CAPITOLO 22

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Gli studenti del quinto anno in quei giorni si erano rifiutati di parlare con Silente dei colloqui.
Il preside convocò allora uno studente per casa e li ricevette nel suo studio.
Avevano risposto alla chiamata: Emily, Gilderoy, Artemisia e Robin; l'ultima pur di non partecipare alla lezione di storia della magia, avrebbe anche fatto il famoso corso per auror del ministero.
<Grazie, ragazzi per aver accettato di venire a testimoniare, chi vuole iniziare?>
Emily alzò la mano e prese la parola:<La signorina Umbridge mi ha umiliata per le mie origini babbane e assicurandomi che non avrei mai trovato un impiego al ministero;
inoltre, il signor Moody, dopo aver fatto una scenata di fronte a tutti noi, mi ha fatto intendere che non ho un futuro nemmeno come auror.>
Silente parve molto deluso dalle parole di Alastor e chiese alla Rasinskij se avesse qualche lamentela da parte dei suoi compagni di casa.
Emily iniziò ad elencare tutte le cose brutte che la Umbridge aveva detto ai suoi compagni tassorosso, in particolare nati babbani, e della bassa considerazione che la funzionaria aveva nei confronti della sua casa.
<Grazie signorina Rasinskij.
Signor Allock?>
<Il mio colloquio è andato bene, ma molti miei amici sono tornati con le lacrime agli occhi a causa, oltre che della signorina Umbridge, anche del signor Selwyn.>
Artemisia parve storcere il naso sentendo il nome del padre, ma non era affatto meravigliata.
<Signorina Selwyn-Rosier?>
Artemisia si ricompone e disse chiaramente:<Che le devo dire signor preside, mio padre è riuscito a rovinare persino il mio di colloquio.
Inoltre ha importunato la signorina Yaxley, domandandole che cosa faccio nel tempo libero, con chi lo passo, se sono purosangue...
Mi permetta di dirle che dovrebbe fare molta più attenzione a chi chiama come ospite in questa scuola; solo il signor Scamander si è comportato come tale.>
Silente annuì e diede la parola a Robin.
<Vede professore, Moody ha avuto una reazione per nulla pacata alla mia volontà di diventare giocatrice professionista;
c'è da dire che se l'è presa senza un motivo valido con Sirius e che è riuscito a mettere in difficoltà anche Marlene.
La Umbridge ha distrutto psicologicamente Lily a causa del suo status di sangue e Peter è stato aggredito verbalmente dal dottor Selwyn.
La Umbridge e il dottor Selwyn si sono comportati molto male nei confronti di Marlene.
Io ho detto tutto.>
Silente aveva già parlato con i quattro capo-casa e le loro risposte coincidevano in linea di massima con quelle degli studenti;
li ringraziò e li liquidò per restare da solo.
Si sarebbe aspettato un comportamento duro da parte di Moody, ma non lo credeva capace di umiliare dei quindicenni e di prendersela con quella che riteneva una ragazza d'oro come Robin.
Voleva vederci chiaro e sarebbe andato di persona al ministero per constatarlo; pensiero interrotto dalla stessa Robin, che aveva lasciato la bacchetta, strano ma vero, sulla sedia.
<Mi scusi, ma devo farci l'abitudine.>
<Fermati un attimo, Robin.
Secondo te, perché Moody si è comportato in quel modo?>
La ragazza fece le spallucce e tornò a prendere posto di fronte al preside.
<Magari è frustrato.>
<Giustificheresti il suo comportamento?>
<Non ci penso nemmeno.>
<Stavo pensando di andare al ministero a fargli qualche domanda... verresti con me?>
<Certamente!>
Silente sorrise e porse il braccio alla strega;
in men che non si dica si trovarono all'ingresso del ministero.

<Ho saputo che i tuoi genitori si trasferiscono in Francia.>
Robin annuì.
<Oh guarda, il signor Weasley! Arthur, buongiorno.>
Robin corse verso Arthur e abbracciò il cugino, che non poté far altro che stringerla.
<Molly è incinta! Mi sono dimenticato di scrivetelo nelle lettere...> disse lui un po' imbarazzato.
Robin fece due conti ed esclamò:<Tre? Arthur, siete già al terzo figlio!>
<Beh sì. E se sarà una femmina...>
<Sarò la madrina!> completò la frase prima di mettersi a ridere con lui.
<Professor Silente, a che cosa dobbiamo l'onore?>
<È già arrivato Alastor?>
Arthur ci penso su e poi annuì:<Vi ci posso portare io nel suo ufficio.>
Silente accettò l'aiuto di Arthur e i tre raggiunsero in poco tempo l'ufficio di Moody.
Arthur bussò e ricevette un grugno come risposta;
Weasley fece entrare i due ospiti e li lasciò in pasto ad un famelico Alastor Moody.
<Oh guarda chi c'è. La piccoletta e Albus...
Che cosa volete? Devo partire per una spedizione tra una ventina di minuti.> salutò Moody, cercando di mandare via i due appena arrivati.
<La missione può attendere...> disse con estrema pacatezza Silente <Voglio una motivazione valida che giustifichi il tuo comportamento dell'altro giorno.>
<Ero teso; c'era stato un avvistamento e io non potevo andarci.>
Robin, rivolgendosi a Silente, commentò:<Ma che motivazione è? Ma ha capito che non è abbastanza convincente?>
<Oh andiamo piccoletta, cosa vuoi saperne tu...>
Silente bloccò il passaggio e rimase a braccia conserte fino a quando Moody non so decise a confessare.
<Avevo appena avuto un'accesa discussione con la Umbridge...
In più ero stato escluso dalla spedizione notturna e i miei colleghi avevano miseramente fallito.
Volevate una confessione? Eccola.>
<E mettere in difficoltà i miei studenti ti ha reso una persona migliore?>
Moody scosse il capo.
<Hai fatto solo la figura del coglione...> sussurrò Robin, cercando di non farsi sentire dai due uomini.
<Linguaggio, Robin!> la ammonì Silente, che aveva sentito tutto.
<No no... ha ragione la piccoletta.
Devo imparare a separare vita privata e lavoro.> ammise Moody, passandosi una mano dietro alla nuca.
Robin sorrise all'udire quella frase e cercò di consolarlo.
<Grazie piccoletta.> disse lui, ricambiando il sorriso.
Robin sei con Silente?
Sì, perché?
Alcuni mangiamorte hanno fatto irruzione nella scuola!
Stai scherzando?
Ma ti pare?!
Voglio sentirmelo dire che c'è un attacco.
<Moody, è in corso un attacco ad Hogwarts!> gridò un auror, facendo irruzione nell'ufficio di Alastor.
Robin ai appiccicò a Silente, che a sua volta afferrò la giacca di Moody, e si smaterializzarono nella Sala Grande.
La "battaglia" però non si stava tenendo nella grande sala da pranzo, bensì nel giardino.
I tre corsero fuori e videro che tre figure incappucciate stavano aggredendo alcuni ragazzi del sesto e del settimo anno, mentre altri quattro combattevano contro alcuni insegnanti.
La Greengrass sembrava essere molto in difficoltà e i mangiamorte la presero in giro.
<E così lei dovrebbe insegnare ai futuri maghi come combattere?!> esclamò uno di loro con un accento dell'Europa dell'est molto marcato.
Robin estrasse la bacchetta e la puntò addosso di quel mangiamorte, poi gridò:<Stupeficium!>
L'uomo volò e andò a sbattere contro un albero.
I mangiamorte si fermarono e cambiarono il loro bersaglio;
Moody si piazzò davanti a Robin per farle da scudo e per impedire che i mangiamorte prendessero la ragazza.
<Robin, torna dentro! È troppo pericoloso!> le ordinò Silente.
<No! Non vi lascio in minoranza...> rispose lei, liberandosi di Moody e correndo verso il gruppo di studenti, tra cui compariva lo stesso Stan.
<Robin? Non dovresti essere nel dormitorio?>
<Perché, dovrei?> domandò sua sorella <Come hanno fatto ad entrare?>
<Non ne ho idea... mi sa tanto che qualcuno ha creato un varco.>
Un mangiamorte stava per colpire Stan, quando Robin lo scansò e si prese in pieno petto la maledizione cruciatus.
<ROBIN, NO!> gridò Stan in direzione della sorella, che se ne stava a terra senza muoversi.
Il suo urlo agghiacciante attirò persino i mangiamorte, timorosi di aver ucciso la giovane strega.
I seguaci di Voldemort si diedero alla fuga, mentre il personale di Hogwarts e gli studenti rimasti ad affrontare gli infiltrati, avevano accerchiato il corpo di Robin, che pareva senza vita.
Stan provò a scuoterla, ma venne allontanato da Silente e da Moody.
Robin! Robin! Dai Robin, smettila di fare il finto cadavere e alzati!
Mi stai facendo soffrire...
Non sto fingendo.
Severus, sto morendo.
Non può essere.
Sono stata colpita con la maledizione cruciatus in pieno petto.
L'ho sentito anche io, ma non era forte come l'altra volta.
Severus promettimi una cosa.
Tutto quello che vuoi.
Cerca di andare d'accordo con James e Sirius.
Ti prego.
Ci proverò.
Ma tu prova a combattere.
Combattere contro la morte? Un po' difficile...
Dammi la tua parola.
Ci sto provando. È più facile a dirsi che a farsi.
Fallo per Allock.
<COME SCUSA?!> sbottò lei di fronte a tutti.
<Ma sei indistruttibile!> esclamò Stan.
Robin riprese a respirare normalmente e si rialzò senza l'ausilio di qualcuno;
diede un colpo di tosse e sputò del catarro misto a sangue.
<Che schifo...> commentarono alcune ragazze.
<Oh andiamo!>

Robin venne portata in infermeria, anche se madama Chips non ebbe molto da medicare dato che le ferite di Robin scomparvero prima che l'infermiera potessere mettersi al lavoro.
<Come possono essere entrati?> chiese Robin a Silente.
<Una falla.>
<Ma professore, se ci dovessero essere altri attacchi che cosa succederà?> chiese Robin.
<Dovremmo chiudere la scuola.>
Robin sgranò gli occhi e si offrì di indagare tra gli studenti.
<Beh sì... così ti ammazzano.> commentò Moody, sentendo quella proposta.
<Tuo nonno non te lo permetterebbe mai.> disse Silente.
<Ma lui non lo deve sapere per forza.>
<Il ruolo di spia non ti si addice.
Per ora dedicati al quidditch.>
<No no.>
Moody appoggiò una mano sulla spalla di Robin e le sussurrò:<Lascia fare ai professionisti.>
<Che saresti tu?> gli chiese lei, stringendogli la mano.
<Signor Piton?>
<Professor Silente.> lo salutò lui.
<Le serviva qualcosa per caso?>
<Sì, parlare con Robin.>
Silente invitò Moody a prendere una tazza di tea, lasciando i due ragazzi a sbrigare le loro faccende.
<Io ti odio quando fai di testa tua.>
Robin si stiracchiò e si alzò dal letto.
<Sei una spina nel fianco.> continuò lui, cercando di farla sentire, almeno un po', in colpa.
<E tu potresti essere il mio migliore amico se lo volessi...> ribatté lei.
<Dici sul serio?>
<Perché no.>
Piton prese il braccio di Robin e la portò fino alla torre di astronomia;
entrambi, infatti, avevano lezione con la professoressa Sinistra.
Robin prese posto vicino a Remus, mentre Severus affianco ad Artemisia, ancora arrabbiata con il padre.
<Dov'eri?> le chiese Remus.
<In infermeria.>
<Scontro con i mangiamorte?>
Robin ghignò e annuì.
<Ma sei pazza?!>
<Era come si mi stessero chiamando.> commentò lei <Voi piuttosto? Non eravate chiusi nel dormitorio?>
<Gazza e i direttori delle case sono passati a richiamarci una decina di minuti fa.>
<La Greengrass le ha prese da un mangiamorte.> iniziò a raccontare Robin <Sembrava in grande difficoltà.>
<Non starai esagerando?>
<No, Remus, stava letteralmente per essere schiacciata.>
Remus parve meravigliato dall'ascoltare quelle parole;
era forse troppo preso dal discorso di Robin persino da ascoltare la lezione di astrologia.

<Per colpa della tua storia non ho capito nulla di astrologia...>
<Cosa vuoi che sia, Remus.>
Remus si bloccò e aprì le braccia:<Tu riesci a prendere bene in tutte le materie! E poi tuo fratello è un esperto...>
Allock ad ore nove.
Ma che cosa vuoi che mi interessi...
Sta guardando in modo torvo Lupin.
Ha ben poco da guardarlo torvo.
Conosci la storia tra noi due?
Pix è stato molto esaustivo.
Non mi pare di avergli giurato amore eterno.
<Hey, ragazzi!> li salutò Gilderoy, mettendosi tra i due.
<C-Ciao Gilderoy...>
<Che cosa vuoi?> domandò Robin.
<Sapere se ci sono novità.
Vi siete rimessi assieme?>
<Ehm... no.> rispose Remus.
<Ah. Sembrava, tutto qui.> si giustificò lui prima di lasciarli.
<Forse dovresti parlarci.>
<Perché mai, Remus?>
<Perché non hai visto che faccia ha fatto quando ci ha visti?>
Torva o triste?
Come prego?
Era torva o triste la faccia di Gilderoy.
Forse triste e delusa...
Avresti potuto essere più preciso.
Non pensavo ti interessasse così tanto la sua opinione.
Robin corse dietro al corvonero e gli chiese di accompagnarla alla lezione di babbanologia;
colse l'occasione per parlargli.
<Io e Remus non siamo tornati assieme, dico sul serio!>
<Mmhh...>
<Proprio non ti capisco.>


Allora neanche lui è adatto...
Robin, ti voglio troppo bene;
non perdere tempo con questi elementi.

°°°

Alla fine ho pubblicato con un giorno di anticipo perché mi sono accorta di potermelo "permettere".😅
Non so ancora quando aggiornerò la prossima volta;
non vi resta che restare conness*❣
Giorgia

L'Erede di GrindelwaldDonde viven las historias. Descúbrelo ahora