CAPITOLO 24

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<Cos'hai fatto, Robin?> chiese Lily, sull'orlo di una crisi isterica dopo aver sentito l'avventura di Robin.
<Intanto ora so che la Greengrass è una mangiamorte...>
Lily scosse la stesa e si mise una mano sulla fronte, aggiungendo alla sua invettiva:<La cosa che mi dà più fastidio, però, è che Sev ti abbia seguita!>
Marlene non sapeva che cosa dire, anzi, aveva paura di interrompere la discussione tra le due.
<Lo ha fatto perché gli avevo promesso che saresti uscita con lui!>
Lily avvampò e spostò la mano dalla testa al collo e si lasciò scappare un sorriso.
<Manterrete il segreto?> domandò Robin alle amiche.
<Certo che lo faremo!> rispose Marlene.

Robin sembrava essere l'unica a credere nella cattiveria della Greengrass, una contro tutti;
persino Severus e Barty avevano preferito non immischiarsi più negli affari degli insegnanti e dei mangiamorte, lasciando Robin nello schifo.
C'era un detto babbano che le piaceva particolarmente e che sembrava fatto apposta per quell'occasione:"Meglio soli che mal accompagnati";
non che Barty e Severus fossero dei cattivi compagni di avventura, ma se non erano sicuri di ciò che facevano, tanto valeva restare da sola.
Magari avrebbe potuto chiedere ai malandrini, ma non sapevano tenere la bocca chiusa;
Artemisia era decisamente fuori forma e sottotono dopo la notizia del fidanzamento con Rabastan;
chi restava... i suoi fratelli? Giammai.
Emily e Monica non l'avrebbero mai aiutata, mentre lavorare con Gilderoy era praticamente impossibile.
Sono veramente da sola!
No. Io sarò sempre dalla tua parte.
Qui nessuno vuole aiutarmi.
Ci sarebbe una tale Valerie Johnson...
La professoressa di babbanologia? Pf... è una pacifista e seguire le regole è la sua grande passione.
Però tu mi hai raccontato che tra lei e la Greengrass non scorre buon sangue.
Valerie si era candidata per la medesima cattedra di Druella, vero?
Beh sì. Le sarebbe piaciuto insegnare difesa contro le arti oscure.
Sono sicuro che lei ti aiuterà!
Perché no... grazie.
Robin si diresse verso l'aula di babbanologia, dove, solitamente, la Johnson passava tutta la sua giornata.
Bussò e, dopo aver ricevuto un debole avanti, varcò la soglia della stanza.
L'aula era più buia del solito e la Johnson, al posto di smontare qualche oggetto babbano, stava leggendo una pergamena.
Robin si avvicinò e disse:<È un brutto momento, professoressa?>
La Johnson scosse il capo e la invitò ad avvicinarsi ulteriormente; poi le chiese un parere riguardante la seconda prova del torneo.
<Veramente io non ero tra il pubblico.>
<Immaginavo... scommetto che hai gironzolato per la scuola come fai spesso e volentieri.>
<Beh sì.>
<E che sei entrata nella camera della professoressa Greengrass con i signori Piton e Crouch; infine hai obliviato la professoressa.>
Robin deglutì e annuì nuovamente.
<Scommetto che vuoi sapere il motivo per cui io sappia tutto ciò...>
<Sì, professoressa.>
<Sono una legilimens, signorina Crouch.> rispose la strega più anziana delle due, rivolgendole un sorrisetto di sfida <E mi sorprende il fatto che non l'abbia capito da sola.>
<Non indagavo su di lei e non mi sono mai posta il problema, sinceramente.>
<Raccontami tutto ciò che sai, ora.>
Robin narrò per filo e per segno tutto quello che era riuscita a scoprire sul conto della Greengrass e le impressioni che aveva avuto trovando il foglietto e leggendone il contenuto;
la Johnson era così interessata al racconto, che non interruppe neanche per un secondo la sua studentessa.
<Posso vedere questo pezzo di carta?>
Robin frugò nella tasca e tirò fuori il famoso biglietto; la Johnson lo prese e lo esaminò con molta cura.
<Penso che lei possa aiutarmi a scoprire la verità.>
<Si può fare.>
Robin la ringraziò e la lasciò di nuovo sola;
prima di andarsene, però, Robin venne fermata dalla professoressa, che le assicurò che non avrebbe detto nulla agli altri insegnanti. Né del foglietto e né del piccolo incidente.

L'Erede di GrindelwaldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora