CAP. CXIII Leo e il Miracolo

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Leo

- Sono bello, sono magnifico, sono il ragazzo più stupendo di questo universo - penso.

Giulia si avvicina con indosso solo l'accappatoio.

- Sono fantastico! Uno schianto! Zayn Malik mi fa un baffo! - continuo a pensare.

Lei avanza ancora, fino a arrivare proprio a un passo dal mio naso.

Il cuore si ferma e riparte, si ferma e riparte.

Siamo nella sua stanza, appena tornati dalla corsa abituale della domenica mattina.

Lei ha già fatto la doccia e adesso è il mio turno. Dovrei prendere il telo e chiudermi in bagno, solo che Giulia non sembra affatto disposta a lasciarmi andare.

Il respiro sale e scende come un ascensore impazzito di un grattacelo di trecento piani, la testa invece cerca di dare retta alle parole di Riccardo.

Lavorare sull'autostima.

Esaltare la pura personalità.

E così, osservo la mia ragazza allungare le labbra contro le mie.

Le permetto di sfiorarmi la bocca e mi concentro maggiormente.

Posso farcela.

Posso riuscire nell'intento.

- Ho il sedere più tonico e definito di qualsiasi altro umano sulla terra, un po' di pancetta, ma piace da morire alle donne, sì, quel lieve accenno che le fa impazzire -

Giulia introduce la sua lingua nella mia bocca, mi faccio trasportare da un bacio imprevisto e palpitante.

Le sue braccia mi avvolgono il collo, - Ci proviamo di nuovo? -

Resto senza fiato e stringo forte gli occhi. Un unico pensiero: - Figo, figo, figo, sono figo -

L'opera di persuasione prosegue, ma la voce esce ugualmente titubante - Emm...ma sono completamente sudato, io dovrei fare una doccia prima...-

Lei non pare affatto convinta e mi spinge indietro, fino a ritrovarmi con il retro delle ginocchia a contatto con la sponda del letto.

- Non importa, sudato mi piaci ancora di più! - preme i palmi contro il mio petto, facendo in modo che vada a stendermi supino sul materasso.

- Potrebbero tornare i tuoi da un momento all'altro...- prendo tempo.

Giulia si posiziona di fianco, coperta dalla spugna, - la Messa delle undici è piuttosto lunga, abbiamo tempo...- sussurra, - molto tempo...-

L'ossigeno che si respira in camera comincia ad esaurirsi.

La mia maglietta è bagnata e si incolla alla pelle. I pantaloncini divengono un tutt'uno con le mie cosce.

Giulia scivola la mano sul mio torace, scorrendo fino all'ombelico.

Irrigidisco, - Aspetta! - la fermo, - io, io mi sento osservato - guardo le pareti e torno sugli occhi della mia fidanzata, - "Robert Pattison" mi sta osservando malissimo, lo vedi? -

Lei sorride e si alza. Si avvicina al poster affianco alla scrivania e lo stacca accuratamente, poi procede con quello vicino al letto e infine con il calendario affisso alla porta. Posa i cartelloni a terra a faccia all'ingiù e mette le mani sui fianchi, - Adesso, va meglio? - fa un passo avanti e poi un altro ancora, - oppure vuoi che chiuda anche la finestra...magari la luce...-

Non faccio in tempo a replicare che il giorno non è un problema, che Giulia ha già serrato le persiane e nella penombra avanza di nuovo verso di me, - Leo! - dice categorica, - sei sicuro di amarmi? - si sdraia ancora al mio fianco.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt