CAPITOLO 1

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Robin non aveva chiuso occhio tutta la notte, alcune dichiarazioni del preside l'avevano lasciata senza parole.
Sarà un anno diverso.
Avremo compagnia.
Non preoccupatevi.

Come poteva dire certe cose e poi non spiegare ai suoi studenti il motivo di quel linguaggio così misterioso.

Robin si era seduta su uno dei divanetti della Sala Comune dei Grifondoro e ammirava le immense distese di verde che circondavano Hogwarts.

Per tutta l'estate non aveva fatto altro che immaginarsi come avrebbe passato il nuovo anno ad Hogwarts;
se si sarebbe divertita, se si sarebbe riconfermata una delle migliori allieve, se sarebbe riuscita a superare i G.U.F.O. senza difficoltà e se avrebbe vinto la coppa delle case anche quell'anno.
Da che Robin era studente di Hogwarts, i grifondoro non avevano mai perso la coppa delle case;
anzi, distaccavano sempre le altre case di centinaia e centinaia di punti.
E poi la sua casa vinceva quasi sempre le partite di quidditch di cui Robin era la top player (sempre che si possa dire tra maghi);
era uno dei cacciatori della squadra della scuola e della nazionale.
Era la più giovane del gruppo e quella con più talento.
Robin era però una delle studentesse più odiate di tutta la scuola.
La perfezione fatta a persona, la più brillante strega, la preferita di tutti...

Odiata da chi poi?
Dai serpeverde e da tutte le ragazze pazze di Gilderoy Allock, il belloccio della scuola.
Il giovane corvonero però aveva occhi solo per Robin fin dal primo anno.

<Robin che cosa ci fai già sveglia?> domandò Lily, ancora in vestaglia.
<Sono rimasta sveglia tutta la notte.>
<Per ciò che ha detto Silente?>
Robin annuì e si stiracchiò.
<Dopo ti farò bere due tazze colme di caffè...>
Robin fece una smorfia di disgusto e scosse il capo:<Il caffè fa schifo!> commentò poi tirando un cuscino addosso all'amica.
<Se la McGranitt ti vede in questo stato già il primo giorno di scuola, questa è la volta buona che ti fa espellere!>
<Figurati...> commentò Robin sbuffando.
In effetti la McGranitt non avrebbe mai espulso Robin.
<Mi mancava Hogwarts.>
<Anche a me.> disse Robin senza smettere di fissare uno dei ritratti raffiguranti una partita di quidditch.
<A te mancava il quidditch Robin, non la scuola.>
<Dettagli.> commentò l'altra <Comunque questo potrebbe essere il mio ultimo anno qui a scuola.> aggiunse subito dopo.
<Come scusa?>
<Sto seriamente pensando di accettare l'offerta dei Bigonville Bombers.
La squadra, tranne il cercatore, dovrebbe girare attorno ai miei gol.>
Lily sgranò gli occhi e chiese ulteriori spiegazioni all'amica.
Tanto per cominciare la locazione della sua futura squadra.
<Lussemburgo.> rispose Robin.
<Cosa?!> esclamò Lily, alzando un po' troppo il tono della voce <Tu stai seriamente prendendo in considerazione l'idea di trasferirti in un altro stato per giocare a quidditch?!>
<L'alternativa erano i Vratsa Vultures! Che sono bulgari...> rispose sconsolata Robin, che sperava in una reazione migliore dell'amica.
Lily, vedendo Robin delusa, l'abbracciò e le chiese scusa in ogni lingua.
<Tu avresti potuto diventare una giocatrice dei Vultures?!> gridò James Potter, attirato dalle chiacchiere delle due grifondoro.
<Potter non è una cosa carina origliare...> disse Lily al ragazzo.
Il moro si avvicinò alle due e chiese a Robin di raccontare di nuovo quello che aveva detto a Lily, solo con tutti i malandrini presenti.

<Robin, ma chi altro sa di queste trattative?> domandò Lupin durante la colazione.
<Voi e la mia famiglia...
E preferirei che non ne faceste parola con nessuno.>
James e Sirius mimarono il gesto di chiusura di una zip sulla loro bocca e facendo una rappresentazione più simpatica di un voto infrangibile.

La prima lezione dell'anno sarebbe stata quella di trasfigurazione con la professoressa McGranitt, la severa direttrice dei Grifondoro.
Robin adorava la sua insegnante di trasfigurazioni, grazie alla sua bravura nell'insegnare, la ragazza aveva sviluppato un certo interesse per la materia;
gli anni precedenti li aveva passati ad approfondire determinati argomenti, fino a che, Robin, si era trovata tra le mani un libro molto particolare.
In un capitolo di esso aveva trovato una procedura, molto difficile, che aveva come scopo quello di rendere un mago in grado di trasformarsi in un animale.
Robin, da qualche mese, era un animagus non registrato: poteva trasformarsi in un'aquila!

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now