CAPITOLO 8

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Silente e Ludo erano finalmente giunti nel punto in cui i ragazzi credevano fosse caduta Robin.
Il preside non aveva la più pallida idea di come cercare la ragazza, per cui ben poco si poteva fare...
Avrebbe voluto chiedere un aiuto alle sirene, ma di sicuro si sarebbero rifiutate di dargli una mano;
aveva pensato a un incantesimo di appello oppure qualcosa di simile, ma gli pareva rischioso.
<Professore che cosa facciamo ora?> domandò con un filo di voce Azzurra.
<Tornate ad Hogwarts e andate tutti a riposarvi.>

La situazione sugli spalti pareva peggiorare minuto dopo minuto;
la presenza di Lumacorno rendeva l'attesa ancora più angosciante.
Tobias e Stanley si erano seduti rispettivamente a destra e a sinistra del nonno e cercavano, alla meno peggio, di farsi forza a vicenda.
Peter e le due ragazze non riuscirono a trattenere le lacrime, così come nemmeno i due Barty, diventati due autentiche fontane.
James e Sirius provarono a consolare Lily e Marlene, ma ottenendo scarsissimi risultati.
L'unico rimasto da solo era Remus che non poteva credere di aver perso la sua amata Robin in circostanze così drammatiche;
era talmente tanto scosso che non riusciva neppure a piangere.
<Professore io non credo che Robin sia morta.>
I presenti si girarono verso la direzione da cui avevano sentito provenire la voce.
Era quella di Severus Piton, che aveva atteso fino a quel momento nascosto dietro a un colonnato.
<C-come fai a-a dire una c-cosa d-del genere S-Sev?> singhiozzò Lily.
Severus avanzò lentamente, si sedette sul gradino sopra di lei e, con la sua solita pacatezza, rispose:<Perché ho un presentimento. Chiamalo sesto senso Lily, ma non penso di sbagliarmi.>
<Non ce ne facciamo nulla del tuo sesto senso del cazzo, Piton!> gridò Barty Jr. in preda ad un crisi isterica.
<Di solito non sono mai d'accordo con un serpeverde, ma sta volta l'hai sparata davvero grossa e concordo con ciò che ha detto baby Crouch!> esclamò Sirius asciugandosi una lacrima.
Lumacorno non aveva le forze per ribbatere, ma borbottò senza mai fermarsi:<Se mia nipote è morta consideratemi come tale.>
Odiava ammetterlo di fronte a tutti, sopratutto per non creare dispiacere agli altri, ma Robin era la sua nipote preferita;
e non solamente perché era famosa, ma anche perché era una ragazza spigliata, senza peli sulla lingua e fiera della sua famiglia, inoltre le ricordava molto la moglie alla sua età.
Forse era quello il vero motivo per cui preferiva Robin a Michelle, Stanley e Tobias, perché era l'unica che, apparte la casa, poteva definire la copia esatta della sua amata Glenda.

Quando videro i campioni tornare indietro, i maghi e le streghe rimasti, li sommersero di domande.
Stan corse immediatamente dalla sua ragazza che stava piangendo a dirotto.
Lui l'abbracciò e la riempì di baci e rassicurazioni.
Gilderoy si avvicinò a Remus e gli disse:<Mi dispiace Lupin, mi dispiace moltissimo, credimi.> e poi lo abbracciò.
Remus ricambiò il gesto e tra un singhiozzo e l'altro lo ringraziò.
<Forse non hai capito bene...
Mi dispiace che tu la debba sopportare ancora!>
Tutti esplosero di gioia all'udire quella frase e videro in lontananza Silente e Bagman da una parte, Emilia con in braccio una dolorante Robin dall'altra.
Severus, mentre tutti festeggiavano la "resurrezione" di Robin, ghignò compiaciuto e senza che nessuno se ne accorgesse, si incamminò verso la scuola.
Remus fu il primo ad avvicinarsi alla ragazza; la prima cosa che fece fu baciarla e poi le sussurrò:<Non sai quanto eravamo in pensiero per te...
Che non accada mai più!>
Poi fu il turno degli amici, poi quello dei fratelli e dei Crouch, e infine fu quello di Lumacorno.
Il professore di pozioni, che aveva ancora tutta la faccia bagnata di lacrime, la stritolò.
Robin si mise a ridere e gli disse:<Non dirlo né alla mamma né alla nonna.>
Lui si lasciò scappare una risata e commentò dicendo:<Guarda mia cara che inizio ad avere un po' troppi segreti con tua nonna, penso stia iniziando a insospettirsi!>

Durante tutto il tragitto di ritorno i ragazzi non fecero altro che chiedere a Robin come avesse fatto a sopravvivere e come mai Azzurra stesse ancora piangendo.
<Teme che mi sia stato quasi fatale lo scambio di scope...
E poi è una ragazza molto emotiva.>
<Chi è che ha preso il boccino alla fine?> domandò James.
<Potter ma non hai altro per la testa se non il quidditch?!>
<No Evans, era semplice curiosità la mia.>
<L'ha preso Keller.> rispose João.
<Ma che antisportivo!> si lasciò scappare Marlene <E scommetto che ora starà festeggiando assieme al fratello della macellaia!> aggiunse.
<Verrà punita Helga Lagerfeld, vero?> chiese Giselle a Silente.
<Ma certo mia cara.
Sicuramente verrà squalificata almeno per i prossimi dieci, o forse più, mesi!>
<Io non ne sarei così sicuro...> sospirò Bagman <Nei paesi dell'Europa centrale e orientale, cercare di uccidere i propri avversari pare essere il vero e proprio scopo di molti giocatori.>
Giselle, all'udire quelle parole, fece una smorfia piena di indignazione e disgusto.
Robin era sicura di aver rotto qualche costola, il setto nasale e lo zigomo.
E quando si toccò il labbro, constatò che persino quello era gonfio.

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