CAP CXXIX Un tuffo dove l'acqua è piú blu

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Una corsa estenuante.
Liberatoria.
Meravigliosa.

Con la valigia a traino e il rumore delle nostre risate dentro le orecchie.

Il taxi scompare oltre la strada ed io e Riccardo fuggiamo, addentrandoci nella boscaglia verde e rigogliosa. Il rosso dei papaveri predomina sul verde della vegetazione, creando un contrasto magico ed esaltante.

Sembra di essere dentro ad un quadro impressionista, tra macchie di colore e raggi di sole. Il prato si alterna alla strada di ciottoli.

Piccole discese e strette salite. Noi due, veloci e stupendi, non sentiamo la fatica, non percepiamo il caldo, non accusiamo assolutamente niente se non la bellezza di essere finalmente insieme. E quando raggiungiamo la collinetta prosperosa, dalla quale è possibile vedere la casa del povero Jo, il cuore quasi scoppia di felicità.

Posiamo le mani sulle ginocchia e riprendiamo fiato. Il cielo è azzurro e chiaro sopra Tivoli. Una flotta di rondini passa sulle nostre teste, creando un gioco di ali ed allegria.

Riccardo mi stringe la mano e, riprendendo la corsa, mi conduce a valle.
Non posso non tirare la testa indietro e ridere sonoramente.
Muovere le gambe veloci e sputare fuori tutta la contentezza tenuta nascosta in questi quattro lunghi mesi. Con una rapidità sorprendente arriviamo al pontile. Le voci echeggiano, sbattono contro le assi di legno e tornano indietro. Il lago di fronte è calmo e scintilla, rispecchiando ogni colore dell'arcobaleno. Riccardo lascia la presa su di me e molla la valigia a terra. I suoi occhi fissano l'immensa distesa di acqua, assorbendo tutta l'energia che emana.

-Questo è il mio Paradiso - inala l'odore di terra umida e bagnata, - e sono contento di essere di nuovo qui e poterlo condividere con te! -

Giro appena la testa dall'azzurrognolo delle acque placide al verde degli occhi del mio grande amore, - Anche io sono felice -

Il lago, la casetta, il pontile.

Questo è il luogo della nostra prima canzone, della nostra prima volta, del nostro primo tutto. Il posto magico e segreto, quello che nessuno conosce.

Riccardo fa un paio di passi avanti, mettendosi di fronte alla riva e rimane in silenzio per qualche istante. Da dietro posso vedere il fisico ben delineato, il sedere perfetto dentro ai jeans a vita bassa e la schiena dritta e forte. Il mio cuore si allarga, riempiendo le voragini create dalla prolungata mancanza. Ho sognato per settimane questo momento.
Di giorno, di notte.
All'alba, al tramonto.
Sempre.

E adesso mi sembra quasi di essere calata a piè pari in un sogno.
Bellissima e purissima fantascienza.
Riccardo è di fronte a me, in carne ed ossa ed è semplicemente perfetto.
Il sole batte contro i suoi capelli, facendone risplendere i riflessi più chiari.
Una leggera folata di vento caldo gli accarezza la pelle e scompiglia le ciocche.

- Ehi! ho un'idea! - si gira di scatto, mostrando il profilo dolce e bizzarro.

Aggrotto appena la fronte, cercando di studiare cosa stia passando dentro la sua folle mente.

Quale invenzione, quale trovata.

Lo vedo sorridere senza pronunciate parola, poi posare le dita sui lembi di stoffa della canotta e sollevarli in alto, fino a sfilare l'indumento e lanciarlo lontano.

I battiti cardiaci accelerano improvvisamente.

La pelle liscia e leggermente abbronzata, i muscoli delle sue braccia giovani mi fanno rimanere del tutto in apnea.

Sbatto le palpebre frastornata.

Gli occhi non sono più abituati a una simile visione. E neanche il cuore lo è. Le dita di Riccardo si spostano sul bottone dei jeans e lo sganciano, provocando un vero e proprio shock emotivo.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Donde viven las historias. Descúbrelo ahora