CAPITOLO 14

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<Robin! Robin!>
<Che cosa c'è Lily?>
<Cos'è quella cosa nera che sta mettendo soqquadro la mia borsa?> domandò terrorizzata la rossa, indicando un animaletto peloso.
Robin sgranò gli occhi e corse immediatamente a tirare fuori il suo snaso dalla borsa di Lily.
<Quante volte ti ho detto che è educato infilarsi nella roba altrui! Eh Osgood?>
<O-O-Osgood?> balbettò Lily cercando di nascondersi dal piccoletto.
<Sì, è il mio snaso!> rispose una raggiante Robin;
solo in seguito si accorse di aver rivelato a qualcuno dell'esistenza dello snaso.
Robin avvampò e ricacciò lo snaso nella gabbietta da cui era, sorprendentemente, uscito.
<Ma cosa ti è saltato in mente?!>
<È un regalo di Hagrid.
E se tu non vuoi che Osgood se ne vada, non devi dire nulla!>
Lily deglutì e cercò di non farsi spaventare dal piccoletto.
<Promettilo!>
<Te lo prometto!>
<Bene.
Lily questo è Osgood, Osgood questa è Lily.>
La strega strinse la zampa dello snaso e poi chiese:<Ne abbiamo ancora per molto?>
<No no. Adesso Osgood se ne va a nanna, perché altrimenti Robin si arrabbia.>
Osgood sembrava essere intenzionato ad ubbidire all'ordine di Robin, anche se, la tentazione di rubacchiare qualche gioiello di Lily era parecchia.
<Dov'è Marlene?>
<È a fare una passeggiata con Klaus...>
Robin parve meravigliata;
Marlene non parlava più tanto spesso del campione di Durmstrang, e non che la cosa dispiacesse, però a Robin pareva strano che uscisse ancora con lui.
<Sicura di non voler venire ad Hogsmeade dopo?>
<Non è che non voglio, non posso.>

Lily e Robin camminarono, in rigoroso silenzio, fino alla Sala Grande, dove si erano riuniti tutti gli studenti in attesa delle indicazioni del preside per l'uscita ad Hogsmeade.
Anche se non era la prima uscita dell'anno, Silente teneva a riassumere nuovamente le numerose regole, il comportamento che dovevano avere gli studenti durante le uscite...
in modo tale che nessun ragazzo finisse nei guai.
Anche gli studenti delle altre scuole vennero invitati a prendere parte, senza impegno, all'uscita;
la maggior parte fu ben lieta di partecipare, ad alcuni invece non importava più di tanto.
Robin sentiva il cuore battere forte nel petto, poche ore dopo sarebbe andata allo stadio a vedere la partita dello sport babbano più famoso di tutti; un po' si sentiva in colpa: non avrebbe passato la giornata con Remus, il quale voleva festeggiare in anticipo il loro secondo anniversario.
<Se Marlene va con Klaus, sarò da sola!> sbuffò Lily.
<Puoi sempre andare con Sergio.> propose Robin all'amica.
<Ma certo!> commentò ironicamente Lily <Perché non ci vado con Potter a sto punto!> aggiunse poco dopo.
<Perché no?> s'intromise James.
<Perché di no!>

<Allora ci vediamo dopo.> disse Robin salutando gli amici e baciando il fidanzato.
<A dopo. Divertiti!>
Robin attese che le carrozze partissero per la volta di Hogsmeade e poi fece ritorno al dormitorio dei grifondoro.
Si assicurò che Osgood avesse da mangiare per tutto il giorno e lo nascose, dopodiché prese la sciarpa del Chelsea e saltellò fino alla Sala Grande, dove suo nonno era rimasto in attesa che Robin scendesse.
Il volto di Lumacorno però non sembrava molto allegro e a quel punto Robin temette che la giornata nonno-nipote sarebbe finita ancora prima di iniziare.
<Nonno, professor Silente.> salutò lei.
<Robin, non posso portarti alla partita.> disse sconsolato Lumacorno accarezzando il viso della nipote.
<Perché mai?>
<Albus vorrebbe portarti con sé in un posto...>
Robin notò che il viso di suo nonno si era incupito.
<Fa tanto schifo questo posto?> chiese lei.
<È un po' particolare.> rispose Silente.
<Albus è proprio necessario? Non potresti aspettare?>
Silente scosse il capo e rispose con un tono serio, che Robin non aveva mai sentito, che non poteva attendere più.
Lumacorno si asciugò la fronte da alcune goccioline di sudore e disse alla nipote:<Ti lascio in buone mani Robin. Ci vediamo al tuo ritorno.>
Silente chiese a Robin di seguirlo nel suo studio: ad attenderli c'era un uomo che pareva avere più o meno l'età di Arthur Weasley.
<E così lei sarebbe la giovane di cui mi hai parlato, Albus?>
Il mago annuì e presentò Robin all'auror Alastor Moody.
<Alastor è stato così gentile da offrirsi per accompagnarci nel luogo dove dobbiamo andare.>
<Più che offrirmi mi hai pregato di accompagnarvi, altrimenti il vecchio Lumacorno non avrebbe mai permesso alla nipote di seguirti.> lo corresse l'auror, dando una sonora pacca sulla spalla a Robin.
<Dove stiamo andando?> chiese Robin.
<Nurmengard.>
<Che è in...?>
<Austria.>
Robin domandò allora come avrebbero fatto a raggiungere l'Austria.
<Ci smaterializzeremo.>
<Eh no. Non ci si può smaterializzare qui ad Hogwarts, l'ha detto lei stesso!>
Albus sorrise dolcemente e sussurrò all'orecchio di Robin:<Ma io sono il preside.>

L'Erede di GrindelwaldWhere stories live. Discover now