CAP. LXV Secondo cassetto a destra

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Il cancello si chiude con un click. Il pomeriggio è inoltrato.

L'aria è fredda e la nebbia tende a depositarsi sui capelli, increspandoli.

Mi sembra di rivivere un flashback importante.

Esco da casa di Giulia con le cuffiette alle orecchie, attraverso questa stessa strada. La voce di "Witney" mi accompagna.

La frenata di un motorino, più potente della musica, mi fa sussultare.

Poi quegli occhi verdi, arroganti e stupendi.

Un mese più o meno. Il mio cuore da allora si è fermato, congelato e di nuovo riscaldato milioni e milioni di volte.

Respiro a pieni polmoni, per uscire dallo sciame di ricordi.

Devo imparare a non pensare troppo a tutto quello che è successo in questo periodo, soprattutto agli eventi di oggi stesso. Aumento il passo.

Prima arriverò a casa, prima potrò infilarmi sotto la doccia.

Ho bisogno di sfregare via dalla pelle ogni negatività e dispiacere rimasto incollato sopra. Sono a metà percorso, quando nel mio maledetto cervello frulla come una centrifuga, ogni singolo attimo vissuto con Riccardo. Sapevo non sarebbe stato facile utilizzare al meglio il tempo e lo spazio per riflettere. Ciascun pensiero è costantemente legato a lui.

Mi manca il fiato al ricordo di noi due chiusi in bagno nel nostro primo bacio furtivo. La debolezza si impossessa delle mie gambe, pensando alle sue mani sulle ferite delle mie cosce. Le sensazioni mi avvolgono completamente. Mi sento al centro di un tornado che gira e gira mostruosamente. Sono costretta a fermarmi. Il mio cuore è arido e svuotato.

Il ciclone pian piano passa, portandosi via un Riccardo di fronte ai fornelli che cucina per me, un Riccardo che mi fa volteggiare in aria dopo avermi chiesto di essere la sua ragazza, un Riccardo in ginocchio che chiede perdono. Perdono.

Credevo che il tempo per perdonare fosse finito, invece eccomi qua, a domandarmi cosa fare e dove trovare la forza e il coraggio per arrendermi ancora una volta.

Poi come ogni ciclone, il vento forte cessa, lasciando solo il deserto, trascinandosi con sè anche l'ultimo residuo di speranza, rimasto incollato alle pareti del cuore. Senza speranza non esiste neanche perdono.

Mi sostengo al muro di un edificio.

Una folata di aria fredda fa volare in parte i capelli.

Riprendo a camminare. Devo essere in grado di superare l'idea che Giulia e Riccardo abbiano fatto sesso, quindi qualcosa profondamente e intimamente loro. Devo riuscire a fidarmi di nuovo di lui.

Non è affatto semplice! La bugia brucia più di qualsiasi altra cosa, sminuendo ogni singolo gesto affettuoso compiuto fino ad oggi.

La figura di Marcello si materializza come una diabolica apparizione, aggiungendosi al caotico vagare della mia mente.

La voce arrogante del mio ex è un eco che apre ferite su ferite, scollandole da suture deboli e fini. Lui e il suo modo di chiamarmi verginella.

Lui e la sua rivelazione: la lista delle conquiste.

Sono costretta a fermarmi all'angolo di una traversa.

La mano trema contro una parete scortecciata. Cerco di riprendere il fiato necessario per arrivare a casa.

Se Marcello avesse avuto da sempre ragione? Se Riccardo avesse fatto tutto per aggiungere il mio nome ad una lista?

Forse Marcello non ha infangato Riccardo per gelosia. Lo ha fatto per aprirmi gli occhi e mettermi in guardia da lui.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now