CAP. L Riccardo in fuga nel passato

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Riccardo

- Dannazione cosa ho fatto! –

Mi prendo la testa tra le mani e impreco, camminando come una furia.

La è birra in circolo e sul tavolo ci sono solo le bottiglie vuote.

Passo un braccio sui colli e le scaravento a terra in uno strike strepitoso.

I vetri si sparpagliano ovunque e il rumore che producono sembra quasi quello del mio cuore, spezzato.

Abbandono le macerie della mia disperazione in cucina e mi precipito in salotto. Accendo la televisione e inserisco il Dvd che ho già visto e rivisto un milione di volte. Le immagini dell'incidente si susseguono a rallentatore sullo schermo, aumentando in modo straziante il mio dolore.

Perchè lo sto facendo? Perchè la mia testa è così dannatamente errata?

Sto già una merda e continuo a tirare calci contro il mio stomaco.

Sono maledettamente sbagliato. Io voglio soffrire.

Io amo crogiolarmi nella pena, questa è la dimostrazione!

I corpi dei miei genitori, inermi in mezzo alla strada, sembrano solo due fantocci privi di esistenza. L'auto corre lontano e sparisce nella notte, quella notte che ha cambiato per sempre la mia vita.

Non ha senso mandare avanti e indietro questo filmato, ma lo continuo a fare e pure incessantemente, come se da un momento all'altro spuntasse nei titoli di coda il nome del maledetto pirata. Oppure, ancora meglio, le immagini fossero capaci di bloccarsi e tornare indietro all'attimo prima dell'impatto, e mia madre e mio padre attraversassero la strada senza intoppi. Ogni volta mi ritrovo a pregare che accada.

L'unica cosa che potrà riportare serenità nel mio animo è scoprire il responsabile della tragedia. Non importa se a farlo sarò da solo.

Non ho bisogno di nessuno, nè di detective privati, ne' del sostegno di Arianna!

Afferro un cuscino e lo lancio contro la parete. Poi ne prendo un'altro e lo scaglio di seguito. Il cuore affonda dentro l'alcool che mi sono ingurgitato e i capelli mi ricadono sugli occhi. Mi prudono le mani e il collo, ho assolutamente bisogno di aria ed ossigeno. Fuggo di nuovo in cucina e questa volta mi attacco alla bottiglia dell'acqua.

Le labbra trovano refrigerio.

Perchè ho lasciato che Arianna se ne andasse dalla mia vita? Per gelosia? O forse perchè sono un' idiota bastardo incapace di stare al mondo e di avere a che fare con gli altri?

Non sono in grado di mantenere una relazione stabile. Non sono in grado di gestire il mio carattere irrequieto e focoso.

Torno in salotto e afferro il piumino abbandonato sul divano. Devo mettere i piedi fuori da questa casa. Subito. Prima di soffocare.

In altri tempi sarei corso al lago da mio nonno, ma adesso voglio solo scappare da qui e rifugiarmi nel passato. L'unico posto dove non mi sento giudicato o fuori luogo, l' unico posto dove non sono diverso.

Quando salgo sulla moto è quasi sera. Non dovrei guidare dopo le cinque birre che mi sono bevuto, ma non riesco a non pensare ad altro se non a catapultarmi sulla mia Honda e fuggire nei ricordi.

Mi piego sul due ruote e la mia testa scappa inesorabilmente a Arianna e a quello che starà facendo in questo momento.

Forse ancora piangendo o forse si starà facendo consolare da quello stupido ragazzino biondo.

Sfreccio fuori città a velocità sostenuta. Sono molto arrabbiato con lei e con me stesso. Mi sento vuoto e impotente.

Provo a distogliere il pensiero da Arianna e Matteo stretti in un abbraccio e fingo che la cosa non mi riguardi.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora