CAPITOLO 5

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L'appuntamento con João non era andato proprio bene;
Robin non era riuscita a scacciare dalla sua mente i pensieri che la tormentavano.
Il brasiliano se ne accorse e, con una scusa, lasciò l'amica da sola.

Robin sapeva di aver rovinato tutto, ma non aveva abbastanza coraggio per ammetterlo, prima di tutto a se stessa.
Rimase seduta sul prato per almeno mezz'ora buon da quando João l'aveva abbandonata per tornare dai suoi amici, quando decise di fare una camminata, sperando di sgomberare la mente.
Non era tanto sicura sul da farsi, allora si recò a far visita ad Hagrid che se ne stava quieto a leggere un libro sui draghi.
Appena si accorse che una figura minuta si stava avvicinando alla sua capanna, sorrise dolcemente e la invitò a prendere una tazza di tea.
Robin, sicura di potersi fidare del mezzo gigante, gli raccontò ciò che le era successo in quei giorni e gli chiese qualche consiglio.
Hagrid però, non essendo particolarmente esperto né in amore né in incantesimi non verbali, rimase sul vago.
<Perché non ne parli con Silente?>
<Già fatto. E non è che lui e gli altri insegnanti mi abbiano dato una risposta eloquente, anzi, si aspettavano che fossi io a spiegare tutto l'accaduto!>
Hagrid, per tirare su il morale di Robin, la portò con Thor nei pressi della foresta proibita.
Robin pensò tra sé e sé che quella gita non sembrava affatto una buona idea e che se Gazza l'avesse scoperto, avrebbe pulito anche tutte le zone abitate circostanti Hogwarts.
<Sei sicuro che non mi stia cacciando in un brutto guaio?>
Lui scosse il capo e le disse:<Mi inventerò una scusa per non farti mettere in punizione.>
<Mi auguro che le tue tecniche di persuasione funzionino allora.> commentò Robin stringendo la bacchetta sotto la sua uniforme.
Hagrid se ne accorse e la rassicurò dicendole che non aveva nulla da temere, bastava solo che non lasciasse il sentiero principale e che non si staccasse da lui e Thor.
Il cane di Hagrid pareva essere molto spaventato e al primo rumore spaventoso che udì scappò via.
Robin deglutì e chiese:<Di preciso che cosa stiamo cercando?>
<Devo farti vedere una cosa.> rispose lui tutto contento.
Robin si rilassò e mollò la bacchetta.
Hagrid obbligò poi Robin a chiudere gli occhi.
<Hagrid aspetta! Io non riesco a starti dietro se non posso vedere dove vado!>
Il custode tornò indietro e prese per una mano la ragazza.
<Ecco! Apri gli occhi ora!>
Robin fece come le era stato ordinato e vide una piccola creaturina chiusa in una gabbia.
La ragazza non riusciva a identificare il nome dell'animaletto, così lo domandò ad Hagrid.
Lui ridacchiò, prese la gabbietta in mano ed esclamò tutto contento:<Questo Robin è uno snaso!>
<Un cosa?>
<Avanti Crouch, non dirmi che non conosci gli snasi! Guarda che carino.>
Robin accarezzò il piccolo animaletto.
Hagrid spiegò a Robin che gli snasi erano degli animali attratti dagli oggetti preziosi e luccicanti e che, non appena ne percepivano la presenza, nessuno poteva impedir loro di rubarli.
<Perché lo tieni in questo postaccio? Sarà anche un ladruncolo, ma non penso gli faccia piacere stare nella foresta proibita.>
<Per dir la verità è stato abbandonato qui proprio sta mattina...
Ho fatto un piccolo giro di ricognizione prima di colazione e l'ho trovato.>
Robin, se avesse trovato il responsabile di quell'ignobile azione, gli, o le, avrebbe dato una sonora strigliata!
Hagrid porse la gabbia a Robin e le disse che non appena lo vide pensò che quello era il regalo adatto per il suo compleanno.
<Pensi che me lo faranno tenere? Insomma... non è proprio un animale da compagnia.>
<Sbaglio o dividi il gufo con i tuoi fratelli? Questo invece sarà tutto tuo. Però lo devi nascondere, allora sì che lo potrai tenere!>
Robin sorrise e ringraziò Hagrid per il regalo, ora bastava solo trovare il nome.
E non un nome derivato dal mondo magico come quello del gufo di famiglia, Flamel.
<Osgood. Il tuo nome sarà Osgood!> esclamò Robin prendendo in braccio lo snaso.
Hagrid fece promettere di nuovo a Robin di tenere nascosto Osgood, altrimenti, come le aveva già detto, sarebbero stati guai per entrambi.

Robin nascose Osgood nella tasca interna della sua uniforme e tornò dentro come se nulla fosse.
La gita nella foresta proibita aveva fatto schiarire le idee a Robin, che ora era intenzionata a parlare con Remus.
Quando varcò la soglia del dormitorio Marlene e Lily le saltarono addosso e iniziarono a tempestarla di domande; Robin però liquidò le amiche dicendo loro che non era andato bene e che voleva solamente stare un po' da sola, o meglio, che voleva parlare un attimo con Remus.
<Ho sentito prima che non ti sei divertita con João, m-mi dispiace.> disse Remus accomodandosi sulla poltrona rosso fiammeggiante vicino al camino, spento.
<Non mi sono divertita perché avevo altro a cui pensare.>
<Se é per quell'argomento di aritmazia che hai perso perché eri in infermer...>
Robin non lasciò il tempo a Remus di finire la frase che lo attirò a sé e lo baciò.
Non fu il bacio che la ragazza si era aspettato a causa, principalmente, di Remus che, colto di sorpresa, si staccò dall'amica, facendo calare un imbarazzante silenzio tra i due.
Silenzio che venne interrotto dai fischi e dai "UOO" di James e Sirius, che si erano appostati sul davanzale per godersi meglio la visuale;
Remus arrossì, mentre Robin pensava se fosse stata un buona idea quella di baciare Remus senza neanche parlargli prima.
Era un'impulsiva, ecco cos'era.
E sicuramente glielo avrebbe detto anche suo nonno se gli avesse riferito l'episodio.
<Robin io non so come dirtelo...> iniziò Remus.
Ecco, pensò Robin, ora mi darà il due di picche e non saremo più amici. Stupida che non sei altro Robin!
<Scusami Remus. Non so cosa mi sia preso.> cercò di giustificarsi lei.
<No no. Anzi, grazie per averlo fatto.
Sono contento che tu ricambi.>
Perché era così, no?
Robin provava qualcosa per Remus, vero?
Non è che tra i due c'era solo una splendida amicizia che magari era meglio non rovinare?

I due entrarono mano nella mano nella Sala Grande e presero posto assieme ai loro amici, che li attendevano per cenare tutti assieme.
I malandrini avevano perdonato Robin per aver salvato Piton dalle loro grinfie e avevano dato la loro benedizione alla neonata relazione tra lei e Remus.

Quando il pasto finì, i fratelli di Robin si avvicinarono ai due e intimarono a Remus di non far soffrire la sorella, altrimenti l'avrebbe passata liscia.
Anche João sembrava essere contento per loro due;
l'unico che non riusciva ad accettare la situazione pareva essere Allock, che si sentiva morire dentro.
Aveva provato a far finta di nulla durante tutta la cena, ma la gelosia lo stava logorando talmente tanto da mandarlo in bestia persino un innocente "ciao".

La giornata, anche se movimentata, pareva essere migliorata di ora in ora; niente e nessuno poteva rovinarla.

Ma cosa mi combini Robin...
Non puoi scegliere il licantropo se il tuo cuore appartiene ad un altro.






°°°

Ed eccoci con questo capitolo un po' (tanto) corto...
Robin si è lasciata andare con Remus, scoprendo che effettivamente lui prova qualcosa per lei.
State conness* per scoprirne di più!
Giorgia❣

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now