CAPITOLO 6

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Gilderoy si era svegliato la mattina dopo credendo, ma soprattutto sperando, che la storia tra Robin e Lupin fosse una farsa, stratagemma della ragazza per farlo ingelosire.
Eccome se ci sperava.
Si alzò dal letto e prese lo specchio che teneva sul comodino;
aveva le occhiaie nere, come quegli animali che piacevano tanto alle sorelle, e i capelli tutti in disordine.
Era sicuro che fino a quando Robin e Lupin non si fossero lasciati, lui non avrebbe avuto nessuna gioia.
I suoi compagni di stanza dormivano ancora; non si ricordava neppure i loro nomi, forse c'era un John o un Charlie, ma non ne era sicuro.
Si vestì e attese seduto sul divano che qualcuno uscisse dal dormitorio per raggiungere la Sala Grande assieme.
<Gilderoy! Cosa ci fai già sveglio?> a parlare era stato Stan, l'ultima persona che voleva vedere in quel momento.
<Non ho avuto una nottata piacevole.>
Stan non parve sorpreso, anche perché era risaputo che il giovane corvonero si era infatuato di sua sorella sin dal primo istante.
<È per via di Robin?>
Lui negò, o meglio, cercò di deviare il discorso.
Stan allora provò a tirargli su il morale:<Sei pieno di ragazze.> poi fece una pausa e aggiunse:<E poi guarda che Robin non è...>
<Robin non è cosa? Perfetta? Non dire idiozie Stanley Gary Crouch! Tua sorella è la ragazza più perfettamente perfetta che io abbia mai conosciuto.
E se proprio ci tieni a saperlo: sì, sono geloso marcio di Lupin.>
Allock era rosso di rabbia e malapena prendeva una pausa per respirare; incominciò a maledire il fato per tutte le sue sventure.
La sua invettiva contro il destino terminò con un pianto.
Santley provò a consolarlo, ma Gilderoy rifiutò ogni suo consiglio e, disperato, corse di nuovo in camera: nessuno studente di Hogwarts doveva vederlo piangere, tantomeno Robin.

Quel lunedì di settembre coincideva con il rendere nota, da parte di Bartemius Crouch Sr., la prima prova del torneo.
Robin sedeva al fianco di Remus e João, ed era in ansia quasi quanto il suo amico brasiliano che non la smetteva di sudare.
<Secondo te ci faranno affrontare dei draghi come nel Torneo Tremaghi?> chiese speranzoso João a Robin, la quale fece un cenno negativo all'amico; motivò la sua risposta dicendo che tenere cinque draghi non avrebbe contribuito alla sicurezza degli studenti.
Crouch Sr. invitò i campioni ad alzarsi e ad avvicinarsi a lui, poi si schiarì la voce con un colpo di tosse e proferì:<Sono lieto di annunciarvi che la prima prova di questa variazione del Torneo Tremaghi sarà una caccia al tesoro volante.>
Robin domandò tra sé e sé se quella non fosse una prova un po' ridicola...
Una caccia al tesoro volante per lei consisteva nel cercare di prendere il boccino d'oro, nient'altro.
Attese la spiegazione del suo padrino che arrivo poco dopo.
<Dovrete cercare di afferrare il boccino d'oro e schivare i bolidi che vi verranno scagliati addosso dai seguenti battitori.>
Robin riconobbe il suo compagno di nazionale, Ludo Bagman, ottimo battitore, e la giocatrice bulgara ben piazzata che aveva dato filo da torcere al cercatore inglese in una partita.
Robin ricordava che la battitrice non era proprio simpaticissima, anzi, più di una volta aveva criticato la nazionale inglese per aver convocato una ragazzina e il loro modo di giocare incentrato su di lei.
<Inoltre, per rendere la competizione meno semplice, si giocherà quando il tempo non sarà dei migliori.
Ci auspichiamo di effettuare la prova già questo sabato.>
Robin ritené che quella era una scelta più che assurda e che quella prova continuava ad essere un insulto al Torneo Tremaghi, ma si tenne tutto dentro.
Barty però non aveva terminato di dare le indicazioni, così riprese il discorso con un sorriso stampato sulle labbra:<Per questa prova i campioni possono scegliere un compagno che impedisca ai bolidi di far continuar loro la gara.>
Questa parte della spiegazione non era stata capita da nessuno, tanto che il brusio generale infastidì, in particolar modo, Silente, che intimò agli studenti di stare zitti.
<Se non ci sono domande, vorrei che i nostri campioni scelgano tra i loro amici un compagno, o una compagna, che li aiuti nella prova.> poi si rivolse verso Azzurra e le disse:<Signorina Pompeo, lei è la padrona di casa. Chi sceglie?>
Robin era sicura che Azzurra avrebbe scelto quasi sicuramente uno dei due battitori corvonero, anche perché erano gli unici in grado di "salvare" i campioni dai bolidi.
Ma Barty, che non si faceva mancare mai nulla, aggiunse che i compagni non dovevano assolutamente essere dei battitori.
Da prova insulsa a una morte certa pensò Robin.
La grifondoro si sentiva abbastanza tranquilla, Azzurra magari avrebbe scelto Stan oppure quella sua amica cacciatrice, o magari Gilderoy Allock, il cercatore di discreto talento della casa di Corvonero.
<Io scelgo per questa prova: Robin Chelsea Crouch!> esclamò invece Azzurra.
Barty invitò Robin a raggiungere la, quasi, cognata. Poi l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio:"Sono così contento che Azzurra ti abbia scelta..."; Robin sorrise al padrino, ma dentro di sé moriva dalla voglia di rispondergli:"Mah zio, io mica tanto.", ma si morse la lingua e si voltò verso i tavoli della Sala Grande;
i malandrini sembravano super eccitati dall'idea che la loro amica sarebbe stato l'ausilio della campionessa di Hogwarts.
<Signorina Bing, lei chi vorrebbe al suo fianco?>
La campionessa di Ilvermorny, con la sua solita altezzosità, posò lo sguardo sul tavolo dei tassorosso e indicò un ragazzo dai capelli ramati lunghi fino alle spalle.
<Albert Bonetti.> disse poi.
Il mago si alzò, con la stessa altezzosità della compaesana, e si posò al suo fianco.
<Signor Santos?>
João scrutò tutta la Sala Grande e infine, con tono solenne gridò a gran voce il nome del fortunato:<Tobias Oliver Crouch!>
Toby fece per alzarsi, ma un cenno di Silente lo bloccò.
<Sbaglio o avevamo detto niente battitori?>
João diventò paonazzo e domandò scusa a tutti quanti; poco dopo esclamò:<Scelgo... scelgo... Ci sono! Scelgo Gilderoy Allock!> 
Il corvonero balzò e a grandi passi raggiunse João, che lo attendeva con un grande sorriso.
Barty poi diede la parola a Sergio, che scelse come compagna Giselle Eiffel; l'ultimo a prendere la parola fu il campione di Durmstrang, che pareva parecchio spazientito e irritato.
Con tono grave disse:<Scelgo Conrad Lagerfeld.>
Conrad era il fratello minore della battitrice bulgara, stessa stazza e stessa cattiveria nello sguardo;
Klaus gli battè il cinque.
Barty poi si preoccupò di presentare i cinque battitori: Ludo Bagman, Helga Lagerfeld, Emilia Rigoletti, Marty McCain ed Edison Martinez.
Robin notò che quando il padrino nominò Emilia Rigoletti, il volto di Tobias si illuminò.
Di Emilia, la famiglia Crouch sapeva tutto; Tobias aveva inculcato a tutti le informazioni sulla biografia e vita privata della battitrice italiana e ogni singola impresa che aveva compiuto.
La Rigoletti era un'ex studentessa dell'istituto francese, eletta addirittura Miss Beauxbatons 1969, che aveva intrapreso dapprima la carriera di giornalista sportiva lasciandola subito dopo per diventare una giocatrice professionista.

Azzurra prima di raggiungere l'aula in cui avrebbe avuto lezione, andò da Gilderoy per congratularsi con lui e per augurargli buona fortuna.
<Grazie Azzurra, ne avrò bisogno...>
Anche Robin volle dire qualcosa al ragazzo, ma lui la trattò in modo schivo.
<Robin vieni, c'è la lezione di storia della magia.> disse Remus afferrandole la mano.
<Giusto... grazie.>

La lezione di storia della magia pareva essere più soporifera del solito, tanto che sia James che Sirius si addormentarono sul banco.
Quando Rüf se ne accorse diede una bella strigliata ai due malandrini e tirò via una decina di punti ai grifondoro a causa della loro negligenza.
<Dannazione Potter! Stai più attento la prossima volta!> sbottò Lily.
<Evans non è colpa mia se ho sonno, okay? Capita a tutti di avere la giornata storta!>
Rüf si accorse della voce di James e interruppe la lezione.
<Signor Potter, se la lezione non le interessa può benissimo uscire dall'aula e recarsi dalla professoressa McGranitt che le infliggerà una giusta pena!>
James arrossì violentemente e domandò scusa al professore per il suo comportamento;
Rüf parve accettare le scuse di Potter, ma decise di togliere altri cinque punti alla casa di Godric.
Alcuni tassorosso ridacchiarono, ma vennero subito ammoniti dal professore-fantasma, che non aveva intenzione di perdere tempo a impartire lezioni di bon ton a quei quindicenni un po' troppo vivacelli.
Nella confusione che si era creata, Emily non aveva esitato a lanciare dei bigliettini a Robin, su cui c'erano scritte alcune frasette stupide come:"Ti sei già fatta Remus?", "Finalmente Gilderoy avrà occhi solo per me", "-15 punti?! Se non ti metti d'impegno perderai la Coppa delle Case".
Quando ricevette l'ultimo biglietto, Robin pensò a quanto volesse uccidere quella tassorosso così arrogante e odiosa.
Cruc...

No Robin, non perdere tempo con lei.
Pensa a quando si piegherà al tuo volere.

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now