CAPITOLO 32

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-> Piccola nota: sarà un pochino diverso rispetto agli altri.

°°°

Robin era distesa su un pavimento ghiacciato; aveva ancora in testa le parole che Severus le aveva detto.
Ma non era certo colpa sua se era stata rapita e portata in un luogo a lei sconosciuto pieno, probabilmente, di brutti ceffi.
<Alzati, Crouch.> le impose la professoressa.
<E se non volessi?>
<Imperio.> disse l'altra puntandole la bacchetta contro; Robin si alzò in automatica e "camminò" fino dove la professoressa voleva.
Dopodiché, Robin, venne liberata dall'incantesimo e fatta accomodare.
Il locale era molto buio, illuminato da poche candele, ma la ragazza riuscì lo stesso a notare che le sedie ai lati del tavolo erano quasi tutte occupate da figure nere e incappucciate.
Robin non riuscì a trattenersi e si mise a ridere.
<Che cos'hai da ridere?> ringhiò uno di loro.
<No è che... scusatemi, davvero.
Però sembra di stare ad una rievocazione storica ambientata nel medioevo.> sghignazzò lei, prendendosi gioco dei presenti, ignara che si trattassero di veri e propri mangiamorte.
<Per non parlare delle vostre maschere, che oltre ad essere piene di ruggine, sono anche orrende.
Chi mai può avere dei gusti così macabri nella scelta dei costumi?>
Una ventata di aria gelida invase la stanza e spense le poche candele che la illuminavano.
<Ecco...> commentò Robin <ora non vi vedo più.>
Uno schiocco di dita le riaccese; tutti i mangiamorte si scoprirono il volto e si girarono verso il nuovo arrivato.
<Benvenuta Robin, permettimi di presentarmi.
Sono il Signore Oscuro, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, Lord Voldemort.>
Robin annuì e disse a sua volta:<I parenti possono chiamarti Tom, vero?>
<Druella mi aveva già accennato che hai uno spiccato senso dell'umorismo...>
Ti stai divertendo?
Voldemort è un simpaticone; dovrei presentartelo.
V-Voldemort? Quel Voldemort?
Quanti Voldemort conosci?
Uno. E mi basta e avanza.
È senza naso.
Secondo me un birichino glielo ha rubato.
Stai cercando di sdrammatizzare?
Voglio morire con un sorriso stampato sulle labbra.
Ma che ottimista...
Domani avvisa Silente; digli anche che è stata la Greengrass.
Devo riferire altro?
, chiedi scusa ad Allock.
Va bene. Buona fortuna.
Ne avrò bisogno.
<Stavamo dicendo?> domandò Robin, incrociando le dita.
<Odiosa.> si lasciò scappare una delle mangiamorte.
<Grazie, signora Lestrange. Terrò conto del tuo complimento.>
<Non mi pare d'aver chiesto il tuo parere, Bellatrix.> disse serio Voldemort, alzandosi e dirigendosi verso la giovane ospite.
L'espressione sulla faccia di Robin non cambiò di una virgola, nemmeno quando Voldemort le prese le guance e le strinse con le sue dita, facendole addirittura sanguinare.
<Niente, eh?>
Robin inarcò un sopracciglio e rimase immobile.
<Ti va di combattere un po', Robin?> chiese ironicamente il mago.
<No.> rispose la ragazza.
<Ma che insolente... nonno Horace non ti ha insegnato le buone maniere?> sibilò Voldemort.
<No. È tua zia ad occuparsi di certe cose.>
Voldemort si irrigidì e rimase in silenzio, cercando di non farsi sopraffare dalle emozioni.
<E lui sarebbe il vostro grande leader? Un povero maghetto cresciuto in orfanotrofio perché gli schifava vivere con i suoi familiari solo perché dei babbanofili? Siete la peggior rappresentanza delle stirpi purosangue.>
Robin si rese conto solo inseguito dell'enorme insulto rivolto ai mangiamorte e Voldemort stesso; certo non si sarebbe mai rimangiata quelle parole: le più crudeli che potessero uscire dalla sua bocca.
I mangiamorte erano pronti a colpirla e, addirittura, a ucciderla, ma vennero bloccati dal loro Signore Oscuro, che scagliò addosso a Robin la maledizione cruciatus.
<Non è possibile!> gridò Voldemort, vedendo che la ragazza non stava soffrendo quanto il mago avesse voluto.
Voldemort afferrò Robin per i capelli e glieli tirò all'indietro; poi le puntò la bacchetta alla gola.
<Sei proprio una ragazza cattiva, lo sai?> disse Voldemort.
<Me lo dicono in molti...> commentò la ragazza, spostando la testa all'indietro.
<Mio Signore, attento!> lo avvertì la Greengrass.
Voldemort, però, non fu così veloce da accorgersi del gesto che stava per fare Robin: la ragazza gli tirò una testata (esattamente com'era successo alla Greengrass).
<È un vero peccato che ti manchi il naso, altrimenti te lo avrei sbriciolato.>
Robin atterrò in piedi e, nella confusione che si era creata, cercò una via d'uscita per sfuggire ai mangiamorte.

L'Erede di GrindelwaldOnde histórias criam vida. Descubra agora