1 Settembre 1975

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Quel primo settembre, a differenza degli altri, non era affatto caldo e soleggiato, anzi, faceva molto freddo, nonostante fosse ancora estate, ed era una giornata nuvolosa.
Fu un vero e proprio miracolo se non piovve.

Robin stava piegando gli ultimi abiti quando si affacciò alla finestra.
Scrutò il panorama grigio di Chester Street e si fermò a fissare un vicino che se ne stava sul marciapiede a fumare una sigaretta.
La ragazza lo conosceva, però non sapeva molto di quell'uomo; l'unica sua certezza era la natura dell'uomo, l'ennesimo babbano che circondava la proprietà dei Crouch.

La famiglia di Robin non odiava i babbani, e neanche lei, ma alla streghetta mancava non vivere a contatto con coetanei che avessero le sue stesse capacità.
E poi nessun vicino voleva fare amicizia con loro...
Tutti i ragazzini presenti, che erano molto pochi, non vedevano di buon occhio Robin e i suoi fratelli, dato che non frequentavano nessun college o istituto prestigioso.

Questo però non era vero.
Robin certe volte avrebbe voluto sbandierare ai quattro venti la sua vera natura e mostrare ai giovanotti le sue capacità, per dimostrare a tutti loro che anche lei frequentava una scuola prestigiosa, molto più della loro;
e l'unico motivo per cui non lo aveva mai fatto era per proteggere gli altri maghi.

I suoi pensieri furono interrotti da un rumore proveniente dal piano sottostante: la madre di Robin stava facendo una filippica al fratello minore della ragazza, Tobias.

Robin chiuse la valigia e raggiunse l'ingresso senza rotolare giù dalle scale; non appena ebbe posato il bagaglio raggiunse la cucina e ascoltò l'ultima parte della sfuriata.

Tobias era rosso dalla vergogna e non appena la madre finì di parlare, corse in camera sua.
Da ciò che Robin poté dedurre, la madre dei due ragazzi, Anne, aveva scoperto che Tobias non era intenzionato a frequentare più Hogwarts a causa di una ragazza di cui era follemente innamorato; purtroppo però, Toby era stato respinto più di una volta e si sentiva umiliato.

Robin si morse il labbro inferiore e iniziò a giocherellare con i suoi capelli castano scuro.
Era particolarmente tesa per l'inizio del nuovo anno scolastico.

Tra sé e sé continuava a ripetersi che quello era un anno come tutti gli altri e che non vi era nessun motivo per cui preoccuparsi.
<Robin hai intenzione di rimanere lì impalata ancora per molto? Guarda che il treno parte anche senza di te!> gridò poi il padre dei ragazzi, distogliendo la figlia dalle sue paranoie.
Robin salutò i suoi nonni e raggiunse i genitori in macchina.
Thomas, il padre, cercò di far partire la macchina, ma non ci riuscì.
<Papà magari dovres...>
<Tu signorino, finché non chiedi scusa a tua madre, non rivolgerti al sottoscritto con quel tono saccente.> disse secco Thomas, interrompendo il figlio.

Nonostante mancasse più di un'ora alla partenza del treno, la famiglia Crouch, proprio per evitare spiacevoli inconvenienti come quello, si era preparata con largo anticipo, svegliandosi addirittura alle 7!
Robin, vedendo il padre in seria difficoltà, sbuffò e rivolse lo sguardo verso il marciapiede, che prima era "occupato" dal vicino e ora invece era vuoto.

Thomas sbatté la testa contro il volante e colpì inavvertitamente il clacson, attirando l'attenzione di tutto il vicinato.
Alzò in fretta la testa e cercò di nascondersi alla meno peggio; poi riprovò a partire.

Ingranò la marcia e pigiò l'acceleratore, ma la macchina non partì.
L'uomo imprecò e subito dopo disse:<Come può un uomo intelligente come il sottoscritto, non riuscire a far partire un dannato aggeggio babbano!> dopo aggiunse anche <Io sono un Corvonero!>
<Papà!> esclamò Robin <Questa è una tipica frase di un maghetto che dev'essere ancora smistato, arrivato ad Hogwarts da meno di due minuti.>
Thomas si girò verso la figlia e le fece cenno di stare in silenzio, si doveva concentrare.

L'Erede di GrindelwaldWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu