CAPITOLO 4.2

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La stanza in cui si erano ritrovati quattro serpeverde, sei grifondoro e un corvonero si era  trasformata in una bomba a orologeria.
Piovvero accuse e insulti; la figura più colpita, nella maggioranza dei casi, era quella di Severus Piton.
Rivale di casa, nemico numero uno dei Malandrini e non più confidente di Lily.
Chi non proferiva parola, invece, era Allock. Di preciso non sapeva nemmeno lui che cosa ci facesse in laboratorio tra quel gruppo così strano di persone.
Si sentiva in colpa. Tremendamente.
Non pensava, veramente, una sola cosa di quelle che aveva detto a Lupin.
Credeva, però, che sarebbe stato tutto più semplice se lui e Robin non si fossero mai parlati.
C'erano sempre degli ostacoli che li dividevano...
Lo status di sangue, la famiglia, la casa, le abitudini, gli hobby, le amicizie, Remus Lupin, Gellert Grindelwald, Alastor Moody, Toad Maguire.
Sembrava che il fato non lo volesse assecondare. Anzi, che facesse di tutto per tenerli a distanza.
<Per me è anche colpa sua.>
Il corvonero si sentì subito tirato in causa quando intravide il dito di Barty Crouch Jr. puntato contro di lui.
<A sì? E come avrei fatto?>
Sapeva perfettamente perché lo stava accusando. E aveva anche ragione a farlo; se non fosse che Allock era troppo orgoglioso per ammetterlo.
<Ma non fare il finto tonto, mezzosangue.> esplose Barty. <Se tu non avessi esitato a dare ai Malandrini la tua colonia, probabilmente Piton si sarebbe accorto prima che la pozione era sparita.>
Sirius grugnì. <Per me è tutto colpa di Mocciosus.>
Severus rise. <Certo, Black...
Come se godessi nel vedere Robin in difficoltà.>
Felpato si girò verso Ramoso e gli sussurrò una cosa all'orecchio.
<Giusto. Perché Selwyn-Rosier non aveva più la pozione sottomano?>
Artemisia si mise una mano sul petto. <Mi auguro che tu stia scherzando, Potter.
La pozione, una volta preparata, deve stare a riposo per qualche giorno in un luogo fresco, ma al tempo stesso asciutto.>
<Quale posto meglio della teca di nonno Horace?> intervenne Tobias, che fino a quel momento non aveva aperto bocca.
Marlene schioccò le dita. <Lumacorno non era favorevole alla somministrazione della pozione!>
Lily scosse il capo. <Stai, per caso, accusando Lumacorno?
Un nostro professore?!>
Tobias prese la parola prima che le due grifondoro potessero mettersi a litigare. <Non è del tutto sbagliata come teoria.>
La rossa cominciò a guardare con aria torva il minore dei fratelli Crouch. <Tobias, ma è tuo nonno!>
Lui allargò le braccia. <Talvolta abbiamo dei pareri un po' discostanti.>
<Mi dispiace ammetterlo,> disse Artemisia. <ma Toby potrebbe avere ragione.>
Lily si mise a elencare i motivi per cui Lumacorno non avrebbe mai potuto sabotare il loro piano.
<Però Lumacorno vi ha parlato di alcuni effetti collaterali...>
Tutti si girarono verso Allock.
<Me lo ha riferito Lupin.>
Improvvisamente tutti si ammutolitorono.
<Va bene.> continuò lui. <Io penso che l'abbia fatto per proteggere Robin.
In fondo anche lui vuole il meglio per la nipote.
Correggetemi se sbaglio...>
Nessuno osò contraddirlo. Del resto, che cosa c'era da aggiungere a quel discorso impeccabile?
In poche parole, Gilderoy, era riuscito a dare una spiegazione esaustiva alla teoria di Marlene.
<Dovremo incastrare Lumacorno, allora...> sentenziò Remus, andando in contro alle risposte affermative dei presenti.

Si resero conto, ben presto, che fregare il professore di pozioni era troppo difficile.
Solo una persona sarebbe riuscita nell'intento. Ed era anche l'unica, però, ad essere all'oscuro di tutto.
Remus si offrì di spiegare a Robin la loro idea.
Ottenere un semplice "okay" come risposta.
Nessun "grazie". Nessun "non dovevate". Un solo, e vuoto, "okay".
Robin raggiunse il laboratorio del nonno; cercò di pensare al ricordo più brutto che avesse.
Spalancò la porta piangendo e si gettò tra le braccia di Lumacorno.
Lui, colto di sorpresa, rimase immobile.
<Come hai potuto?> domandò la ragazza, fingendo di essere disperata.
Il mago non disse nulla, così, Robin, dovette forzare la mano. <COME HAI POTUTO?!>
<Se intendi la pozione, mia cara...> sospirò. <Ho cercato di fermarli, ma come posso dire... i tuoi hanno acconsentito e io mi sono rassegnato.
Sai se per caso si sono ricordati di tenerla al fresco?>
Robin sgranò gli occhi. <Non l'hai rubata tu?>
Lumacorno si staccò dalla nipote. <Andiamo, Robin. Così mi offendi.
E, poi, volevo valutare il lavoro dei signori Selwyn-Rosier e Piton.>
Robin si coprì la faccia con le mani. Si vergognava tantissimo.
<Cosa intendi dire con rubata?>
<Qualcuno è entrato nella tua dispensa e a messo soqquadro tutto. E ha portato via la pozione.>
<Per Merlino!> imprecò il professore. <E si sa cosa manca?>
Robin scosse la testa.

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