EPILOGO

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Vedere Koll incatenato e scortato dagli auror, fece star male Robin in un modo che neppure lei si sarebbe mai capacitata.
Il preside di Durmstrang si era preso la colpa per lei.
Lei aveva ucciso Burke, che che era rivelato un mangiamorte, e lui aveva finto per proteggerla.
Ma quello era un fardello troppo grande da sopportare per chiunque; nonostante provasse a dimenticarsi l'accaduto, l'immagine della scintilla verde che usciva dalla sua bacchetta era fin troppo vivida per potersela scordare.
<Piccoletta. . .>
Robin si asciugò le lacrime e abbracciò il più forte possibile Alastor, che si era fin da subito offerto volontario per andare a riprendere la ragazza con Silente.
<Torniamo a casa.> le sussurrò all'orecchio.
<Non è colpa di Koll.> ripeté Robin per l'ennesima volta. <Non è colpa sua. Sono stata io. Sono stata io.>
Silente si avvicinò e le appoggiò una mano sulla spalla, scrollandola leggermente.
<Avanti, Robin. Torniamo a casa.> la informò il preside.
Lei, però, rimase immobile cercando di mantenere il contatto visivo con la pattuglia di auror che tenevano Koll sotto tiro.
<Che cosa gli faranno?> chiese con una certa apprensione Robin.
<Magari nulla. Del resto ha ucciso un mangiamorte per legittima difesa.> rispose Alastor.
<L'ho ucciso io!> gridò Robin. <Perché non ve lo ficcate bene in testa?>
<Koll ha fatto la sua scelta.> disse Silente con un tono pacato. <E noi dobbiamo rispettarla.>
<Anche se non l'accettiamo?>
Silente annuì.
<Anche se non l'accettiamo.>
Il potente mago porse poi il braccio all'auror e alla studentessa.
<Ministero della Magia.> disse prima di svanire nel nulla.

I tre si materializzarono nell'atrio centrale del Ministero della Magia, dove Minchum stava chiacchierando con alcuni impiegati. Il ministro si ammutolì all'istante e rivolse a Robin un debole sorriso.
<Bentornata, signorina Crouch.> esordì lui allargando il sorriso sempre di più.
Robin ringraziò senza mai incontrare lo sguardo di Minchum.
<Abbiamo ricevuto i suoi risultati. Più che eccellenti, come al solito del resto.>
Robin non aggiunse nulla di più. Si limitò a roteare gli occhi e a non commentare più di tanto.
<Il ministro non fa altro che parlare di te a ogni riunione.> disse Moody circondandole le spalle con un braccio.
<Bello. . .> sussurrò Robin con un filo di voce e un pizzico di ironia.
<Qualche problema, piccoletta?> chiese l'auror preoccupato.
<Più penso a ciò che è accaduto, e più mi rendo conto di non essere come la gente mi dipinge.>
<E come ti dipingono?>
<Il futuro della comunità, forse?>
Moody rise di gusto.
<Non ti piace come etichetta?>
<Non si uccide.> ringhiò Robin. <Silente non ha ucciso Grindelwald. L'ha solamente sconfitto e costretto, assieme alle autorità, all'esilio.>
<Hey, hey. . . Fermati un attimo.> disse lui, piazzandosi di fronte alla ragazza e alzandole il mento con un dito in modo tale da guardarla dritta negli occhi. <Tanto per cominciare vi sono modi differenti di salvare le persone.>
<Parli così solo perché non hai mai ammazzato qualcuno. Tanto non ne hai bisogno, sei in grado di fermare un mangiamorte con la forza del pensiero.>
<E qui ti sbagli.> disse lui. <Anche io ho ucciso una strega fedele a Noi-Sappiamo-Chi. E non ne vado fiero.>
Robin ascoltava in silenzio. Non credeva che anche Alastor avesse tolto la vita a qualcuno.
<È brutto, lo so.> riprese il discorso l'auror. <Però certe volte è necessario. È un gesto estremo.>
Poi asciugò una lacrima sulla guancia di Robin e le diede una pacca sulla schiena.
<Dai, andiamo. . .
Prima che Minchum mandi tutto il dipartimento in tuo soccorso.>

°°°

Il modo in cui Robin venne accolta a casa fu a dir poco eccentrico.
Per l'occasione si era riunita tutta la famiglia, compresi João e Saoirse, pronti a invitare la famiglia Crouch al loro matrimonio.
Tobias saltò in braccio a Robin e le sussurrò quanto le era mancata.
<Lasciatela respirare! Lasciatela respirare!> gridò sua nonna Ophelia dalle scale.
<La zia ha ragione.> disse Bartemius Crouch Sr. <Se continuate così finirete per romperle le costole.>
<Barty?> chiese Robin alludendo al cuginetto non presente.
<Sta partecipando a uno stage al ministero.> rispose fiero il padre del ragazzo.
Robin sorrise per mostrare entusiasmo, quando in realtà avrebbe voluto soltanto mettersi a letto e dormire.
<Prima che io me ne vada, vorrei proporti un affare.> la informò Alastor. <In privato.>
Robin deglutì.
<D'accordo. Andiamo di sopra, in terrazza. Lì non verrà nessuno.>
L'auror seguì Robin fin dentro la sua stanza e poi nella piccola terrazza.
<Rammenti che. . .>
<Rammenti?!> ridacchiò Robin. <E da quando usi questi paroloni?>
Alastor si toccò gli occhi, ben chiusi, con le dita e strinse poi il setto nasale.
<Ricordi che io sono stato messo da Silente a capo dell'Ordine?>
<Certo.>
<Ho bisogno di un vice. Di qualcuno che abbia abbastanza sangue freddo da intervenire nel caso in cui io non possa farlo.>
Robin guardò l'orizzonte, cercando di individuare il Victoria Memorial, monumento babbano, con poco successo.
<Kingsley sarà lieto di fare le tue veci.> si lasciò scappare Robin.
Alastor grugnò.
<E perché dovrei volere Kingsley?>
La ragazza si girò di scatto per incontrare gli occhi di Alastor, i quali emanavano un barlume di speranza.
<Siete colleghi. Fate spesso e volentieri coppia assieme durante le spedizioni.>
<Voglio te, Robin.>
La ragazza per un attimo ebbe un momento di panico: lei? E che cosa aveva in più di Kingsley o degli altri membri dell'Ordine della Fenice?
Ma se l'aveva chiamata per nome, stava a significare che era serio.
Anche troppo.
<Ti ho lasciata senza parole, piccoletta?> domandò subito dopo.
<A quanto pare. . .> rispose lei roteando gli occhi. <Grazie per l'offerta.>
<Non accetterò un "no" come risposta, sia ben chiaro.>
Robin si morse il labbro inferiore.
<Silente lo sa?>
<Ha approvato la mia scelta.>
<Quindi lo sa. . .> disse Robin appoggiandosi con la spalla al muro.
<Sto aspettando.>
Robin strinse la mano di Alastor, che nel frattempo gliel'aveva porta.
<Va bene, Alastor. Hai vinto.
Sarò ben lieta di essere il tuo secondo.>
<Bentornata a casa, piccoletta.>













°°°

RINGRAZIAMENTI
E
ANGOLO AUTRICE:

Finalmente siamo giunti alla conclusione del primo volume.
Il capitolo dell'epilogo è corto, ma di per non avrei mai fatto accadere qualcosa di "sensazionale".

Tengo molto a ringraziarvi tutti e tutte voi che avete letto e apprezzato la storia di Robin; sappiate che mi ha fatto molto piacere ricevere il vostro supporto.

Le vicende di Robin non si concluderanno con "L'Erede di Grindelwald", ma andranno avanti (come già preannunciato nei capitoli precedenti).

Il sequel sarà disponibile nei prossimi giorni sul mio profilo.
Per chi non mi seguisse qui su Wattpad, la notifica della storia arriverà nel prossimo capitolo e coinciderà con la pubblicazione del prologo del sequel.

Vi ringrazio ancora per il supporto.
Giorgia⚡

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now