduto a noi due!> dico rigirandomi verso di loro in lacrime, mentre mi si impastano con la saliva.

<Ci hai creduto a tal punto da rovinare il nostro gruppo!>

<Non ho rovinato nulla, voi dovete restarne fuori!> urlo l'ultima parola. Avevo ragione a dire che sarebbero sempre state dalla sua parte perché sono amiche con lui dà molto più tempo che con me.

<Scopati anche Harve e Kealani visto che ormai sei collaudata!>

<Collaudata?> ripeto con sdegno.

<Sono una ragazza, non un'auto! Si tratta di sentimenti, non di...>

<Sei solo una puttana.> dice Kia.

<Avevo capito per voi lo fossi anche senza che me lo diceste, ma non la penso in ugual modo. Mi dispiace...> sbatto la porta lasciandole lì."

💭

La scatola finisce per aprirsi sul fondo, e i libri cadono a terra, e resto con solo il cartone tra le mani. Mi ci vuole un per uscire fuori dal mio flash back che mi provoca così tanto dolore, perciò mi piego ancora con gli occhi sgranati, e raccolgo tutto senza neanche guardare, ma andando a tastoni. Chiudo sul fondo lo scatolo, e poi ripongo i libri dentro. Mi risollevo sulle gambe e di fronte a me lo ritrovo. Per un momento credevo fosse un ennesimo flash back, ma quando mi porge uno dei miei libri che non avevo neanche visto mancasse tra gli altri per quanto fossi distratta dal mio subconscio, mi rendo conto che è reale. <Psicologia dello sviluppo, esame duro. Devi ancora conseguirlo?> mi chiede, come se l'ultima volta che ci siamo parlati fosse stato ieri e non tredici mesi fa. Mi ci vuole un pò per riprendermi.

Oasi ProibitaWhere stories live. Discover now