CAPITOLO 2

1K 34 20
                                    

Era passato qualche giorno dal capogiro che aveva colpito Robin, e la ragazza aveva ripreso le lezioni.

Finalmente gli studenti di Hogwarts avevano ottenuto una semplice, ma esaustiva, risposta alle numerose domande che si erano posti dopo il discorso di inizio anno del preside;
ci sarebbe stata una versione più moderata, e decisamente meno pericolosa, dell'antico Torneo Tremaghi.
Per rendere la competizione ancora più "sicura", venne proibita la partecipazione a tutti gli studenti minorenni.
Le scuole invitate ad Hogwarts furono però ben quattro: Durmstrang, Beauxbatons, Ilvermorny e Castelobruxo.
I partecipanti sarebbero stati dunque cinque.

Robin conosceva qualche ragazzo proveniente da Castelobruxo grazie alle parentele di quest'ultimi con alcuni giocatori di quidditch, ma anche di altri sport babbani.
Non era però molto entusiasta dell'imminente torneo: era sicura che qualcuno avrebbe fatto una marea di idiozie durante le gare, andando quindi a rovinare la reputazione di cui godeva la scuola britannica.

La cosa che più la preoccupava era che il fratello maggiore voleva iscriversi alla competizione, al posto di concentrarsi sugli esami di fine anno.

<Cugina! Cugina!> udì una voce in lontananza, Robin.
Lei si girò e vide che un ragazzo dai folti capelli castani stava correndo verso di lei.
Robin sorrise e salutò il cugino molto allegramente.
<È vero quello che si dice?
Che Stan vuole partecipare al torneo?>
<Sì Barty. Pare proprio che tuo cugino voglia mandare a monte i suoi anni di studio per un po' di fama...>
Barty Crouch, il figlio del cugino di Thomas, si mise a ridere e poi si fece serio.
<Anche io parteciparei se non fossi piccolo.>
Robin mise le mani attorno alle spalle di Barty e gli diede un bacio tra i capelli.
<Non sei per nulla ambizioso piccoletto.>

Erano arrivati.
Gli studenti meritevoli dell'ultimo anno delle scuole ospiti erano giunti ad Hogwarts con i loro presidi a metà della giornata.
Vennero interrotte subito le lezioni, per permettere a tutti i ragazzi di accogliere gli ospiti come solo i maghi di Hogwarts sapevano fare. Un caloroso applauso accolse i rappresentanti delle scuole ospiti.

Per i corridoi alcuni maghi provenienti dalle famiglie più illustri insinuavano che gli esponenti stranieri fossero tutti purosangue, gli unici degni di fare scambi extrascolastici. Queste parole facevano star male molti ragazzi mezzosague e in particolar modo i nati babbani; Robin temeva che molti maghi e streghe nati babbani a fine anno si sarebbero ritirati a causa delle dicerie.
Robin aveva paura che anche Lily si lasciasse condizionare dalle parole di quegli idioti; il mondo magico, per quanto bello potesse essere, talvolta si rivelava un inferno per molti maghi.
La voce di Silente attirò l'attenzione di tutti gli studenti, che ora attendevano solo l'inizio del discorso di benvenuto.
<Siamo lieti di avervi come ospiti nella nostra scuola. Prendete pure posto ai tavoli...> li invitò gentilmente il preside. Gli allievi di Durmstrang si sedettero con i Serpeverde, quelli di Ilvermorny con i Tassorosso, quelli di Beauxbatons con i Corvonero, mentre i Grifondoro ospitavano i ragazzi di Castelobruxo.

Tutti i rappresentanti della scuola sudamericana indossavano una mantella color verde smeraldo e avevano una carnagione piuttosto scura. Si mostrarono fin da subito molto cordiali con i loro, più o meno, coetanei e curiosi riguardo le usanze e ai ritmi scolastici inglesi.
In particolare, una ragazza era molto interessata alle lezioni di erbologia.
<Io adoro erbologia, potrei studiarla per ore!> disse la ragazza un po' cicciottella e dal viso amichevole.
<Allora dovresti discuterne con Peter! Lui è un vero esperto.> commentò Sirius tirando una leggera gomitata a Bruna, la giovane strega sudamericana.
Robin e Lily si misero a ridere e continuarono a chiacchierare con altri ragazzi fino a quando non furono interrotte dall'arrivo di un mago brasiliano dai folti capelli castani e occhi azzurri.
<Mi auguro di non avere interrotto niente minha querida Robin.> 
<João che piacere!> esclamò lei, facendogli spazio tra lei e Lily.
Lily era stregata dagli occhi color mare di João e dai suoi lineamenti lievemente duri.
João era il rampollo di un'illustre famiglia purosangue brasiliana; i suoi genitori avevano incontrato quelli di Robin negli Stati Uniti, e da lì le famiglie si trovavano ogni anno, in estate, in una città diversa, per passare una settimana in compagnia.

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now