CAPITOLO 16

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Severus era rimasto sveglio tutta la notte per cercare di entrare nella mente di Robin, ma ogni tentativo fu invano;
era riuscito a dormire si e no quattro ore sul divano della Sala Comune.
<Severus che cosa ci fai lì?> chiese Artemisia, vedendo il ragazzo seduto.
<Non ho chiuso occhio sta notte.>
<È a causa di Robin?>
Lui annuì e fece spazio alla ragazza, affinché si sedesse anche lei.
<Dovremmo chiedere a Lumacorno se sa qualcosa in più.>
<Ci darebbe informazioni vaghe e farebbe di tutto per cambiare argomento.>
Artemisia concordò con ciò che aveva detto Severus e si mise a giocherellare con i capelli del ragazzo.
<Severus?>
<Sì?>
<Hai decisamente un naso fuori dalla norma!>

Nella Sala Comune dei grifondoro, i malandrini, Lily e Marlene, si erano ritrovati a confabulare e a fare supposizioni riguardo la scomparsa di Robin.
Remus, decisamente il più preoccupato di tutti, pensò subito al peggio.
<No, Lunastorta! Silente non ci avrebbe mai nascosto una notizia tanto brutta!> intervenne Marlene.
<A sto punto non penso sia andata a vedere la partita...> commentò Peter.
<Tu, Peter, devi essere quello perspicace della famiglia.> sbuffò Sirius.
<Io propongo di parlare con i suoi fratelli!>
<Non penso sia una buona idea, Evans.>
<Perché no, Potter?>
Prima che James potesse rispondere, Remus s'intromise e cercò di calmare gli animi.
<Ragazzi, cerchiamo di mantenere la calma!>

Barty e Toby si erano ritrovati fuori dal dormitorio a discutere della situazione che aveva colpito la loro famiglia.
<Se quel bastardo mezzosang...>
<Barty, ma sei impazzito?! Silente è pur sempre il nostro preside!>
Barty fece una smorfia e tirò un pugno al muro.
Toby appoggiò una mano sulla spalla di Barty e cercò di calmarlo.
<Tobias, voi siete come dei fratelli per me.
Voglio che Robin torni a casa.>
<Tutti noi lo vogliamo.>
Barty si accarezzò i capelli;
per lui, Robin era la persona più importante della sua vita dopo sua madre.
La sua migliore amica, la sorella maggiore che non aveva mai avuto, il suo modello ideale da seguire.
<Scommetto che non appena sapranno qualcosa, ce lo verranno a dire: siamo i suoi familiari dopotutto.>
Tobias non sembrava molto convinto di quello che diceva, ma avrebbe fatto di tutto per tranquillizzare il cugino.
<Ma che cosa mi combini Robin...> sussurrò Tobias.

Anche i corvonero avevano avuto un'accesa discussione riguardo all'argomento.
Azzurra e Stanley si erano scambiati le loro opinioni senza accanirsi contro Silente.
Azzurra appoggiava la scelta di Robin, se aveva deciso di rimanere in Austria un motivo c'era.
Stanley invece credeva che sua sorella avesse agito in modo poco coscienzioso, non rispettando gli accordi che, molto probabilmente, aveva pattuito con Silente prima della partenza per l'Austria.
<Stan, ma che cosa vogliamo saperne noi di ciò che ha spinto Robin a fare questo gesto?>
<Non sono convinto. Tutti qui.>

Glenda aveva passato la notte ad Hogwarts, noncurante delle regole e dei pettegolezzi.
<Cara, già sveglia?> domandò Lumacorno vedendo la moglie seduta al suo fianco con le braccia incrociate al petto e con una faccia a dir poco furiosa.
<Tornerò a dormire solo quando il tuo amico mi riporterà a casa Robin.>
Il professore di pozioni non disse nulla per non agitare la moglie, già abbastanza arrabbiata con il preside di Hogwarts.
<E la cosa che mi fa più irritare è che tu l'hai perdonato!> sbottò lei puntando l'indice addosso a suo petto.
<Dannazione, Horace!>
Erano rare le volte che la moglie lo chiamava per nome, spesso optava per un "caro", "tesoro";
lo chiamava Horace solo quando qualcosa non andava per il verso giusto.
Lumacorno si ritenne fortunato però, se sua moglie fosse stata veramente in collera con lui l'avrebbe chiamato con tutti i suoi nomi e col cognome.
Si sedette e mise un braccio attorno alla vita della strega, massaggiandole l'ossuto fianco.
<Lo sai quanto tenga a Robin, ma non ci resta che aspettare.
Albus sa sempre come risolvere la situazione.>
<Io mi auguro che tu abbia ragione.
Altrimenti Silente se la dovrà vedere con quel bestione rinchiuso nelle tubature...> disse lei prima di posare le labbra su quelle del marito.

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now