CAP. XXIII Chalet

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Raggiungiamo Colleverde nel tardo pomeriggio.

All'ingresso dello chalet troviamo le due amiche di Rebecca che ci accolgono con un sorriso immenso stampato in faccia.

Alice indossa un succinto vestito rosso e calza stratosferici décolleté, esibiti in un abbinamento perfetto.
Megan è avvolta in una strettissima tuta floreale, con collana e orecchini arancioni e piumati.

Porgiamo gli inviti e ci sacrifichiamo in una noiosa foto ricordo che Megan scatta con la sua enorme Reflex appesa al collo.

Alice ci fa segno di entrare. - Benvenuti nel mio rifugio e buon divertimento! -

Megan ride agitando la testa, divertita per chissà quale ilare cosa abbia detto la compagna.

Marcello infila le chiavi della macchina dentro le tasche dei jeans e mi prende per mano.
Passiamo attraverso un tendaggio dalla stoffa orientaleggiante, approdando in un lungo e stretto corridoio.

Giulia e Leo ci seguono guardinghi e disorientati.

Lasciamo giacche e telefonini negli armadietti posti alle pareti e seguiamo le note di Ghosttown che ci conducono al salone principale.

Qui troviamo il camino acceso e molte persone che si muovono, parlano e ballano in un caos soft e contenuto.

Giulia si guarda intorno e Leo sembra voler fare retromarcia.
Marcello si gratta la testa ed io indirizzo l'attenzione verso il gruppo di ragazze davanti al fuoco.
Sono le alunne della III D e tra loro,c'è lei, Rebecca.

Non appena la bionda ci vede libera un sorriso a trentadue denti e avanza, in simbiosi perfetta con la calorosa voce di Madonna, ondeggiando su un paio di stivali che le fasciano perfettamente la gamba.

- Grazie della vostra presenza - squittisce sonoramente, - sono così felice che siete venuti tutti quanti! - I suoi occhi si aprono e chiudono a fatica, sotto il peso delle ciglia finte.

Mostriamo dei sorrisi di circostanza e ci dileguiamo a prendere da bere.
Il miscuglio di sciroppo alla fragola e vodka che Marcello si è gentilmente offerto di preparare non è il massimo, ma fingo che mi faccia impazzire per dargli piacere.

Giulia riempie il bicchiere di acqua tonica e campari e lo manda giù alla velocità della luce. - Questa serata è assolutamente monotona e noiosa! - posa la plastica vuota sul davanzale, - tutte queste persone sono monotone e noiose - prosegue, passando in rassegna ad uno ad uno gli invitati. - Mi sto amaramente pentendo di essere venuta! -

So che ha pienamente ragione e capisco che per il suo animo sbarazzino ed esaltato un'atmosfera tanto tiepida, sia alquanto pesante. Tuttavia cerco di farle vedere il bello anche in una situazione tanto estrema.

- Avanti Giu - la faccio ragionare, - cosa ti importa degli altri, quello che conta è solo che siamo insieme... -

- Ah Tata! Beata la tua semplice spontaneità! - sospira, lasciandosi cadere su una delle sedie ai lati della stanza.

Marcello si accomoda al suo fianco e fa in modo che mi sieda sulle sue ginocchia.
Leo resta in piedi, vicino al finestrone che porta al terrazzo e sorseggia tranquillamente un beverone colorato, quando Alice gli si piazza davanti - ti va di accompagnarmi a fare un giro? -

Gli occhi di Giulia seguono la tipa dai piedi fino alla punta dei capelli e la sua bocca si piega in una smorfia di disgusto, mentre Leo si trasforma nel ragazzo più paonazzo che abbia mai conosciuto.

- la tenuta dei miei genitori è molto grande, sarei felice di portarti a vedere la cantina e il roseto -

Leo, se pur titubante, si lascia prendere sottobraccio e condurre sul terrazzo.
Giulia si sporge dalla finestra, per vederli scomparire in giardino.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now