CAPITOLO 22.2

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Robin davvero non riusciva a capire. . .
Come diamine era possibile che anche lì a Durmstrang ci fosse il solito gruppetto di cafoni che se la prendeva con qualcuno?
Non poteva credere che Anna, in verità, non si allontanava dagli altri di sua spontanea volontà, bensì indotta a causa delle prese in giro.
Qualche sospetto, dopo la loro prima e unica chiacchierata, le era sorto. Ma si disse nella sua testa che non era affatto come sembrava.
Ma quell'immagine, ovvero Irina Kuragin che puntava la bacchetta contro Anna e le urlava oscenità, le rimandò alla mente i vecchi episodi in cui i Malandrini se la prendevano con Severus. Oppure quando venivano presi in giro i nati babbani ad Hogwarts.
Anna corse dietro a Robin, pregandola di fermarsi e di tornare indietro; così la ragazza fece come le era stato detto. Si girò e fece dietrofront.
<Non saresti dovuta intervenire.> disse Anna, alludendo al duello tra lei e Irina.
<Va bene,> borbottò Robin arrabbiata. <allora la prossima volta lascerò che la Kuragin sputi veleno sulla mia scuola.>
<Ma grazie.> sussurrò Anna, ignorando completamente la frase che Robin aveva pronunciato. <Nessuno si era mai prodigato per aiutarmi.
Tu hai qualcosa di speciale, Robin. Qualcosa che noialtri non abbiamo.>
<Ah, sì? Intendi forse dei pazzi furiosi alle calcagna che non vedono l'ora di mandarmi due metri sottoterra?>
Anna scosse la testa.
<Voi di Hogwarts siete più aperti. . .>
<No,> la interruppe Robin. <Più della metà dei compagni di casa di mio fratello sono come la Kuragin.>
<Tu però non sei così.> insistette Anna. <Hai un cuore puro.>
Robin rimase sbalordita da quella frase: da che era arrivata a Durmstrang, fantasmi e studenti, veniva scambiata per la versione giovane e femminile di Grindelwald.
<Promettimi, però, che non proverai mai più a intervenire.>
<Va bene.> la rassicurò Robin. <Proverò a farmi gli affari miei.>
Le due poi si separarono.
Kōstantinos si avvicinò a Robin e le sussurrò all'orecchio: <Sei un ottimo esempio, sai?>
<C-Come?> chiese Robin tremante.
<Esempio di testardaggine, egocentrismo, azzardo. . .> disse lui con voce suadente.
Le mani di Kōstantinos si posizionarono sui fianchi di Robin. Dopodiché appoggiò la punta del naso sulla gota della ragazza.
<Stai cercando di rimorchiare?> domandò lei sbuffando e roteando gli occhi.
Keller la lasciò immediatamente, piazzandosi poi di fronte a lei.
<Sei una guastafeste.> disse il ragazzo. <Ma non mollerò.>
Robin scoppiò a ridere.
<Quello che vuoi lo ottieni?>
Kōstantinos sorrise e annuì.
<E io voglio te.>
Robin cercò di rimanere seria, ma non ci riuscì.
<Abbassa le ali, Keller. Imparerai a conoscermi. . .> disse la grifondoro allontanandosi.
<Non aspettavo altro.> gridò lui. <Ci vediamo sul campo.>
Robin alzò il pollice.
<Ci puoi contare.>
Poi, sicura di essere da sola, borbottò: <Ma fottiti, Keller. . .>
Adrenalina, cattiveria, tensione sessuale. . .
Tutto questo nel giro di quanto? Cinque minuti?
Se vuoi farti insultare, sei sulla strada buona.
Non puoi negare che tra voi due non possa scattare nulla.
Da quando ti intendi di problemi di cuore?
Stai ancora pensando a Gilderoy-sono-troppo-pieno-di-me-Allock?
No. Niente affatto. mentì Robin. Non vedo perché dovrei farlo.
Lui mi detesta. E io detesto lui.
Ovviamente. Ovviamente. . .
Non hai altro da fare se non pensare alla mia vita privata?
Tecnicamente no.
È successa una cosa che dovresti sapere, però.
Robin, credendo che si trattasse di Myricae, andò alla ricerca di un posto tranquillo e isolato per non essere spiata da qualcuno.
Dimmi tutto.
Era necessario che ti nascondessi per sentirti dire che Black ha baciato Marlene McKinnon davanti a tutti nella Sala Grande?
Non posso crederci. . .
È stato uno shock per tutti. Questo te lo posso assicurare.
Io mi sono persa il primo bacio della mia coppia?!
Lo rifaranno, dai.
Dici così perché tu, a differenza mia, eri lì a guardarlo.
Io davvero non ti riesco a capire certe volte.
Me l'hai già detto in molte occasioni.
E Potter ha dato loro un soprannome.
QUALE?!
Calmati. . .
Comunque una cosa del tipo "Blackinnon". O una parola simile.
Razza di idiota.
Quell'idiota non l'ha inventato, bensì l'ha approvato.
Ah, ? È chi è stato il fenomeno di Malandrini ad averlo inventato?
Io.
Severus per un attimo non rispose più a Robin.
Si era imbarazzato talmente tanto da diventare rosso; Artemisia, seduta poco distante da lui, si preoccupò subito.
Grazie per avermi insultato due volte. Ne terrò conto quando avrai bisogno di me.
Oh, piantala. . .
S-Scusami.
Sto scherzando. Ti aiuterei anche se fossi sul punto di morire.

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now