CAPITOLO 20.2

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Silente partì immediatamente dopo il completamento dell'iscrizione di Robin a Durmstrang.
Raccomandò alla ragazza di comportarsi a modo e di non cacciarsi troppo nei guai.
Lei rispose ridendo e gli assicurò che sarebbe stato molto più tranquillo per lei concludere l'anno scolastico in Scandinavia.
Il preside Koll decise di far attendere Robin ancora qualche minuto nel suo ufficio per farle qualche domanda più personale. L'assenza di Silente avrebbe aiutato Robin ad essere più sincera.
<Vorrei, Robin, che tu mi parlassi di Gellert Grindelwad.
È molto importante che tu mi riferisca tutto quello che ti ha svelato e insegnato.>
Robin si sentì immediatamente chiusa in trappola: qualsiasi cosa avrebbe detto, sarebbe stata verificata dal preside Koll.
Decise così di non mentire. Di raccontargli tutto, dimostrandosi forte.
Gli raccontò di Nurmengard, delle sessioni di allenamento, dei libri e degli antichi oggetti trovati nella residenza-prigione del potente mago.
<C'è una persona a lui molto vicina. Si fa chiamare "Myricae"; ma gli auror della comunità scandinava hanno perso le sue tracce qualche anno fa.> le spiegò Koll. <Il nostro ministro ritiene che Grindelwald ti abbia usata per arrivare a lei e ci sia riuscito.>
Robin socchiuse gli occhi e ripensò alla sua permanenza a Nurmengard; credeva di essere stata un'allieva degna del mago oscuro, eppure non era bastato.
Lui aveva dei doppi fini. E Silente aveva avuto ragione quando le aveva riferito la scelta di Grindelwald.
<È perché sono facilmente manipolabile?> chiese la ragazza tutto d'un tratto.
Il preside di Durmstrang sbatté le palpebre incredulo.
<Non lo pensa nessuno, Robin.> disse Koll. <Perché pensi così di te?>
Robin si asciugò la fronte, visibilmente bagnata dal sudore freddo.
<Poteva scegliere chiunque.
Ha fatto leva sulle mie paranoie e mi ha convinta ad allearmi con lui.>
Poi Robin puntò i suoi occhi contro quelli del preside e disse sconsolata: <Sono debole.>
Koll scosse la testa e le afferrò la mano, dandole una lieve stretta.
<No che non lo sei. Non potevi saperlo, nessuno poteva.>
<Insegnatemi ad essere forte. Ad essere incorruttibile.>
Koll annuì.
<Si può fare, signorina Crouch. Dipenderà tutto da te e dalla forza che ci metti.>
<Grazie.>
Koll si alzò e invitò Robin a fare lo stesso e a seguirlo.
Il castello di Durmstrang somigliava solo lontanamente a quello di Hogwarts.
La scuola scandinava non pareva accogliente, a Robin, come Hogwarts. C'erano anche a Durmstrang dei fantasmi che gironzolavano per i corridoi, ma sembravano tutti dello stampo del Barone Sanguinario. Nessuno sorrideva e nessuno parlava con gli studenti. Se ne stavano tra di loro a confabulare.
Qualcuno di loro si girò verso Robin e la squadrò dalla testa ai piedi.
Un fantasma, precisamente una nobildonna, si voltò verso quello che etichettò come "fratello" e disse lui: <È lei. È fatta di stessa pasta.>
Robin abbassò lo sguardo prima di distoglierlo completamente dai due fantasmi e accelerò il passo.
<Due ragazze si sono offerte di ospitarti in camera loro. Sono del tuo stesso anno.> la informò Koll.
Dopodiché il preside bussò a una delle porte presenti nel corridoio.
L'uscio si aprì subito dopo, rivelando una ragazza.
La giovane strega salutò il preside con un sorriso smagliante.
<Signorina Alianovna-Costner, le presento Robin Crouch.>
<Grazie, preside.> disse lui strega. Poi agguantò il polso di Robin e la tirò verso di sé. <A domani.>
Il preside Koll augurò la buonanotte alle ragazze e raccomandò a Robin di recarsi, la mattina dopo, nel suo ufficio.
<È andato via?> chiese un'altra ragazza, nascosta dietro alla parete.
<Certo, Gae. Esci pure.>
Gae sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio.
Robin era sicura di aver già visto il viso di Gae da qualche parte, ma non riusciva a collegare il nome a nessuna persona in particolare.
<Ci siamo permesse di disfarti la valigia e di sistemarti il letto.
A proposito, Lauren.>
Robin strinse la mano alla ragazza e si presentò a sua volta.
Gae e Lauren scoppiarono a ridere.
<Ho fatto qualcosa di sbagliato?> domandò la strega inglese.
<No, no.> rispose Gae.
<È solo che tutta Durmstrang ti conosce.
Anche la sorella di Gae.>
Sorella?!
<Grazie, Lauren. Ci penso io.> disse Gae sedendosi sul letto. <Mia sorella è Amalie Hoffman. L'anno scorso ha frequentato l'anno a Hogwarts per il torneo.>
Robin schioccò le dita.
<Tua sorella ha ballato con Klaus Keller al ballo di primavera. Ora ricordo!>
<Esatto.> disse Gae.
<Dovresti vedere il cugino di Klaus. . .> bisbigliò Lauren, fantasticando sul ragazzo.
<Kōstantinos.>
Robin ascoltò tutti gli avvertimenti e i discorsi di Lauren, la quale le diede alcune dritte sul come sopravvivere a Durmstrang fino alla fine dell'anno.
<Ricapitolando. . .> disse Robin. <Profilo basso per i corridoi e durante le lezioni.
E ci si rilassa solamente in camerata.>
Le due streghe alzarono i pollici contemporaneamente.
La grifondoro si soffermò per un attimo sulle sue nuove compagne di stanza: totalmente diverse da Marlene e Lily.
Lauren era piccolina, ma un vero e proprio vulcano.
Gae, invece, pareva essere un po' più riservata, ma non meno socievole della sua amica.
<Hai delle domande?> chiese Lauren.
<Sì,> rispose Robin. <qui si gioca a quidditch?>

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now